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The Prodigy – Il figlio del male (2019)

Recensione

The Prodigy – Il figlio del male – Recensione: una reincarnazione che non sa donare nuova linfa

The Prodigy – Il figlio del male review

McCarthy torna al suo inestinguibile amore per gli horror dirigendo “The Prodigy – Il figlio del male” e si concentra sul dramma di una madre, nella Contea di Montgomery, Ohio, che vede suo figlio mutare “forma” mentis e occultare un vero criminale adulto in una mente acerba all’apparenza prodigiosa. Così Miles rappresenta l’ennesimo bambino posseduto nella storia del cinema, che trova la sua genesi con Regan nel celebre “L’esorcista“, passando da Damien per concludersi con il recente “L’esorcismo di Hannah Grace” . Qui non assistiamo al demonio come entità satanica, ma alla reincarnazione di un serial killer venuto dal passato per saldare un conto bruscamente interrotto da una morte violenta. E anche se il piccolo Jackson Robert Scott di “IT“, che impersona Miles, ha lo sguardo alienato e l’espressione perfetta per inquietare e trasmettere l’ansia che porta al salto sulla sedia, aiutato anche dalla scelta studiata a tavolino di donargli due occhi di colore diverso, uno azzurro ed uno castano, la pellicola non riesce ad andare oltre alla classica prassi del genere a cui appartiene, rimanendo bloccata su una trama poco originale e molto forzata, senza brillare di alcuna invenzione stilistica.

The Prodigy – Il figlio del male (2019)

The Prodigy – Il figlio del male: il figlio prodigio che tutti NON vorremmo

Il lungometraggio si avvale dell’idea poco sfruttata della trasmigrazione delle anime, dove assistiamo al ritorno di una coscienza e di un’energia, senza mettere in scena una violenza efferata e strabordante, ma cruda ed incisiva, partendo dalla suspance di una mente geniale in erba, diviso tra l’amore di una madre iperprotettiva e il conflitto di un padre rapidamente accantonato senza alcun approfondimento.

Una lingua sconosciuta che produce bisbigli sinistri nella notte e un “alter ego” dalle manifestazioni grottesche immobilizzano ogni pathos, provocando solo impercettibili scossoni in un’atmosfera gelida e rarefatta.

Il pre-finale però riesce a risvegliare lo spettatore dal torpore e dal grigiore di una trama lacunosa e poco sviluppata, sorprendendo piacevolmente. Non ci troviamo davanti ad una pellicola perfetta e tanti dei temi e delle storie sono già state visti abbondantemente nei diversi film del genere. Gli interpreti sono in stato di grazia e la colonna sonora di Joseph Bishara lascia trasparire la passione del compositore per l’horror e accompagna il fil rouge della tensione con melodie ipnotiche, avvolgenti e suggestive, che danzano di pari passo con lo spessore emotivo del dramma di una madre fragile ma determinata, che accetta l’inevitabile e l’atroce con la fiducia mendace e illusoria di riuscire, nonostante tutto, ad andare oltre perchè come diceva Franz Kafka “Il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male”.

Chiaretta Migliani Cavina

 

Trama

  • Titolo originale: The Prodigy
  • Regia: Nicholas McCarthy
  • Cast: Taylor Schilling, Brittany Allen, Colm Feore, Peter Mooney, Jackson Robert Scott, Oluniké Adeliyi, David Kohlsmith, Ava Augustin, Michael Dyson
  • Genere: Horror, colore
  • Durata: 92 minuti
  • Produzione: Hong Kong, USA, 2019
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 28 marzo 2019

The Prodigy – Il figlio del male poster ita“The Prodigy – Il figlio del male” è un horror diretto da Nicholas McCarthy, che segue la storia drammatica di una madre che assiste impotente ai misteriosi e oscuri atteggiamenti che il figlio minore comincia ad adottare.

The Prodigy – Il figlio del male: oscure presenze nella vita di una famiglia

Sarah (Taylor Schilling) comincia a preoccuparsi quando si accorge che suo figlio minore, Miles (Jackson Robert Scott), inizia ad avere uno strano comportamento: il bambino solitamente allegro e spensierato è ora tetro, misterioso e perennemente inquieto. Sarah, preoccupata, decide di portare Miles da uno specialista, ma nessun dottore riesce a sciogliere le sue paure. La donna crede che suo figlio sia tormentato da presenze paranormali. Per cercare di salvaguardare la sicurezza della sua famiglia, Sarah decide di indagare sul suo passato, ma il confine tra realtà e percezione sembra divenire sempre più confuso.

The Prodigy – Il figlio del male: Nicholas McCarthy e il fascino del soprannaturale

I lavori di Nicholas McCarthy riscontrano spesso un degno successo di pubblico, ma non godono della stessa fortuna per quanto riguarda il giudizio della critica, ma da tutti è riconosciuto per essere un continuo innovatore del genere. McCarthy è noto per essere un grande appassionato del soprannaturale, elemento presente in tutti i suoi lavori, “The Pact” e “At Devil’s Door”. Nel cast dell’ultimo progetto di McCarhty troviamo Taylor Schilling, nominata agli Emmy e ai Golden Globe per il suo ruolo da protagonista in “Orange is the New Black”, e il piccolo Jackson Robert Scott, già noto per essere stato tra i principali interpreti del remake di IT.

Trailer

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