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Dio salvi la Regina (2020)

Recensione

Dio salvi la regina: un film che regala buonumore e spunti su cui riflettere

Dio salvi la regina

“Dio salvi la regina” è un film insolito e divertente in cui la protagonista Diana, un medico della mutua preso dallo sconforto dopo l’ennesimo paziente ipocondriaco o alla ricerca di un certificato medico per ‘marinare’ il lavoro, decide di chiedere la scissione dall’Italia e creare un regno indipendente nel proprio domicilio, dove, ovviamente, autoproclamarsi regina. Da qui il titolo della pellicola di Andrés Arce Maldonado, dove non mancano risate e situazioni comiche.

Dio salvi la Regina (2020)

In una girandola di personaggi e situazioni in cui il reale si fonde al surreale il regista fa il punto sulla nostra società, una sorta di discorso sullo ‘stato dell’Unione’, una resa dei conti cinematografica di vizi e abitudini dell’italico paese. Così dalla strepitosa terrazza con vista su San Pietro di Diana passeranno le vite dei suoi conoscenti e non solo, in un intrecciarsi di esperienze ed emozioni che permettono di trattare varie tematiche.

Il punto di partenza della narrazione ci immerge immediatamente nel malcontento della dottoressa, siamo nel suo studio, e la simpatica carrellata dei pazienti la dice lunga sulla scarsa affezione di questi ultimi al loro lavoro. Sarà che spesso si qualcosa che non piace? O siamo davvero un popolo di indolenti e sfaccendati?

Vite che si confrontano nel nuovo regno domestico

Dio salvi la regina

A proposito di un’amica legata ad un uomo sposato la protagonista dice “Chi siamo noi per giudicare?”, spiegando con chiarezza un registro narrativo in cui si punta l’attenzione su tante cose, senza mai ergersi a giudici. Passiamo così dalle relazioni sentimentali più o meno complicate, alla gestione di un fratello refrattario alle responsabilità, alle difficoltà di un immigrato che cerca conforto nel nuovo regno, per soffermarci con attenzione all’istituzione scolastica, rea di chiedere risultati agli studenti senza prima impegnarsi in un serio coinvolgimento degli stessi nel percorso educativo.

Da qui il passo ai giovani che lasciano il paese in cerca di fortuna all’estero è davvero breve. Non mancano neppure le classiche beghe condominiali e un’analisi, su più fronti, del rapporto genitori-figli. Il tutto mentre si cerca di ottemperare a ciò che è necessario per costituire un nuovo stato: lingua ufficiale, principi di diritto su cui fondare le regole comportamentali, senza dimenticare l’educazione dei propri figli, riflettendo costantemente sulle responsabilità che implica la detenzione del potere.

Sibilla Barbieri regina incontrastata delle scena

Dio salvi la regina

A dare cuore e anima a Diana è Sibilla Barbieri, cui si deve anche la paternità di una sceneggiatura scoppiettante che non conosce tempi morti. L’attrice, scrittrice e produttrice ben si muove sul set, in una girandola di incontri e riflessioni che la porteranno a comprendere che alla fine per sentirsi un vero popolo occorre conoscersi e confrontarsi, come si fa in questa sua grande famiglia più che allargata, dove c’è posto anche per le condomine moleste.

Interessante la parte in cui Diana gira per il mercato a chiedere a tutti se fossero interessati a governare e cosa desidererebbero fare, si evince un paese in cui per alcuni è più semplice criticare l’operato altrui che non assumersi delle responsabilità.

La Barbieri prosegue il suo sodalizio artistico col regista Maldonado, col quale confeziona una pellicola ironica, dai dialoghi ben calibrati, in cui la teatralità di alcune scene regala veridicità al girato. Belli i movimenti di macchina che precedono i personaggi nei corridoi della casa. É sempre un grande piacere vedere all’opera Mariano Rigillo, la sua è una bravura che ammalia, bravo Igor Mattei nei panni di Marcello, il fratello di Diana, e Filippo Gili in quello del Professore. Fra i tanti ruoli particolarmente riuscito quello della governante tuttofare, per Diana ‘una di famiglia’.
Un film da vedere perché rilassa e diverte, coniugando sapientemente impegno civile e risate.

Il film è stato selezionato per l’XIX Edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Andrés Arce Maldonado
  • Cast: Sibilla Barbieri, Igor Mattei, Mariano Rigillo, Babak Karimi, Vittorio Allegra, Ella Gorini, Maria Irma Reyas, Francesca Palmas, Silvia Mazzotta, Marta Jacopini, Paola Migneco, Elena Baroglio, Ana Brigitte Fernandez, Francesco Falabella, Alberto Caneva, Raffaella D’Avella, Filippo Gili, Vittorio Ciardo, Elio Crifò, Anna Teresa Eugeni, Jessica Cortini, Graziano Graziani, Jun Ichikawa
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 95 minuti
  • Produzione: Italia, 2020
  • Distribuzione: Distribuzione Indipendente

Dio salvi la Regina poster“Dio salvi la Regina” è una commedia dalla premessa irriverente diretta da Andrés Arce Maldonado e scritta da Sibilla Barbieri.

Dio salvi la Regina: la leggerezza per parlare di tematiche importanti

La protagonista della vicenda è Diana, un medico della mutua che a prima vista sembra avere una normale vita di madre indaffarata e lavoratrice. Un giorno però tutto questo cambia, quando Diana decide di sconvolgere lo status quo e ribellarsi, dichiarando l’indipendenza di casa sua dallo Stato italiano.

Questo atto improbabile e divertente non ha ripercussioni solo su di lei e sulla sua famiglia più stretta, ma anche sul nutrito gruppo di amici che visita abitualmente la sua abitazione. Tutti loro vengono infatti dichiarati parte del “popolo” di questo nuovo stato e tutti insieme devono pensare a prendere decisioni importanti.

Tra queste decisioni ci sono la scelta di una lingua comune, norme sociali, eventuali leggi e chi più ne ha più ne metta. Il popolo-famiglia di casa di Diana dovrà misurarsi con temi ben più grandi di quanto potessero immaginare, arrivando a riflettere sul significato del potere stesso.

Cast e produzione

Andrés Arce Maldonado è un artista poliedrico che può vantare un background di musicista e di cineasta apprezzato. Tra le sue pellicola figurano “Carta bianca” (2013), una drammatica storia che ruota attorno a tre filoni narrativi diversi, e “Falene” (2011), una produzione dalle tinte a metà tra il noir e l’onirico.

Sibilla Barbieri è una sceneggiatrice e attrice che in “Dio salvi la Regina” interpreta la parte della protagonista, la dissacrante Diana. Questo film rappresenta il suo esordio nel campo dei lungometraggi, mentre per quel che riguarda la televisione ha recitato nella serie cult “Don Matteo”.

Il film è prodotto da La Siliàn e distribuito sul territorio italiano da Distribuzione Indipendente.

Trailer

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