Recensione
Lasciami andare: un viaggio doloroso nel passato
É il titolo di chiusura del Festival di Venezia e passa Fuori Concorso “Lasciami andare”, interpretato da grandi nomi del cinema italiano.
Marco (Stefano Accorsi) aspetta un bimbo dalla sua giovane compagna Anita (Serera Rossi), dopo aver perso il piccolo Leo avuto dal suo precedente matrimonio con Clara (Maya Sansa).
La sua felicità è rovinata, tuttavia, dalla nuova proprietaria della sua vecchia casa. Perla (Valeria Golino) dice di sentire una presenza inquietante che potrebbe essere proprio quella del piccolo morto. Questo fa riemergere un trauma che sembrava sopito e che rimetterà in discussione i nuovi equilibri a malapena raggiunti dei due ex coniugi.
Ha una storia semplice “Lasciami andare”, ambientata nella Venezia allagata dall’acqua alta, ed è la città, con i suoi palazzi antichi e i suoi fantasmi, l’aspetto più intrigante di questo film che non riesce mai a decollare.
Una storia di famiglia e di dolori mai sopiti
C’erano molte aspettative in questo Festival sui titoli italiani presenti, purtroppo tradite, nella maggior parte dei casi. É il caso di “Lasciami andare”, che ha una struttura pesante e un plot non particolarmente originale. I registi nostrani amano raccontare di coppie scoppiate e derive infelici da cui evidentemente non si vuole scappare.
Marco e Clara sono prigionieri di un passato che ritorna. Il trauma della perdita del figlio non è stato superato come in molte altre storie già viste. Ci sono buoni spunti nel film di Mordini, ma non sono sviluppati in modo adeguato.
I protagonisti sono privi di spessore dal punto di vista psicologico. La stessa Valeria Golino, già vista spesso in ruoli ben riusciti, appare pesante e impacciata.
Questo film non sembra neanche del suo regista, che ha già portato al Lido un buon lavoro come “Acciaio” nel 2012, presentato nella sezione collaterale Giornate degli Autori. Anche se grezzo e con due attrici non importanti, quello aveva cuore. Al contrario di quest’ultimo che si fa guardare solo per una buona confezione patinata ma completamente priva di pathos.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Stefano Mordini
- Cast: Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa, Serena Rossi, Lino Musella, Antonia Truppo, Elio De Capitani
- Genere: drammatico/thriller, colore
- Durata: 98 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 8 ottobre 2020
“Lasciami andare” è un film drammatico diretto da Stefano Mordini, presentato Fuori Concorso e come film di chiusura alla 77ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Lasciami andare: la trama
La coppia formata da Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) è in attesa del primo figlio. L’uomo ha perso un bimbo nato dall’unione con la prima moglie Clara (Maya Sansa). La comparsa di una donna misteriosa chiamata Perla (Valeria Golino), che abita nella vecchia casa di Marco e Clara, è l’inizio di una storia misteriosa legata al figlio scomparso dei due.
Marco rimane così sospeso in una realtà in bilico tra i fantasmi del passato e un futuro tutto da costruire.
Il regista
Stefano Mordini fa il suo esordi negli anni ’90 con la società di produzione St/art, che realizza documentari, spot e cortometraggi. É regista e produttore di film di finzione e documentari. Partecipa per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1996 con il corto “I ladri”. Il suo primo lungometraggio è “Paz 77” documentario del 2001 su Andrea Pazienza.
“Provincia meccanica”, in concorso al 55º festival di Berlino, è il suo primo film di finzione; ne sono protagonisti Stefano Accorsi e Valentina Cervi.
Ritorna a Venezia nel 2012 con il suo secondo lungometraggio, “Acciaio”, tratto dall’omonimo romanzo di Silvia Avallone. Infine, nel 2016 partecipa sulla croisette al Festival di Cannes con “Pericle il Nero”, prodotto da Riccardo Scamarcio (che è anche il protagonista) e Valeria Golino.
Tra gli ultimi lavori di Stefano Mordini ricordiamo “Il testimone invisibile” (2018) con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone e Fabrizio Bentivoglio e “Gli infedeli” (2020) dove dirige nuovamente Riccardo Scamarcio, affiancato questa volta da Laura Chiatti e Valerio Mastandrea.