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La mia seconda volta (2019)

Recensione

“La mia seconda volta” Recensione: una porta aperta per illuminare

La mia seconda volta still

L’opera della maturità di Simone Riccioni parte da una storia vera, quella di Giorgia Benusiglio, che non ancora diciottenne, ingoia una mezza pasticca di ecstasy, finendo in coma e salvandosi la vita grazie a un trapianto di fegato e a una donatrice che le aveva insegnato a vedere la vita da un diverso punto di vista, spostando oltre lo sguardo.

Un romanzo criminale giovanile con attori consolidati come Luca Ward, Daniela Poggi e Isabel Roussinova e nuovi volti come il talento emergente dei Cesaroni Federico Russo e la brava Aurora Ruffino.

Un messaggio importante contro gli effetti letali della droga, consumato tra i banchi del liceo artistico e l’accademia delle belle arti di Macerata da due giovani ragazze possedute dalla stessa irrequietezza, Ludovica interpretata da Aurora Ruffino e Giorgia, a cui dà il volto MariaChiara Di Mitri, in un “luogo perfetto dove poter fare tutto quello per cui non si ha mai avuto il coraggio” come recita un passo del film.

Nell’era delle emoticons e di wapp, ognuno cerca di sfondare con il proprio destino, partendo, come nella cultura giapponese, dalle cicatrici del proprio dolore, che rappresentano la storia che si fa carne e da cui nasce una bellezza più grande.

E così, come da una porta aperta su un set filtra un raggio di sole che illumina, cosi la scuola e la strada lasciano il posto a una visione onirica, di memoria felliniana, ambientata in una sorta di accampamento all’aperto, tra svolazzi stilistici e ridondanti e specchi spezzati come la vita, che ci conducono per mano in un mondo che riesce a essere fiabesco anche nella sua dolorosa realtà.

Un richiamo volutamente rimasto ambiguo per gran parte della pellicola, un inserimento stilisticamente interessante in un contesto abbastanza banale e dalla regia qualitativamente non eccelsa. Una prima parte intensamente e forzatamente letterale, che alterna citazioni impegnative a scene da fiction e una seconda parte fin troppo semplice che rallenta il ritmo ed immobilizza il fluire.

La mia seconda volta: il messaggio che va oltre la realizzazione

Tra musiche metal e una lunghezza a dir poco eccessiva, scandita da una musica volutamente alienante, la cosa migliore di questa pellicola è il ritratto di una società dove i ragazzi sono frustrati e tarpati nell’espressione delle loro capacità da genitori benestanti ed incapaci di capirli.

Una vita di provincia bucolica, ma limitante ed insidiosa, con la speranza di poter spiccare il volo a Roma inseguendo il proprio sogno, che rischia però di terminare inesorabilmente in una scia chimica, ricercata nello sballo di una pasticca di una sera, alla portata di tutti anche in una piccola realtà, non immune quindi dai pericoli, da nessun pericolo. Un messaggio di attenzione a un gesto di rivolta, per liberarsi di un vuoto, un vuoto d’anima in un mondo che divide e isola, come già  interpretava Baudelaire  ai tempi dei poeti maledetti  “siamo sempre tragicamente soli, come spuma delle onde che si illude di essere sposa del mare e invece non è che concubina”

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Cristina Alberto Gelpi
  • Cast: Simone Riccioni, Mariachiara Di Mitri, Aurora Ruffino, Daniela Poggi, Federico Russo, Ettore Belmondo, Paola Sotgiu, Luca Ward, Isabel Russinova, Yuri Napoli
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2018
  • Distribuzione: Dominus Production
  • Data di uscita: 21 marzo 2019

La mia seconda volta locandina“La mia seconda volta” segue le vicende di Giorgia, una giovane ragazza solare con un talento incredibile, che però rischia di bruciarsi per alcune scelte troppo avventate. Lei non vede l’ora di finire il liceo e scappare dalla provincia dove è cresciuta. Ludovica invece è arrivata nella stessa città per studiare all’Accademia delle Belle Arti per diventare un giorno scenografa. Le due si conosceranno attraverso il fratello di Giorgia dove insieme a Ludovica, che in passato ha fatto diversi errori che l’hanno formata, cercheranno di salvare la giovane e indirizzarla su una scelta più ponderata.

La mia seconda volta: problemi in provincia

“La mia seconda volta” è basato su una storia vera ed è il secondo lungometraggio del regista italiano Alberto Gelpi che aveva firmato al suo esordio nel 2018 il film “La voce del lupo”.

“La mia seconda volta” è un film sull’importanza delle scelte e sulle loro conseguenze,  sulle imprevedibilità della vita, dove ad ogni azione corrisponde una conseguenza e difficilmente si può tornare indietro, seppur in alcuni casi sia possibile.

Protagonisti del film sono Mariachiara Di Mitri, al suo esordio davanti la macchina da presa, nel ruolo di Giorgia, Aurora Ruffino (Bianca come il latte, rossa come il sangue”, 2013, di Giacomo Campiotti, “Braccialetti rossi”) nel ruolo della studentessa Ludovica e Simone Riccioni (“Come saltano i pesci”, 2016, di Alessandro Valori) che ricopre anche il ruolo di produttore e di co-sceneggiatore nel ruolo del fratello di Giorgia.

Prodotto da LinfaCrowd2.0 e distribuito da Dominus Production, il film è stato girato nelle Marche, nelle cittadine di Corridonia, Macerata, Recanati, Civitanova e Porto Sant’Elpidio nel mese di settembre del 2018.

 

Trailer

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