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Fatih Akin

Biografia

Fatih Akin è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco, di origini turche, che ha raggiunto il successo internazionale con “La sposa turca”, premiato al Festival di Berlino come Miglior Film.

Fatih Akin, il regista che cerca le origini

(Amburgo, 25 agosto 1973)

Fatih Akin bio

Se dovessimo dare una connotazione al cinema di Fatih Akin potremmo decisamente sottolinearne una certa poetica tesa alla ricerca delle origini, con protagonisti la cui carica emotiva esplode in contesti fortemente drammatici. I suoi personaggi sono spesso trapiantati in Germania da una o due generazioni e vivono il loro status con profondo disagio, sentendosi perennemente degli stranieri nella loro stessa casa.

Fatih Akin nasce ad Amburgo il 25 Agosto del 1973. I suoi genitori sono turchi emigrati durante gli anni Settanta in Germania. Il giovane Akin vive gli anni Ottanta con difficoltà: è un periodo di scarsa tolleranza dei tedeschi verso gli stranieri, la cui presenza è massiccia, e il ragazzo esplica la sua rabbia unendosi a bande giovanili dedite a comportamenti violenti. Nonostante le cattive frequentazioni, il giovane riesce a diplomarsi e ad alimentare la passione per la scrittura e la lettura – anche incoraggiato dalla madre – che, negli anni di studio, si manifesta con la realizzazione di brevi racconti e i primi approcci con una Super 8 millimetri.

Lavora come autista e tecnico delle luci per alcuni set e dal 1994 studia comunicazione visiva al Hochschule für bildende Künste di Amburgo, oltre a collaborare con la società di produzione Wueste Filmproduktion.

Già con il suo primo cortometraggio, “Sensin – Du Bist Es! “, Fatih Akin si fa notare all’Internationale Kurzfilm Festival Hamburg, dove riceve il premio del pubblico.

Fatih Akin, un esordio vincente

Fatih Akin esordisce sul grande schermo nel 1998 con la commedia drammatica “Kurz und schmerzlos”, grazie alla quale vince il Pardo di bronzo al Festival di Locarno e il Bavarian Film Award per la regia. Già dal suo primo lavoro emerge l’interesse di Akin per le problematiche relative alla convivenza tra popoli diversi: protagonisti del film sono, infatti,  un serbo, un greco e un turco immigrati ad Amburgo.

Le origini attraggono e affascinano Akin tanto da rendere Instambul la meta prediletta del protagonista di “July” (2000), incentrato sul viaggio che un professore compie attraverso l’Europa dell’Est per raggiungere la città.

Affronta le problematiche relative all’immigrazione anche “Solino” del 2002, progetto affidatogli da Ralph Schwingel, consapevole della sensibilità del regista verso questo tema. A essere al centro della narrazione questa volta è una famiglia pugliese trapiantata in Germania durante gli anni Sessanta. “Solino” è girato tra Lecce e il Salento e vede la partecipazione di un cast sia italiano che tedesco. Con questo lavoro Fatih Akin ottiene nuovamente consensi che gli fanno conquistare l’argento ai Gilde Film Award come Miglior film tedesco e una nomina ai German Film Award.

La sposa turca: l’amore, la morte, il diavolo

La consacrazione a livello internazionale arriva per Fatih Akin nel 2004 (anno in cui fonda la casa di produzione Corazón International), quando con “La sposa turca” ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui l’ambito Orso d’Oro al Festival di Berlino, l’European Film Award e il Premio Goya come Miglior film. La pellicola è incentrata sulla sconvolgente e rovinosa storia d’amore tra una donna turco-tedesca (Sibel Kekilli) e Cahit Tomruk, un immigrato turco di prima generazione, alcolista con tendenze suicide, splendidamente interpretato da Birol Ünel che, guarda caso, è un attore turco naturalizzato tedesco.

Il film è il primo di una trilogia sull’amore, la morte e il diavolo, cui seguiranno “Ai confini del Paradiso” (2006), con il quale Fatih Akin vince nel 2007 a Cannes e agli European Film Awards il premio per la Miglior Sceneggiatura, e “Il padre” (2014), presentato a Venezia, e in cui, attraverso il viaggio di un padre, per ricongiungersi alle figlie, il regista affronta il tema del genocidio armeno.

Fatih Akin tra commedia e dramma un cinema di grandi passioni

Nel frattempo Akin continua a darsi da fare anche con la scrittura, realizzando la sceneggiatura di “Kebab Connection”, oltre a girare un documentario, presentato Fuori Concorso a Cannes, dal titolo “Crossing The Bridge – The Sound of Istanbul”, con il quale racconta la scena musicale della grande città turca.

Il 2009 è l’anno in cui Fatih Akin si mette in gioco felicemente con una commedia: “Soul Kitchen” è una divertente storia ricca di imprevisti che ottiene il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia. Sempre nel 2009 tocca il tema dell’amore con l’episodio “Chinatown” del collettivo “New York, I Love You”, mentre nel 2012 torna a Cannes dove presenta il documentario “Müll im Garten Eden”, su una discarica che lo stato turco vuole aprire a Çamburnu, luogo d’origine dei genitori.

Apprezzato in patria per “Goodbye Berlin” (2016), Akin torna sulla scena internazionale con “Oltre la notte“, vincitore del Golden Globe come Miglior Film Straniero, in cui una Diane Kruger in stato di grazia (Miglior Attrice a Cannes nel 2017), recita per la prima volta nella sua lingua, nei panni di una madre disperata per la perdita della famiglia in un attentato dinamitardo.

Giulia Sessich

Filmografia

Fatih Akin Filmografia Cinema

Fatih Akin Film

  • Sensin – Du bist es! (Cortometraggio) (1995)
  • Getürkt (Cortometraggio) (1996)
  • Kurz und schmerzlos (1998)
  • Kismet, regia di Andreas Thiel (Attore) (1999)
  • Im Juli (2000)
  • Denk ich an Deutschland – Wir haben vergessen zurückzukehren (Documentario) (2001)
  • Solino (2002)
  • La sposa turca (2004)
  • Die bösen alten Lieder, episodio di Europäische Visionen (2004)
  • Kebab Connection, regia di Anno Saul (Sceneggiatura) (2005)
  • Crossing the Bridge – The Sound of Istanbul (Documentario) (2005)
  • Ai confini del paradiso (2006)
  • Soul Kitchen (2009)
  • Chinatown (episodio di New York, I Love You) (2009)
  • Der Name Murat Kurnaz (episodio di Deutschland 09 – 13 kurze Filme zur Lage der Nation) (2009)
  • Der Müll im Garten Eden (Documentario) (2012)
  • Il padre (2014)
  • Tschick (2016)
  • Oltre la notte (2017)

 

 

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