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Il Trono di Spade: le 8 morti più drammatiche della serie HBO

Il Trono di Spade: il capolavoro tv degli ultimi anni

Il Trono di Spade

“Il Trono di Spade”, oltre ad essere una serie celebre, tra le più viste e amate degli ultimi anni, show di punta della HBO trasmesso in contemporanea con la messa in onda statunitense e diventato un fenomeno mondiale, è molto famosa anche per far morire molti dei suoi protagonisti principali senza pietà. Basti pensare alla nona puntata della terza stagione, le famose “Nozze Rosse”, “The Red Wedding” o ai vari personaggi che muoiono durante il terzo episodio dell’ottava stagione “La lunga notte”, “The Long Night”, come anche la morte di Ygritte durante la nona puntata della quarta stagione.

Dal primo all’ultimo ottavo capitolo di “Game of Thrones“, la tragica scomparsa di alcuni personaggi era diventata ormai una nota che contraddistingueva “Il Trono di Spade”, suscitando rabbia, delusione e sconforto in migliaia di telespettatori. Stilare una classifica delle morti più drammatiche dello show è un’impresa ardua: sia perché sono molte e sia perché la forza della serie era proprio nel rendere fondamentale e importante ogni personaggio, portando il pubblico a empatizzare anche con personaggi secondari. Ecco una classifica delle 8 morti più tristi della serie dalla meno drammatica alla più atroce.

8. Grey Wind

Una delle scene più dolci della prima puntata è sicuramente quella in cui i figli Stark trovano dei cuccioli di metalupo, ognuno per i 6 figli di Ned e Catelyn, Jon a parte che, all’epoca si pensava, fosse figlio solo di Ned e di un’altra donna misteriosa. I metalupi nel corso della serie crescono a dismisura, diventando delle creature straordinarie: affascinanti e minacciosi. Fedeli e leali, ogni metalupo percepisce il pericolo, soprattuto quando lo avverte per il proprio padrone, accorrendo subito per salvarlo. Nella famosa nona puntata della terza stagione, Grey Wind, il metalupo di Robb, richiuso in un capanno, capisce cosa sta succedendo e fa di tutto per uscire e tentare di salvare il suo padrone. Dopo aver sterminato gli Stark, neanche per il metalupo c’è scampo e quattro soldati gli puntano contro le balestre colpendolo con le frecce. Il tutto sotto gli occhi increduli di Arya, che aspettava di riabbracciare sua madre e suo fratello, arrivando però troppo tardi.

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7. Ned Stark

La morte di Ned, per ordine di uno dei personaggi antagonisti più odiati di tutto “Il Trono di Spade”, Joffrey Baratheon che ordina l’esecuzione di Ned Stark dopo aver promesso che avrebbe mostrato clemenza, concedendogli di diventare un Guardiano della Notte, possibilità considerata deplorevole, ma giusta per un traditore. Tralasciando il fatto che Ned fosse innocente, che fu pronto a mettere da parte l’onore e che si trovava davanti a due delle sue figlie, Joffrey sembrava non aspettar altro che condannare a morte Ned Stark, per far del male a Sansa, perché provava piacere nell’uccidere e nel potere di uccidere qualcuno con un solo cenno. La morte di Ned è drammatica anche perché è il primo vero protagonista che viene ucciso nel corso della serie. È la prova che nessuno è al sicuro e che stiamo assistendo a uno show coraggioso e che non ha alcuna paura di far scomparire personaggi centrali.

6. Jorah Mormont

Molti personaggi lasciano “Il Trono di Spade” nell’ultima stagione, tra cui Jorah Mormont, che muore come ha sempre desiderato, difendendo la donna che ama, Daenerys Targaryer. In una battaglia solo contro tutti, trafitto e ferito, resiste fino all’ultimo, lasciandosi cadere, in fin di vita, solo quando Daenerys è salva, cioè quando l’esercito dei Morti è stato sconfitto, grazie ad Arya. Jorah Mormont muore così tra le braccia di Daenerys.

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5. Hodor

Hodor è uno dei personaggi più forti della serie, con un solo compito: proteggere Bran, e una sola battuta: Hodor. Il gigante buono era uno degli stallieri degli Stark da generazioni, da quando Ned e Benjen erano solo degli adolescenti, e in seguito a un incidente aveva perso l’uso della parola e della ragione; riusciva a dire, appunto, solo Hodor. Insospettabile e sorprendente la scoperta del perché il nome Hodor e di cosa gli fosse successo, che coincide con il drammatico momento della sua morte, una morte sofferta. Hodor si sacrifica per salvare Bran e Meera, in contemporanea con un flashback che mostra l’incidente. Il suo nome viene da “Hold the door“, frase che gli dice Meera mentre fugge dagli Estranei e dall’esercito dei Morti, in una continua connessione tra passato e presente e visione e realtà, uno dei tanti elementi fondamentali della serie.

