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Il viaggio di Yao (2019)

Recensione

Il viaggio di Yao – Recensione: un road-movie culturale

Il viaggio di Yao recensione

La pellicola di Philippe Godeau ci mostra in primo luogo un’avventura in cui il protagonista (nel quale il pubblico potrà identificarsi moltissimo), riscopre le tradizioni e le personalità che costituiscono il suo paese d’origine. All’inizio Seydou Tall in questo suo viaggio per l’Africa gattonerà, ma gattone dopo gattone troverà la spinta necessaria per alzarsi e danzare in un ballo con i suoi compatrioti: una danza semplice ma intensa. Il ragazzo di tredici anni e il protagonista intraprenderanno un viaggio in macchina seguendo, sotto molto punti di vista i road-movie classici; ma anziché la famosa Route 66, percorreranno altre strade con deserti incredibilmente vasti e molto da scoprire.

Il pubblico, così come Seydou, viene preso per mano dal giovane co-protagonista interpretato da Lionel Basse, andando a scoprire un paese dalle forti tradizioni che, nonostante i gravi problemi economici e ambientali, riesce a guardare avanti con pochi tentennamenti. Oltre alle molte tematiche drammatiche e riflessioni serie che si possono fare nel corso della narrazione, non mancano certo le battute e le risate dei personaggi, ma mantenendo uno spirito principalmente serio.

Il viaggio di Yao: Omar Sy colonna portante del film

Grande lode soprattutto per l’attore di “Quasi amici” (2011) e “Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse” (2016); Sy porta avanti la storia con abilità ed è la risorsa migliore del film: riesce a dargli dei momenti molto intensi senza una recitazione esagerata e soprattutto (questo grazie anche ad una buona sceneggiatura di Agnès de Sacy e Philippe Godeau) alcune sue scelte sono misteriose e interpretabili in più modi, come ad esempio esempio quando Seydou torna nell’autobus per prendere il ragazzo. Uno degli aspetti da sottolineare di più riguarda il sorriso di Omar Sy: a volte esprime gioia, in altre rimpianto e altre ancora tristezza, ma riesce a far percepire questi sentimenti diversamente con pochissime variazioni tra l’uno e l’altro. Anche gli altri attori fanno un buon lavoro, ma senza grandi lodi.

Regia, montaggio e fotografia sono nella media senza particolari intuizioni, però restano sufficienti per la struttura del film. Ottime scelte per le scenografie e le ambientazioni dell’Africa che mostrano perfettamente il territorio in cui avviene la vicenda. Un film consigliato ma con riserve, dato che non ci sono molte intuizioni interessanti: una pellicola nella media con una bella storia.

Francesco Fabrizi

Trama

  • Titolo originale: Yao
  • Regia: Philippe Godeau
  • Cast: Omar Sy, Lionel Louis Basse, Fatoumata Diawara, Germaine Acogny, Alibeta, Gwendolyn Gourvenec, Abdoulaye Diop, Ismaël Charles Amine Saleh, Mame Fatou Ndoye, Aristote Laios, Aboubacar Dramé, Dior Diouf, Christophe Bigot
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 103 minuti
  • Produzione: Francia, 2019
  • Distribuzione: Cinema
  • Data di uscita: 4 aprile 2019

Il viaggio di Yao poster“Il viaggio di Yao” è una pellicola drammatica francese diretta da Philippe Godeau, per la terza volta dietro la macchina da presa dopo “The French Job” (2013), con Omar Sy (“Quasi Amici“) Gwendolyn Gourmenec e Lionel Bass.

Il viaggio di Yao: un viaggio nell’anima del Senegal

Racine (Lionel Bess), un fanciullo che vive in un piccolo e sperduto villaggio del nord del Senegal sognando grandi avventure aiutato dall’amore per la lettura, fugge per andare a incontrare il suo eroe, Seydou, attore di grande successo in visita nel suo continente.

Il ragazzo percorre oltre 240 miglia per arrivare a Dakar e conoscere il suo mito.

Seydou (Omar Sy) conosce Racine e, colpito dalla dedizione e dal carattere del bambino, decide di riaccompagnarlo nel suo viaggio verso casa.

Sulle strade secondarie del Senegal accade l’inaspettato e l’imprevisto, e tra epiche avventure ed episodi divertenti, in un crescendo di stupore ed allegria, l’attore realizza che sta vivendo un vero tuffo nel passato e nelle sue radici più profonde.

La pellicola percorre il vero Senegal nella sua semplicità e lo dipinge attraverso gli occhi puri di un bambino.

Il viaggio di Yao: Omar Sy, protagonista di successo

Omar Sy, la cui carriera è iniziata con il nuovo millennio, ha raggiunto la notorietà a livello internazionale con “Quasi amici” del 2011. Successivamente ha lavorato per pellicole di successo come “X-Men – Giorni di un futuro passato” di Brian Synger del 2014,  “Mister Chocolat” di Roschdy Zem,”Inferno” di Ron Howard, e “Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse” di Hugo Gélin tutti del 2016.

 

“Il viaggio di Yao” è distribuito nelle nostre sale da Cinema Distribuzione.

Trailer

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