Trama
- Titolo originale: Tout ce qu’il me reste de la révolution
- Regia: Judith Davis
- Cast: Judith Davis, Malik Zidi, Claire Dumas, Simon Bakhouche, Mélanie Bestel, Nadir Legrand, Mireille Perrier, Yasin Houicha, Pat Belland, Samira Sedira, Slim El Hedli, Emilie Caen, Jean-Claude Leguay, Maxence Tual, Samir Guesmi
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 88 minuti
- Produzione: Francia, 2018
- Distribuzione: Wanted
“Quel che resta della mia rivoluzione” è una commedia francese diretta da Judith Davis che esplora l’attivismo sociale.
Quel che resta della mia rivoluzione: una protagonista infervorata
L’inizio della vita da attivista di Angela può essere collocato al momento in cui aprì il primo McDonalds a Berlino Est. All’epoca lei era solo una bambina di otto anni, ma provenendo da una famiglia dedita all’attivismo era già inserita nel contesto che avrebbe caratterizzato la sua vita.
![Quel che resta della mia rivoluzione (2018) Quel che resta della mia rivoluzione (2018)](https://www.ecodelcinema.com/wp-content/uploads/2020/01/Quel-che-resta-della-mia-rivoluzione-copertina.jpg)
Il film, però, si concentra su Angela trentenne. La donna è ancora fermamente coinvolta in tutte le sue battaglie e le affronta con convinzione, a volte forse troppo. A causa di questo, infatti, finisce col perdere di vista i suoi affetti più cari e viene addirittura licenziata dal suo lavoro, cosa che la costringe a trasferirsi da suo padre, unica persona che la capisce.
Il resto della famiglia di Angela, infatti, ha ormai smesso di dedicarsi a battaglie rivoluzionarie di qualsiasi natura. Sua sorella lavora nel mondo del business, mentre sua madre si è trasferita da sola in campagna all’improvviso.
Tutto cambierà quando Angela sarà costretta a mettersi di nuovo in contatto con una figura materna che l’ha delusa e con cui non sente di avere più un legame affettivo.
Cast e produzione
Judith Davis è nota al grande pubblico soprattutto come attrice, il mestiere in cui si è originariamente formata. Ha interpretato ruoli in pellicole come “Le Week-End” (2013) e “I’m not Dead” (2012).
La cineasta è anche la protagonista di “Quel che resta della mia rivoluzione”, che rappresenta il suo esordio nell’ambito dei lungometraggi.