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The Irishman (2019)

Recensione

The Irishman – Recensione: una storia vecchia come il mondo… interiore

The Irishman film

Scorsese torna, in compagnia di Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, tra tecnologie digitali e lezioni di cinematografia, alla vecchia maniera, partendo da “Quei bravi ragazzi” per chiudere con “C’era una volta in America” di Sergio Leone.

“The Irishman” è una storia di violenza e di amicizia, di famiglia e di scelte, di rimorsi e di tempo, il tempo che lega ogni personaggio, un tempo che sembra giungere alla fine in un testamento morale che si ferma e riflette sulla vita. “Non ti rendi conto di quanto corre il tempo fino a quando non ci arrivi” recita una battuta del film.

La sceneggiatura parte da un racconto di Charles Brandt, in uno stile virtuoso distintivo del regista e denso di piani sequenza straordinari. Il film è un’incursione, nostalgica e dolorosa, personale e universale, nel microcosmo newyorkese per eccellenza, nel quale Scorsese è cresciuto. Il regista si confronta con un universo personale interiore che esplode al termine della vita.

Robert De Niro è straordinario e, grazie alle nuove tecnologie, attraversa tre età, anche se le scene di apertura con la sua figura da giovane inquietano e distanziano con un’immagine impersonale, come privata dell’anima.

La pellicola mette a nudo l’America di Kennedy, una popolazione italiana che porta sempre lo stesso nome, Tony, come recita una battuta del film, e una società con fin troppi “padrini” dove il minimo sgarro o leggerezza viene punito con la morte. Si tratta di un mondo che fa da contorno a una coscienza interiore, che avvicina a se stessi, ma allontana da tutto ciò che ci aveva accompagnato, incompresi ed abbandonati in una vita costellata da rimorsi.

L’anti-hollywood del rimpianto

The Irishman pellicola

Le immagini sono al rallentatore, le atmosfere appena scaldate dalle lampade al sodio per un noir intenso ma crudele, fatto di scelte obbligate, di vecchi rancori e destini segnati. “Se possono far fuori il presidente, figurati un sindacalista” recita la sceneggiatura cruda e tagliente.

Scorsese, cinefilo prima che cineasta, delinea un ritratto composto da visioni accumulate nel tempo e da riflessioni ancora in essere, generate dal trascorrere del tempo passato. Il progetto ha qualcosa di monumentale, di epico, ma nella parte centrale perde ritmo narrativo e tende a dilatarsi un po’ troppo in tempi morti, eccessivamente descrittivi, forse destinati ad un futuro passaggio sul piccolo schermo.

La coppia Al Pacino/De Niro funziona alla perfezione, il primo istrionico ed espressionista e il secondo più intimista e corale. Un “antieroe” profondamente umano è quello di Frank Sheeran, che alla fine, nel più totale silenzio, lascia parlare la voce della coscienza e dei ricordi ed inizia la riflessione sulla morte, sulle pesanti responsabilità a cui la vita ci costringe, sulla malinconia del dover restare da soli a scegliere la propria bara e su quei valori o quelle leggi morali e materiali che ci hanno accompagnato, influenzati dall’amicizia, dal dovere e dall’onore e ciò che resta quando tutto finisce.

“Quei bravi ragazzi” crescono e rimangono soli con se stessi, in quel confronto che avvicina all’eterno, quando non ci sono più affetti a scaldare il cuore e la paura aumenta e si barcolla. Come diceva il grande T. Eliot “Ho visto vacillare il momento della mia grandezza, e ho visto l’eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando, e a farla breve, ne ho avuto paura”.

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Martin Scorsese
    Cast: Robert De Niro, Al Pacino, Bobby Cannavale, Joe Pesci, Harvey Keitel, Ray Romano, Larry Romano, Dominick LaRuffa Jr., Jeremy Luke, Joseph Russo, Jack Huston, Stephen Graham, Kathrine Narducci, Domenick Lombardozzi, Anna Paquin
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 209 minuti
  • Produzione: USA, 2019
  • Distribuzione: Netflix
  • Data di uscita: 4 novembre 2019

The Irishman“The Irishman” è un film drammatico prodotto e diretto da Martin Scorsese e scritto da Steven Zaillian, basato sul libro del 2004 “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa” (I Heard You Paint Houses) di Charles Brandt.

Il film segue le vicende di Frank – The Irishman – Sheeran, interpretato da Robert De Niro, veterano della seconda guerra mondiale che ha sviluppato le sue abilità criminali durante il servizio in Italia, mentre, ormai anziano, racconta i suoi presunti lavori come sicario per la famosa famiglia criminale Bufalino, con Joe Pesci nei panni di Russell Bufalino, e riflette sulla scomparsa del leader sindacale Jimmy Hoffa, suo amico di vecchia data, interpretato da Al Pacino.

“The Irishman” è stato presentato in anteprima mondiale come pellicola di apertura al 57° Festival di New York e al BFI London Film Festival come film di chiusura; sarà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi e britanniche come proiezione-evento il 1 ° novembre 2019, mentre sarà disponibile dalla fine dello stesso mese sulla piattaforma Netflix.

“The Irishman” è la nona collaborazione tra l’attore De Niro e il regista Scorsese, dopo il loro primo successo del 1995 “Casinò“; si tratta anche del quarto film interpretato insieme dalla coppia De Niro-Pacino, dopo “Il Padrino –  Parte II” del 1974 di Francis Ford Coppola, “La Sfida” del 1995 di Michael Manne e “Sfida senza Regole” del 2008 di Jon Avnet) e il quinto dalla coppia De Niro-Pesci (dopo “Toro Scatenato” del 1980 di Martin Scorsese, “C’era una volta in America” del 1984 di Sergio Leone, “Quei bravi ragazzi” del 1990 di Martin Scorsese e “Casinò”). È invece la prima pellicola in cui Al Pacino viene diretto da Scorsese e che vede recitare insieme Pacino e Joe Pesci.

Trailer

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