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La Dea Fortuna: Ozpetek incontra la stampa

Oggi al Cinema Quattro Fontane di Roma Ferzan Ozpetek ha presentato il suo nuovo film “La Dea Fortuna” insieme al resto del cast.

La Dea Fortuna: un amore unico ma anche universale

La Dea Fortuna film

Ozpetek ha esordito raccontando il modo in cui è nata l’idea del film, per lui molto personale. Suo fratello infatti ha attraversato un periodo di malattia e la moglie ha fatto promettere al regista che, se fosse successo qualcosa anche a lei, lui e il suo compagno si sarebbero occupati dei loro figli. Questa richiesta ha portato molta ansia nella sua vita, cosa a cui ha dato una valvola di sfogo con la scrittura di “La Dea Fortuna”.

Il cineasta ha poi parlato di come nel cinema, specialmente quando si tratta di coppie dello stesso sesso, si tende a raccontare il loro primo incontro, mentre lui voleva andare oltre ed esplorare il momento in cui l’erotismo, dopo tanti anni passati insieme, si trasforma in affetto. Inoltre, secondo Ozpetek, vedere come la persona che si conosce da così tanto tempo interagisce con dei bambini è qualcosa capace di aprire un mondo.

Una giornalista ha chiesto a Edorardo Leo e Stefano Accorsi, che interpretano i due protagonisti, cosa abbiano aggiunto questi ruoli al loro bagaglio professionale. Leo ha definito il suo personaggio come un regalo, affermando di aver aspettato per anni di poter collaborare con Ozpetek, e si è soffermato sull’incredibile investimento emotivo da lui vissuto sul set.

Accorsi ha detto di essersi commosso e divertito sin dalla lettura del copione e di essere stato colpito da quanto una storia così unica sia in grado di raccontare la vita di tutti. Secondo l’attore i film di Ozpetek hanno la capacità di toccare il cuore dello spettatore, ma anche per gli attori vivere insieme sul set è come fare un “pezzo di vita” insieme.

Il regista ha poi risposto a una domanda sulla scenografia e l’uso della musica, spiegando di essersi rivolto a Giulia Busnengo, che aveva debuttato con lui in “Le fate ignoranti”. A Busnengo infatti aveva chiesto di ricreare un’atmosfera che fosse simile a quella della pellicola a cui avevano lavorato insieme. Per quel che riguarda la musica, invece, ha confessato di aver dato ascolto in passato alle persone che lo criticano per il suo uso a loro detta eccessivo della musica, ma questa volta voleva essere libero. La canzone scelta per i titoli di coda, in particolare, gli ha dato un sussulto la prima volta che l’ha ascoltata.

Jasmine Trinca ha parlato del suo personaggio, Annamaria, rispondendo a una domanda su come potesse rappresentare la stessa Fortuna del titolo. Per Trinca Annamaria incarna davvero il caso che arriva tra capo e collo, nello stesso modo in cui lei irrompe nella vita sclerotizzata dei due protagonisti. Secondo lei il sentimento, nei film di Ozpetek, è una forza trasformatrice. Si è trattato in questo caso di un movimento collettivo, esplicitato nella scena in cui tutti ballano sotto la pioggia (quando all’inizio sarebbe dovuta essere solo Annamaria a ballare).

La Dea Fortuna: una commedia commovente

La Dea Fortuna pellicola

Una giornalista ha chiesto al cineasta se fosse vero che è stata Mina a consigliargli Barbara Alberti per il ruolo di Elena e lui ha confermato, dilungandosi sul proprio rapporto con Mina e su come fosse in ansia per questa scelta all’inizio. Per l’enorme villa di Elena voleva un’atmosfera da casa di Hansel e Gretel, dato che la loro nonna è una specie di strega.

Serra Yilmaz, veterana dei film targati Ozpetek, ha detto che per lei è stato molto bello tornare e ritrovare ancora una volta Stefano Accorsi su un set così gioioso con una casa così bella. Ha particolarmente amato la scena del ballo sotto la pioggia per via del contrasto dolceamaro con la scena immediatamente precedente.

