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La rivincita delle sfigate (2019)

Recensione

La rivincita delle sfigate – Recensione: Un originale coming of age al femminile diretto da Olivia Wilde

La rivincita delle sfigate

È l’ultimo giorno di scuola: Amy e Molly sono pronte a raccogliere i frutti di quattro anni di sacrifici e ricevere il tanto agognato diploma. Le due migliori amiche, infatti, hanno trascorso il liceo comportandosi da studentesse modello, senza mai sgarrare o fare le tipiche cose da teenager. Giunte alla fine di questo percorso, però, Molly si rende conto di qualcosa che le lascia profondamente interdetta: non soltanto loro, ma anche i compagni, nonostante le bravate e le azioni irresponsabili, sono riusciti a entrare in college importanti. Ma, al contrario delle protagoniste, gli altri si sono divertiti, godendosi la spensieratezza degli anni adolescenziali e riuscendo a conciliarli con lo studio.

Coscienti di aver trascorso il periodo del liceo principalmente dietro ai libri, le due decidono di riprende in mano la propria vita e godersi la festa di fine anno. Comincia così una notte folle, in cui accumuleranno tutte le esperienze che non hanno fatto durante gli anni delle scuole superiori, scoprendo in questo modo molto su se stesse, ma anche sui compagni di scuola.

Presentato in anteprima al Giffoni Film Festival, “La rivincita delle sfigate” è l’esordio alla regia dell’attrice Olivia Wilde, divenuta nota al grazie al celebre medical drama “Dr. House”. Con questa prima pellicola la regista dirige un’opera che, pur adoperando alcuni dei classici schemi del coming of age, prende binari originali e attraverso scene tragicomiche affronta il tema della crescita in maniera non banale.

Apre il film una scena in camera di Molly, in cui mentre la giovane si toglie l’apparecchio per i denti, allo spettatore viene offerta una panoramica dell’ambiente che la circonda. Quest’ultimo è caratterizzato dalla scritta “We should all be feminist”, tratta dal libro della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, e dalle foto delle sue beniamine, tutte personalità femminili importanti, dall’ex first lady Michelle Obama a Ruth Ginsburg, la prima donna magistrato della corte suprema americana (a cui proprio quest’anno è stato dedicato il film biografico con Felicity Jones, dal titolo “Una giusta causa”). Inoltre, si scopre lungo il corso della pellicola che la parola in codice utilizzata dalle due amiche in caso di necessità è Malala, dal nome della giovane attivista pakistana.

Si tratta di tanti elementi che anticipano subito il tono progressista del film, senza però cadere nella retorica o nel didascalismo, ma anzi divertendosi a non prendersi mai troppo sul serio.

Divertirsi con gli stereotipi ridicolizzandoli

La rivincita delle sfigate film

All’inizio de “La rivincita delle sfigate” ogni personaggio incarna in maniera abbastanza marcata una stereotipo, ma allo stesso tempo riesce ad andare oltre e superarlo, a partire dalle protagoniste. Durante la notte infatti le due giovani vivranno una serie di peripezie, e così da ragazze modello, che non hanno mai partecipato a una serata con i compagni, si ritrovano a girovagare per la città in cerca della casa in cui si sta svolgendo il party per la vigilia della consegna del diploma. Si tratta di un’esperienza che fa conoscere a Molly e Amy gli altri ragazzi delle scuola attraverso una nuova prospettiva, facendo così superare i pregiudizi degli uni nei confronti degli altri. Da apprezzare, inoltre, che in un film mainstream vengano affrontate alcune tematiche spesso considerate ancora un tabù per il genere femminile, come la masturbazione o i video erotici, trattate in maniera ironica e grottesca. In questo aspetto la pellicola della Wilde ricorda i toni adottati dalla serie tv di Netflix dal titolo “Sex education”, che affronta in maniera irriverente temi importanti.

Altro merito del film sono due protagoniste che non rientrano nei canoni classici: da una parte Molly (interpretata dall’attrice Beanie Feldstein, conosciuta già per il ruolo della miglior amica in “Lady Bird”, film del 2017 diretto da Greta Gerwig), una ragazza in carne che non viene presa in giro per il proprio aspetto ma per l’atteggiamento saccente, dall’altra Amy, un’adolescente gay il cui orientamento sessuale però non è mai trattato come un problema da dover affrontare, nessun coming out o episodi di omofobia, tutto è ormai, fortunatamente, considerato normalità.

Entrambe inoltre pur essendo due secchione (“booksmart” è il titolo originale del film) non sono le classiche sfigate (termine inappropriato in questo caso, anche se purtroppo utilizzato nella traduzione italiana) dall’aspetto trascurato, timide o asociali. Pur non avendo un buon rapporto con alcuni compagni di classe, Molly e Amy sono in realtà ragazze simpatiche e divertenti, anche se con tutti i difetti e le fragilità tipiche delle adolescenti alle prese con le prime volte e con il passaggio al mondo degli adulti.

“La rivincita delle sfigate” è un film coraggioso che racconta l’adolescenza femminile con ironia ma anche sensibilità, mostrando due personaggi complessi e sfruttando gli stereotipi del genere soltanto per il gusto di abbatterli, prendendoli in giro.

Maria Concetta Fontana

Trama

  • Titolo originale: Booksmart
  • Regia: Olivia Wilde
  • Cast: Kaitlyn Dever, Beanie Feldstein, Lisa Kudrow, Will Forte, Jason Sudeikis, Billie Lourd, Skyler Gisondo, Molly Gordon, Jessica Williams, Diana Silvers
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 105 minuti
  • Produzione: USA, 2019
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 21 Agosto 2019

La rivincita delle sfigate loc ita“La rivincita delle sfigate” è un film di Olivia Wilde, famosa attrice al suo debutto registico, per un lavoro scritto da  Susanna Fogel, Emily Halpern, Saraha Haskins e Katie Silberman.

La rivincita delle sfigate: la commedia liceale del XXI secolo

L’ultimo giorno dell’anno di liceo, le migliori amiche Molly (Beanie Feldstein), e Amy, (Kaitlyn Dever) si sentono in cima al mondo: hanno ottenuto il massimo punteggio dai loro esami e sono state accettate nelle scuole dei loro sogni.
Ora tutto ciò che rimane è il diploma… e un altro solo giorno con i tremendi compagni di classe che loro chiamano “lupi iperattivi”.
La loro vita prende una svolta decisiva quando Molly si rende conto che la loro ambizione di entrare in prestigiose università non deve necessariamente precludere loro un po’ di sano divertimento.
Così, in preda al rimpianto per gli anni persi sui libri, Molly spinge Amy a sfruttare al meglio la loro ultima notte da diplomande: le due brave ragazze daranno la caccia ai party più stupidi tra quelli organizzati dai loro coetanei, si diletteranno con le droghe dei club e flirteranno con i ragazzi più tosti.

Sarà una notte selvaggia, che non dimenticheranno mai, all’insegna del divertimento e della sperimentazione, che porterà la loro commovente storia di amicizia sul precipizio di un terrificante cambiamento.

Beanie Feldstein, che nel 2017 ha recitato nella pellicola scritta e diretta da  Greta Gerwig “Lady Bird“, è stata impegnata nel 2019 anche sul set del film “How to Build a Girl” di  Coky Giedroyc, mentre ricordiamo Kaitlyn Dever nei panni di Andrea Hart nel film di a Jason Reitman del 2018, “The Front Runner – Il vizio del potere“.

Trailer

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