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The Nest – Il nido (2019)

Recensione

The Nest- Il Nido – Recensione: non aprite quella porta

The Nest - Il nido review

Al suo primo lungometraggio il regista Roberto De Feo ci conduce dentro a una storia che per metà è dramma familiare in cui si confondono le carte, il tutto raccontato e girato in modo estremamente originale per essere una produzione italiana e con una cura davvero maniacale.

Un’overtoure a effetto, con un padre che nel cuore della notte prende suo figlio piccolo e scappa, ma viene mandato fuori strada e perde la vita.

Dieci anni dopo rivediamo quel bimbo, Samuel, ora quattordicenne e paraplegico a seguito dell’incidente, e sua madre Elena, Francesca Cavallin, una donna militaresca, che insieme a un gruppo di borghesi e un mad doctor, restano sempre “confinati” nella loro villa, circondata da boschi, allestendo un vero truman show con regole rigide: 1. non mangiare troppo, 2. non piangere, 3. non parlare del mondo esterno, 4. non parlare troppo con Samuel.

Tutto cambierà quando arriverà Denise, una ragazza adolescente che romperà ed irromperà gli schemi, suscitando le prime pulsioni sessuali in Samuel e portando luce nella semimoscurità con una storia d’amore che vorrà abbattere le barriere e andare oltre.

The Nest- Il Nido: una gabbia ciclica, labirinto dell’esistenza

The Nest - Il nido scena film

Un film d’atmosfera, annunciato come horror dalla locandina con la dimora che incombe minacciosa, che poi si trasforma in pellicola autoriale dalla sceneggiatura attenta, supportata dagli ottimi costumi e dalle pregevoli scenografie, agevolate dalla splendida location, immersa nel parco della Mandria in Piemonte, dalle stanze che trasudano fiumi di parole, a partire dalle carte da parati ipnotiche e sgargianti fino a culminare nel salone principale, dalle pareti interamente rivestite da piatti.

Una grande eleganza e uno studio dettagliato di ogni ripresa, a tal punto da risultare a tratti fin troppo innaturale, come la caratterizzazione stessa di alcuni personaggi. Attori dai volti internazionali e azzeccatissimi, da Maurizio Lombardi alla bravissima Francesca Cavallin, che abbandona i panni della “femme fatale” per indossare quelli della madre nevrotica, pazza e severa, una sorta di alter ego di Nicole Kidman in “The Others“.

La pellicola gioca tra l’alienazione palpabile e devastante dei film di Lars Von Trier e scene che sono veri e propri quadri pittorici in bilico tra riti sacrificali e incubi improvvisi, con cromatismi che passano da luci rosse stranianti che ricordano “Suspiria” di Guadagnino, alla semioscurità e desaturazione di “The Village” di Shyamalan, fino all’alterazione convessa di uno specchio deformante o di una serratura, che amplificano il senso di prigionia della gabbia dorata, aumentando il surrealismo.

Avere il caos dentro sè per generare una stella danzante

Il caos della musica, che accompagna tutti i cambi di scena, il rock che Denise fa conoscere a Samuel, anche danzando per lui, che fino ad allora ascoltava solo musica classica; la musica come fil rouge della “temperatura” dei personaggi, presente in lunghi piani sequenza e in tutti i movimenti di macchina, delineando quel “piccolo mondo antico” fosco, lugubre e crudele; note che sottolineano anche le azioni criminali di Maurizio Lombardi, dottore a cavallo tra un folle scienziato nazista e Dottor Jekyll e Mr Hyde: tutto questo coniuga scoperte adolescenziali, thriller psicologico e risvolti inquietanti e orrifici, che si alternano senza sosta fino al plot twist finale, che rimanda ad una frase famosissima della storia del cinema, tratta appunto da “The Others”: “nessuno ci manderà via da questa casa”… o da questo mondo.

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Roberto De Feo
  • Cast: Francesca Cavallin, Ginevra Francesconi, Maurizio Lombardi, Justin Alexander Korovkin
  • Genere: Drammatico, horror
  • Durata: 107 minuti
  • Produzione: Italia, 2019
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Data di uscita: 15 agosto 2019

The Nest - locandina“The Nest – Il nido” segna l’esordio alla regia di Roberto De Feo, che ha collaborato anche alla realizzazione della sceneggiatura con Lucio Besana e Margherita Ferri. La storia segue le vicende di un figlio e di sua madre alle prese con un difficile rapporto a causa dei segreti e misteri che vi sono tra i due.

The Nest – Il nido: la sindrome della Leonessa colpisce ancora

Samuel, un ragazzo storpio costretto sulla sedia a rotelle, abita con sua madre Elena in una casa isolata e circondata dai boschi chiamata “Villa dei Laghi”. Il giovane cresce in una campana di vetro in cui la mamma lo costringe a vivere; una routine continua in cui le giornate si susseguono senza uno scopo se non il mero esistere isolatamente in un luogo dal quale lui non potrà mai allontanarsi.

Samuel passerà la sua infanzia protetto ma profondamente irrequieto. Strani e inquietanti avvenimenti, che nel tempo tendono a intensificarsi sempre di più, scuoteranno la noiosa quotidianità dei due protagonisti. Il più sconvolgente di questi eventi è l’arrivo di una ragazzina di nome Denise che scardinerà drasticamente la vita tranquilla di Villa dei Laghi.

L’amicizia tra i due giovani aiuterà molto Samuel ad affrontare le restrizioni del genitore e soprattutto a esplorare il mondo che lo circonda, fuori dal “nido” familiare in cui è quasi prigioniero. Questa nuova realtà creerà un conflitto molto intenso poichè Elena, affetta chiaramente dalla sindrome della Leonessa (una patologia mentale in cui una madre è iperprotettiva nei confronti del figlio non lasciandogli possibilità di vivere in libertà), non accetta che la propria creatura esca dalla sua ala protettiva.

Trailer

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