Filippo Nigro e Pia Lanciotti hanno poi parlato della loro coppia nella pellicola. Nigro ha commentato su come facciano poeticamente da contraltare alla situazione della coppia principale perché si innamorano di nuovo ogni giorno, mentre Lanciotti ha detto di essere stata molto affascinata da come il personaggio di lui si reinventa ogni giorno perché non ha ricordi del passato. Il regista ha spiegato di essersi ispirato alla condizione di una sua amica nelle stesse condizioni.

Un giornalista ha osservato come il contrappunto umoristico del film venga spesso affidato a personaggi secondari e ha chiesto se la capacità di far ridere amaramente sia un modo per alleggerire il pathos o solo un valore aggiunto. Ozpetek ha risposto che si tratta del modo in cui lui affronta la vita stessa, anche al di fuori della sfera cinematografica, cercando di smussare i momenti più drammatici. Al cineasta piace mischiare dramma e commedia perché secondo lui si legano bene.

Gianni Romoli ha risposto a una domanda sulle emozioni in fase di scrittura dicendo che l’emozione è uno degli elementi guida più importanti per una sceneggiatura, ma non c’è nulla di calcolato. Romoli e Ozpetek si abbandona molto alla storia, ma poi subentrano i confronti con la co-sceneggiatrice Silvia Ranfagni e con gli attori. Il testo scritto, infatti, diventa vivo e parlato solo grazie alle interpretazioni attoriali ed è importante fornire loro una base solida su cui potersi mettere in gioco.

La Dea Fortuna: scelte creative

La Dea Fortuna Accorsi

Hanno poi preso la parola i due giovanissimi interpreti dei figli di Annamaria in “La Dea Fortuna”, ringraziando per l’opportunità. Il regista ha detto di essere stato umiliato sul set dalla piccola Sara Ciocca, in grado di fare aggiunte sottili a cui lui stesso non aveva pensato, e ha poi affermato di essersi fidato di Edoardo Brandi, nonostante la sua inesperienza, perché gli ispirava molta tenerezza.

Cristina Bugatty ha inoltre parlato del rapporto autentico creatosi con i bambini e di come le sia piaciuto il modo in cui la pellicola non sottolinea il fatto che il suo personaggio sia transgender con momenti troppo sopra le righe.

Davanti alla domanda su come abbia lavorato al personaggio di Alessandro (Edoardo Leo), Ozpetek ha raccontato di essersi ispirato a un idraulico che è realmente venuto a casa sua, mettendosi a parlare con le cose e creando un rapporto con gli oggetti che doveva riparare. La cosa che gli piace di più di Alessandro è di come sia il più “maschio” dei due, ma anche il più fragile e innamorato.

È poi intervenuto Leo, parlando dell’insidia di recitare la parte di un idraulico, che è intrinsecamente legato a uno specifico immaginario italiano degli anni ‘70 e ‘80. Invece di preoccuparsi, l’attore si è affidato al regista per essere guidato nelle sfumature. Ha poi parlato del rapporto che Ozpetek ha con il cast artistico, un coinvolgimento speciale a sua detta: il cineasta ha addirittura accettato di aggiungere una scena di litigio su richiesta di Leo e Accorsi, che sentivano il bisogno di una tale frattura.

Una giornalista ha notato come “La Dea Fortuna” rappresenti un ritorno a casa per il regista dopo “Rosso Istanbul” e “Napoli velata”, cosa che Ozpetek ha confermato. Voleva essere libero di fare le scelte stilistiche che voleva e che lo rappresentassero di più.

Ha concluso la conferenza Alberti, ringraziando di aver potuto fare l’attrice una volta nella vita e affermando che questo film, sebbene non fosse l’intenzione del regista, ha un messaggio profondamente politico e racconta la vita di due persone gay non focalizzandosi sulla loro sessualità, ma sulla loro felicità.

Gaia Sicolo

17/12/2019

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