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Chi scriverà la nostra storia (2018)

Recensione

Chi scriverà la nostra storia – Recensione: l’importanza del non dimenticare

Who Will Write Our History foto

Siamo in Polonia nel novembre del 1940, l’antisemitismo tedesco è oramai da tempo passato dai proclami all’azione: gli ebrei sono già stati privati di beni e dignità, e molti anche della vita, quando giunge la decisione di dividere Varsavia in tre zone: ariana, polacca ed ebrea. Non basta più segnarli con la stella di David, per poterli distinguere nella massa: gli ebrei vanno rinchiusi in un vero e proprio ghetto, con alte muraglie e soldati a controllarne le porte di accesso. Pian piano la popolazione ivi residente è ridotta alla miseria più estrema, e in tanti muoiono di fame e stenti.

Roberta Grossman racconta quel che accadde nel Ghetto di Varsavia da allora fino alla capitolazione tedesca, portando sullo schermo il libro di Samiel Kassow, “Chi scriverà la nostra storia”, in cui lo storico americano studia i documenti contenuti nell’Oyneg Shabbes Archive (“La gioia della Sabbath”). Questa raccolta di ben sessantamila pagine, tra diari, fotografie e manifesti, sono frutto dell’instancabile opera del dottor Emanuel Ringelblun, che arruolò in quei mesi disperati qualche decina di collaboratori, coi quali preservare la memoria dei tempi in cui erano costretti a vivere, e morire, per evitare che ai posteri fosse tramandata solo la vergognosa propaganda nazista.

Chi scriverà la nostra storia: un documentario che riesce ad asservire con arte la finzione cinematografica

Chi scriverà la nostra storia - stillLa bravura della regista statunitense sta nell’essere riuscita a trovare l’equilibrio perfetto tra momenti di finzione, documenti video dell’epoca e le parole dello stesso Kassow, precisando che ogni frase, di ogni racconto, riporta testualmente quanto scritto nei documenti.
A legare il tutto una voce narrante, quella della nota scrittrice Rachel Auerbach che, stimolata da Ringelblum (che a sua volta rinunciò a un riparo sicuro per lui e la sua famiglia), non scappò da Varsavia assieme ai propri cari, collaborando alla stesura di questo doloroso diario, offrendo inoltre il proprio servizio alla mensa sociale, con la triste consapevolezza che dare un piccolo pasto a tutti non avrebbe comunque salvato la vita a nessuno. La nota intellettuale fu una dei pochi ebrei di Varsavia che sopravvisse allo sterminio e dedicò tutta la sua vita alla ricerca ed alla conservazione di documenti dell’epoca.

Chi scriverà la nostra storia: un documentario che scorre veloce come un film

Who Will Write Our History Chi scriverà la nostra storia Il docu-film della Grossman è costruito con grande precisione, riuscendo a catturare l’attenzione dello spettatore in ogni attimo; questa non è una lezione di storia, ma il racconto di orrori e aberrazioni umane che chi ha contribuito a comporre l’archivio ha documentato con schiettezza. Il valore di quest’archivio, sopravvissuto miracolosamente al bombardamento della città, sta proprio nel documentare le umili storie dei singoli.

Opere come queste andrebbero proiettate continuamente in tutte le scuole, non solo per non dimenticare ma anche per formare nuove generazioni che facciano tesoro di questa memoria, per far si che non si ripetano gli stessi errori. In un paese dove ci piace autodefinirci “brava gente”, sarebbe opportuno scuotere le coscienze, perché il seme dell’intolleranza si annida ovunque, soprattutto in chi non sa, e quelle che possono apparire goliardate sono il primo focolaio dell’intolleranza.

Se è vero che il singolo cittadino, in Germania come in Italia, non ha firmato le abominevoli leggi razziali, è altrettanto vero che in molti hanno fatto finta di non vedere, per ignavia, codardia, o perché agli ideali hanno preferito tener cara la pelle.

Tanti i documenti dell’archivio che testimoniano del coraggio di molti polacchi, che hanno pagato con la vita la solidarietà verso gli ebrei, e di come invece il male sia arrivato da persone insospettabili: la famigerata polizia ebrea che tradì i propri fratelli, macchiandosi di omicidi e sciacallaggio.
Il cinema serve anche a questo, a mostrare nel breve tempo di un film ciò che mille dibattiti non riuscirebbero a spiegare con tale immediatezza.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Roberta Grossman
  • Cast: Joan Allen, Adrien Brody, Jowita Budnik, Piotr Glowacki, Karolina Gruszka, Jess Kellner, Wojciech Zielinski
  • Genere: Documentario, colore
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: USA, 2018
  • Distribuzione: Wanted
  • Data di uscita: 27 Gennaio 2019

 

Chi scriverà la nostra storia loc def“Chi scriverà la nostra storia” è un documentario della regista Roberta Grossman, presentato nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma

Chi scriverà la nostra storia: carta e penna per combattere la violenza

Quando i i nazisti, nel novembre del 1940, relegarono nel ghetto di Varsavia 450.000 ebrei, un gruppo di intellettuali (ricercatori e giornalisti) e capi di comunità si armò di carta e penna per combattere senza violenza e in segreto la propaganda dei nazisti.

Il Dottor Emanuel Ringelblum raccolse sessantamila pagine di diari, fotografie e manifesti, contenuti nell’Oyneg Shabbes Archive (“La gioia del Sabbath”), poi studiati dal dottor Samiel Kassow. “Chi scriverà la nostra storia” è un docu-fiction, ispirato al suo libro.

 

 

Trailer

 

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