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Cattive acque (2019)

Recensione

Cattive acque – Recensione: un mostro chiamato Teflon

Cattive acque - recensione 01

Cattive acque” è un film abbastanza atipico nel suo genere, atipico in senso positivo. Pur essendo un bellissimo film di denuncia, ha moltissimi punti in comune con un film dell’orrore.

Questa definizione potrebbe sembrare azzardata, ma effettivamente l’antagonista principale del film è, in realtà, un mostro. Certo, non ha l’aspetto ripugnante di Freddy Kruger, o quello inquietante dell’assassino di “Scream“, ma è un mostro ancor più terrificante perché, finiti i titoli di coda, lo ritroviamo nelle nostre cucine. Nei nostri corpi. Ed uccide, lento ma inesorabile, in modi atroci.

La pellicola di Todd Haynes è molto efficace nel trasmettere emotivamente questo messaggio. Finito il film, viene voglia di correre subito a casa e liberarsi di ogni padella anti-aderente in Teflon che possediamo.

Cattive acque – un ottimo cast coinvolto in una battaglia necessaria

Cattive acque - recensione 02

Mark Ruffalo interpreta un avvocato mite, immerso nel suo lavoro quasi fino all’ossessione, un personaggio fragile e pieno di debolezze, molto distante dall’Hulk della Marvel. E lo fa splendidamente.

Ad accompagnarlo, un cast molto azzeccato. Tra gli altri, spiccano il bravissimo Tim Robbins (“Le ali della libertà“) nei panni del capo di Bilott, il fantastico Bill Camp che interpreta con una semplicità commovente Wilbur, il primo cliente di Rob e prima vittima dell’azienda chimica.

Anne Hathaway è grandiosa nel ruolo della moglie di Rob. Anche lei, avvocato che ha scelto di abbandonare la carriera e puntare sul lavoro del marito, facendo la casalinga, all’inizio sembra parte del problema più che della soluzione. Infatti non capisce le scelte di Rob, la spaventa la sua decisione di opporsi alla Dupont e vorrebbe che il marito si dedicasse a battaglie più facili e remunerative. Più avanti, però, saprà regalare sorprese inaspettate, rendendo l’arco del suo personaggio il più interessante fra tutti quelli del film.

Regia elegante e incisiva

Todd Haynes sceglie di colorare il suo film di tinte tendenti al marrone scuro. Realizza una pellicola opaca, buia, come se lo spettatore guardasse gli eventi attraverso una lente immersa in acque sporche. Questo rende ancora più potente l’effetto di orrore nei confronti del “mostro” che l’avvocato Rob Bilott combatte.

La telecamera si muove sempre morbidamente, in maniera elegante e pulita. Non c’è uso di camera a mano, nonostante questo è la fotografia a trasmettere quel senso di “sporcatura” da documentario, a rimarcare che gli eventi narrati sono reali, e non frutto di un’opera di finzione. 

Ogni scelta registica è ben ponderata e nulla è casuale. Nonostante questo, la mano di Haynes ci accompagna nel viaggio rimanendo invisibile dietro le quinte, senza mai divenire invadente, lasciando spazio a Mark Ruffalo perché possa riempire lo schermo e guidarci all’interno di questo viaggio in un vero e proprio tunnel degli orrori.

Una storia terribile, che non lascia indifferenti. Assolutamente da vedere.

Nicola De Santis

Trama

  • Titolo originale: Dark Waters
  • Regia: Todd Haynes
  • Cast: Mark Ruffalo, Anne Hathaway, William Jackson Harper, Bill Pullman, Tim Robbins, Victor Garber, Mare Winningham, Bill Camp, Louisa Krause, Kevin Crowley
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 126 minuti
  • Produzione: USA, 2019
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 20 febbraio 2020

Cattive acque“Cattive acque” è un thriller americano diretto da Todd Haynes e frutto della collaborazione tra gli sceneggiatori Mario Correa e Matthew Michael Carnahan. Il film si basa sull’articolo del 2016 di Nathaniel Rich pubblicato sulla rivista The New York Times Magazine dal titolo “L’avvocato che è diventato il peggior incubo di DuPont”.

Cattive acque: un oscuro segreto per Mark Ruffalo

“Cattive acque” è ispirato ad una storia vera e scioccante: un tenace avvocato (interpretato da Mark Ruffalo) scopre un oscuro segreto che collega un numero crescente di morti inspiegabili a una delle più grandi corporazioni del mondo, la società DuPont. Con questo processo l’avvocato rischia tutto: mette in gioco il suo futuro, la sua famiglia e la sua stessa vita per dare voce alla verità.

Il primo accenno a questa impressionante vicenda, da cui nel 2016 scaturì l’articolo shock del The New York Times Magazine, fu riportato da due giornaliste nel 2015: Mariah Blake, con l’articolo dal titolo “Welcome to Beautiful Parkersburg, West Virginia”, che è stato pubblicato sula rivista HuffPost Highline e con cui si è classificata tra le finaliste al National Magazine Award, e Sharon Lerner, il cui articolo “Bad Chemistry” è stato pubblicato sulla webzine The Intercept.

Tra gli interpreti di “Cattive acque” troviamo Mark Ruffalo (“Avengers: Endgame” del 2019 e “Avengers: Infinity War” del 2018 di Anthony Russo e Joe Russo, e “Il caso Spotlight” del 2015 di Tom McCarthy), Anne Hathaway (“Ocean’s 8” del 2018 di Gary Ross e “Interstellar” del 2014 di Christopher Nolan), Tim Robbins (“Mystic River” del 2003 di Clint Eastwood e “Lanterna Verde” del 2015 di Martin Campbell), Victor Garber (“Sicario” del 2015 di Denis Villeneuve e “Argo” del 2012 di Ben Affleck), Mare Winningham (“Philomena” del 2013 di Stephen Frears), William Jackson Harper (“Paterson” del 2016 di Jim Jarmusch) e Bill Pullman (“Independence Day – Rigenerazione” del 2016 di Roland Emmerich).

Trailer

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