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Monsters and Men ( 2018)

Trama

  • Titolo originale: Monsters and Men
  • Regia: Reinaldo Marcus Green
  • Cast: Chanté Adams, Giuseppe Ardizzone, Cara Buono, J.W. Cortes, Angel Bismark Curiel, Aaron Costa Ganis, Kelvin Harrison Jr., Jasmine Cephas Jones, Rob Morgan, Anthony Ramos, John David Washington
  • Genere: Drammatico, Thriller, Poliziesco, colore
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Usa, 2018
  • Distribuzione: Videa
  • Data di uscita: n/d

Monsters and Men poster

Primo lungometraggio di Reinaldo Marcus Green, “Monsters and Men” è un film di denuncia sociale raccontato attraverso tre storie, solo inizialmente non correlate tra loro, sul rapporto che gli afroamericani hanno con le forze dell’ordine.

Presentato all’ultima edizione del Sundance Film Festival, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria, l’opera prima di questo giovane regista, scritta insieme a Justin Chan e Scott Cummings, approfondisce in maniera più dettagliata un’idea già sviluppata dall’autore nel suo cortometraggio “Stop”, nel quale l’attenzione è rivolta alla tensione provata da un atleta di colore, fermato dalla polizia senza nessun motivo apparente.

Monsters and Men: un ritratto spigoloso degli Stati Uniti odierni

“Monsters and Men” porta al cinema un racconto corale, interpretato dal figlio di Denzel Washington, John David Washington (“BlacKkKlansman“) insieme ad Anthony Ramos (“A Star Is Born“) e Kelvin Harrison Jr. (giovane attore che ritroveremo nel 2019 in “Luce” insieme a Naomi Watts e Tim Roth). La pellicola mostra, sfruttando punti di vista diversi, la reazione della comunità di Bed-Stuy, quartiere già teatro del famoso film di Spike Lee del 1989 “Fa la cosa giusta”, all’omicidio da parte della polizia di un afroamericano disarmato. Un detective, un padre di famiglia e una giovane promessa del mondo del baseball: seguendo questi tre protagonisti il film vuole evidenziare la capillarità delle conseguenze di simili gesti all’interno di una comunità.

Ispirato in parte alla vicenda di Eric Garner, ucciso in mezzo alla strada durante l’arresto e ripreso da un passante, e con molte similitudini, alla storia di Colin Kaepernick, giocatore di football famoso per essere restato seduto durante l’inno nazionale americano in segno di protesta contro la scarsa rappresentazione delle minoranze, il film pone più attenzione alle conseguenze nella vita dei tre protagonisti che al gesto di violenza vero e proprio.

Un’opera che nasce dunque dalla sensazione d’insicurezza e precarietà presente nel vissuto quotidiano di una cospicua fetta di popolazione americana.

 

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