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Western Stars (2019)

Recensione

Western Stars – Recensione: un inno bucolico

Western Stars immagine

“Western Stars” è il diciannovesimo album realizzato dal cantautore americano Bruce Springsteen. Dopo averlo ultimato l’artista ha deciso di realizzare un film che contenesse tutte le tredici tracce presenti nell’opera. Insieme all’amico Thom Zimny ne ha anche curato la regia.

I due hanno pensato di utilizzare un vecchio fienile della casa di Bruce, già riadattato a locale bar con palco per concerti, e uno spazio riservato a un piccolo pubblico di fruitori. La struttura di legno dell’edificio con delle volte quasi gotiche finisce per rappresentare, come lui stesso dichiara, un ulteriore strumento musicale, considerando la sua capacità di armonizzare le acustiche del concerto.

Sul palco con lui, oltre la band, c’è un’orchestra di trenta elementi in cui non mancano archi, strumenti a fiato e un musicista che si alterna tra il pigiare i tasti di un vecchio pianoforte verticale e il suonare una fisarmonica dal sound decisamente più country. D’altronde, come lo stesso Springsteen ha dichiarato, per questo album si è voluto lasciare influenzare dalla musica pop della California del Sud degli anni Settanta, e in maniera particolare dalle composizioni di Glenn Campbell e Burt Bacharach.

Alle esecuzione sul palco vengono alternate delle riprese in cui l’artista parla di se stesso, analizza il suo presente, ma soprattutto il suo passato. C’è sicuramente una forte anima nostalgica in questo suo lavoro, vengono riproposti filmati che rappresentano un’America di provincia degli anni Sessanta e Settanta e una velata suggestione a considerarli come periodi migliori. Riprese aeree descrivono gli ampi orizzonti delle praterie della California del Sud con mandrie di cavalli selvaggi che corrono sullo sfondo di tramonti infuocati.

A questo idilliaco quadro fanno da contraltare gli intrecci delle autostrade in cui ci si perde e si perde molto tempo per recarsi verso delle mete illusorie. Le comunità isolate sembrano preferibili ai grandi agglomerati urbani, qui la vita assume dei connotati più autentici fatti di vita domestica, semplicità e grandi speranze.

Su tutte queste realtà riflette l’autore e riflette anche sul suo percorso di vita, iniziato con comportamenti che lui stesso denuncia come dettati da una forte immaturità e da una propensione verso l’autodistruzione o nichilismo. Nel presente vuole mostrarsi come un uomo più maturo, consapevole, e dalle sue dichiarazioni non si può escludere un ritorno alla fede. Alcune delle affermazioni tra un brano e l’altro assumono i connotati di aforismi che si potrebbero leggere in un libro di qualche predicatore buddista o filosofo New-Age, arriva addirittura a confermarci che Dio ci darà la sua benedizione se condurremo la nostra vita con onore.

Western Stars: il cantautore come protagonista assoluto

Western Stars frame

Una magnifica fotografia avvolge ogni ripresa eseguita per questo lavoro. Quando Bruce canta sul palco del vecchio fienile, il suo volto viene inquadrato spesso in primi piani che evidenziano come i suoi occhi un poco stanchi non smettano mai di guardare verso l’infinito (e nient’altro). Il pubblico in sala non viene mai ripreso e qualche breve indugio della camera si attarda per qualche secondo in più solo su una violinista e su colei che suona l’altra chitarra acustica al suo fianco. Anche nelle riprese negli spazi californiani, l’autore viene sempre giustamente valorizzato, nella maniera in cui cammina nelle strade desertiche, nei gioielli che indossa, in come conduce le sue vetture vintage per gli sterrati del vasto outdoor provinciale.

È molto un film su Bruce Springsteen interpretato da Bruce Springsteen che parla di Bruce Springsteen, questo film voluto da Bruce Springsteen. Ma l’anima del cantautore emerge in alcuni notevoli testi delle sue canzoni, intime, elegiache, sentite fino al midollo nei suoi significati profondi.

La musica che le accompagna, a metà strada tra il classico e il cliché, poco riconoscibile nella differenza tra brano e brano, come da consuetudine dell’artista, corre il rischio in più riprese di perdere l’anima country coperta dalle melodie degli archi e dei fiati. Fortunatamente chitarre e fisarmoniche della band consueta di Bruce riprendono il sopravvento di tanto in tanto, ricordandoci l’anima di campagna e il pop californiano del sud.

Il film è gradevole alla fine della storia, si esce come da un concerto del cantante, che d’altronde non farà tour per questo album e si limiterà a distribuire il film nelle sale cinematografiche. Rimane un poco il dubbio se la musica che si ascolta sia proprio quella registrata in presa diretta lì nel fienile di campagna. Ma la fruibilità è perfetta, e questo forse basta.

Marco Marchetti

Trama

  • Regia: Bruce Springsteen, Thom Zimny
  • Cast: Bruce Springsteen
  • Genere: Documentario, colore
  • Durata: 83 minuti
  • Produzione: USA, 2019
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data di uscita: 2 dicembre 2019

Western Stars poster “Western Stars” è un film documentario con protagonista Bruce Springsteen, presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2019 e distribuito nelle sale da Warner Bros Italia.

Un racconto intimo sulla vita e sulla professione

“Western Stars” è un film difficile da definire, non si tratta di un documentario, né di una pura trasposizione cinematografica dell’omonimo ultimo album del fantastico performer Bruce Springsteen; è un racconto complesso, in cui uno degli artisti musicali più amati del pianeta racconta se stesso.

Insieme all’amico Thom Zimny Springsteen cura anche la regia e i fan non saranno delusi nello scoprire il loro idolo che rivela molte questioni relative alla sua vita privata, alla sua famiglia, confessando le difficoltà nel passare prove difficili come la perdita di persone care, la solitudine e l’avanzare del tempo.

Agli spettatori sembrerà che quest’ultimo poco abbia inciso sulla sua energia e sul suo fisico, soprattutto quando lo si vede interpretare tutti i tredici brani dell’album sul palco, accompagnato dalla sua band, e, in questo caso, anche da un’intera orchestra.

Da non perdere nei cinema italiani, solo il due e il tre dicembre.

Trailer

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