Eco Del Cinema

Tolo Tolo (2019)

Recensione

Tolo Tolo – Recensione: cavallo che vince non si cambia

Tolo Tolo film

Checco Zalone si è ormai affermato come uno dei comici più prominenti e benvoluti del grande schermo italiano. Il suo personaggio “tipo”, che porta in scena ogni volta senza quasi cambiarlo di una virgola, va spesso di pari passo con Cetto La Qualunque a causa della loro natura parodistica, definita dai più ottimisti iconoclasta.

“Tolo Tolo”, arrivato dopo l’incredibile successo del precedente film di Zalone, “Quo Vado?” (2016), si mantiene fedele alla formula vincente perfezionata dall’attore-regista: un protagonista dagli atteggiamenti surreali quanto indicatori di un italiano medio egoista e spensierato, una premessa semplice ma d’effetto e una dose costante di battute.

Per gli amanti della comicità targata Checco, insomma, si tratta di una pellicola perfetta da guardare durante le vacanze, costruita quasi ad arte per l’occasione.

Non manca neanche una buona dose di musica, il cavallo di battaglia con cui l’artista ha iniziato la sua scalata al successo. La canzone “Immigrato”, che ha scatenato accese polemiche nelle ultime settimane, non è presente e non ha molto a che fare con lo scenario del film, ma ci sono altri numeri musicali in pieno stile Checco Zalone, tra cui una “pizzica africana”.

Per quel che riguarda la regia, “Tolo Tolo” rappresenta un esordio valido. La pellicola è girata bene e non risente sotto quel punto di vista dell’interrotto sodalizio con Gennaro Nunziante, regista dei precedenti film.

Anche il cast è in parte, dall’ormai veterano Checco all’incredibile e profonda Manda Touré, poco conosciuta ma perfetta per il ruolo di Idjaba. Vanno fatti i complimenti anche a Souleymane Silla e al giovanissimo (appena dodicenne) Nassor Said Berya, entrambi debuttanti ma già capaci di performance soddisfacenti.

Scelte autoriali controverse

Tolo Tolo pellicola

Nel 1936 il filosofo tedesco Walter Benjamin conclude il suo saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità” con una frase emblematica. Secondo Benjamin l’autoestraniazione dell’umanità “ha raggiunto un grado che le permette di vivere il proprio annientamento come un godimento estetico di prim’ordine”, contrapponendo a questo stile di intrattenimento la necessità di politicizzare la propria arte.

Può sembrare che Benjamin e Checco Zalone appartengano a due mondi completamente diversi che non vale la pena mettere a confronto, e forse è davvero così, ma allo stesso tempo quella singola frase racchiude in nuce il perché un film come “Tolo Tolo” possa risultare profondamente divisivo.

La trama della pellicola segue un tema scottante per l’Italia di oggi: il viaggio dei migranti e l’accoglienza. Politici di ogni schieramento ne hanno fatto uno dei fulcri delle proprie campagne e continuano a farlo, rendendolo un argomento spinoso da trattare attraverso il filtro della comicità irriverente.

Forse per questo il film sembra costantemente in bilico tra Checco Zalone e Luca Medici, lo pseudonimo divertente e il più serio nome anagrafico. A tratti sembra che voglia omaggiare la realtà delle sofferenze patite dai migranti con la giusta dose di sobrietà, cosa che riesce meglio nelle scene in cui è protagonista la coraggiosa Idjaba, mentre altre volte scivola in scelte estetiche prive di gusto e, soprattutto, prive di tatto.

Realizzare una commedia su argomenti controversi è possibilissimo (un esempio è “Jojo Rabbit” di Taika Waititi, apprezzato da critica e pubblico), ma richiede un confronto onesto e aperto con la natura intrinsecamente politica che l’opera andrà ad avere, che il regista lo voglia o no. Nascondersi dietro a una satira generica senza assumersi le proprie responsabilità rischia di andare a detrimento del messaggio originale, che in questo caso è un messaggio impossibile da ignorare.

Gaia Sicolo

Trama

  • Regia: Checco Zalone
  • Cast: Checco Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré, Nassor Said Berya, Alexis Michalik, Antonella Attili, Nicola Nocella, Maurizio Bousso, Gianni D’Addario, Barbara Bouchet, Nicola Di Bari, Francesco Cassano
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2019
  • Distribuzione: Medusa
  • Data di uscita: 1 Gennaio 2020

Tolo Tolo poster“Tolo Tolo” segue le vicende di un boss della malavita pentito che decide di volare a Malindi, una località costiera del Kenya. Insieme a lui viaggerà un agente della DIGOS, chiamato a proteggerlo e appena licenziato per colpa dei tagli alla spesa pubblica. I due diventeranno presto inseparabili amici e compagni delle più svariate disavventure.

Tolo Tolo: altro giro altro record

“Toto Tolo” è il quinto film da protagonista dell’attore pugliese Luca Pasquale Medici in arte Checco Zalone, che dopo il grandissimo successo al botteghino di “Quo vado?” per la prima volta si cimenta anche dietro la macchina da presa per dirigere il tutto. Il primo titolo provvisorio della pellicola era “L’amico di scorta” successivamente cambiato.

Dopo i successi di “Quo vado?”, “Sole a catinelle”, “Che bella giornata” e “Cado dalle nubi” ancora una volta questo nuovo film sarà prodotto da Pietro Valsecchi e dalla Taodue. Le riprese di “Tolo Tolo” sono iniziate nel mese di gennaio del 2019 tra l’Italia e lo stato africhttps://www.ecodelcinema.com/tolo-tolo-2019.htmano del Kenya. Questa rappresenta una sfida ancora più grande visto le difficoltà di girare un film in Africa con una troupe composta da oltre 120 persone e la partecipazione di un migliaio di comparse.

Nella colonna sonora del film saranno presenti almeno due brani scritti dallo stesso attore e regista e una si intitolerà “Se t’immigra dentro il cuore”.

Con i suoi quattro film precedenti da protagonista Checco Zalone aveva battuto ogni record d’incasso al box office italiano, superando blockbuster come “Avatar” e “Harry Potter”. Questo quinto film uscirà nelle nostre sale distribuito da Medusa il giorno di natale del 2019 e punterà sicuramente a superare il proprio record.

Articoli correlati

Condividi