4. Talisa Stark

“Le nozze rosse” dovevano occupare un doppio posto nella classifica delle più drammatiche morti di “Il Trono di Spade”. Talisa Stark, incinta di un piccolo Stark, figlio di Robb, viene uccisa pugnalata al ventre di fronte a Robb stesso che, dopo la morte della moglie, si arrende al suo stesso tragico destino. Un matrimonio rischioso quello tra Robb e Talisa, nato dall’amore, che sembrava però finalmente trovare la pace e il perdono di Walder Frey. Ma si tratta solo di apparenza, perché la vendetta di Frey è brutale e inaspettata.

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3. Jon Snow

Anche se si tratta di una presunta morte, per alcune ore Jon Snow è morto davvero e il pubblico ha dovuto aspettare per due puntate prima di esultare e tirare un sospiro di sollievo. La morte di Jon Snow è stata a dir poco atroce: non solo per i colpi inferti dai suoi stessi compagni, ma anche perché accade a fine stagione. L’ultima puntata del quinto capitolo si conclude con il corpo senza vita di Jon Snow steso sopra la neve che inizia a tingersi di rosso. Nessun segno, nessun soccorso, uno dei personaggi più amati e uno dei migliori mai creati nella Storia della serialità televisiva, sembra davvero aver concluso il suo corso nella serie. Con la sua scomparsa finisce un’era e i Guardiani della Notte rimarrebbero così soli, pronti allo scontro tra loro stessi. Una morte davvero inaspettata. Durante il tempo intercorso tra la fine della quinta stagione e l’inizio della sesta non si è parlato d’altro che di: tornerà Jon Snow?

2. Rickon Stark

Il dolcissimo Rickon che si è salutato nella terza stagione, insieme ad Osha, torna nella sesta, ormai adolescente e lontano dalla sua famiglia da molti anni. Prigioniero del sadico feroce Ramsay Bolton, la sua morte è tra le più tragiche della serie. Rivedere gli Stark riuniti era forse un desiderio di molti fan: divisi nel corso della prima stagione, molti componenti non sono mai riusciti a riabbracciarsi: Rickon e Jon, e così Rickon e Sansa, erano davvero vicini a stare nuovamente insieme. Un gioco brutale e che solo Ramsay Bolton poteva mettere in atto: mentre il suo esercito e quello di Jon Snow si preparano al combattimento, Ramsay ordina a Rickon di correre da suo fratello e, intanto, cerca di colpirlo. Rickon corre, sperando di sfuggire alle frecce di Ramsay, mentre Jon gli corre incontro a cavallo, il più veloce possibile. E proprio quando Jon stava per raggiungerlo, quando Ramsay stava lanciando le ultime frecce, quando probabilmente il pubblico incredulo pensava davvero che i due si sarebbero ricongiunti, ecco che una freccia trafigge Rickon, sotto gli occhi di Jon e la soddisfazione di Ramsay.

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1. Shireen Baratheon

Anche se si tratta di un personaggio secondario, come molti altri presenti nella classifica, la dolcissima figlia di Stannis è un personaggio centrale. Diversa dal padre e dalla madre, proprio per la sua bontà, gentilezza e altruismo, per essere tra i pochi personaggi veramente buoni e innocenti della serie. È molto legata a Ser Davos e con una bruciatura sulla guancia, che è in realtà più che una bruciatura na parte trasformata in pietra, “malattia” che di solito avrebbe contagiato tutto il corpo, ma che in Shireen si era fermata. Tenuta nascosta sia per il suo viso rovinato che per due genitori impegnati più a vincere una guerra, viene poi sacrificata. L’amante e consigliera, Melisandre, strega aiutante che ricorre a magie e sacrifici per far sì che il legittimo erede al trono, Stannis Baratheon diventi il Re dei Sette regni, incoraggia Stannis stesso, appoggiata dalla madre di Shireen, a bruciare la figlia come dono al Dio della luce che, per il sacrificio, lo avrebbe aiutato a vincere la guerra. Bloccati tra i ghiacci, stremati dal freddo, la fame e gli stenti, Stannis acconsente, durante una scena atroce. Shireen, contenta di poter aiutare suo padre in qualche modo, si avvia ignara verso una morte terribile, e capendo di cosa si tratta, urla, piange, si dispera e chiede di poter parlare con suo padre o sua madre. Gli stessi soldati che assistono al rogo chiudono gli occhi e si voltano per non guardare uno dei momenti più drammatici e commoventi di tutta la serie. La morte di Shireen è ingiusta e brutale ed è il primo di una serie di effetti devastanti per Stannis.

Giorgia Terranova

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