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Voglio mangiare il tuo pancreas (2018)

Recensione

Voglio mangiare il tuo pancreas – Recensione: una storia delicata e struggente con al centro i sentimenti

Voglio mangiare il tuo pancreas rece

Grazie al progetto Nexo Digital ‘La Stagione degli Anime al Cinema’, che porta nel nostro paese una selezione dei migliori film d’animazione giapponesi, arriva sugli schermi italiani lo splendido “Voglio mangiare il tuo pancreas”, del regista Shinichiro Ushijima. La pellicola è tratta dal best-seller di Yoru Sumino ‘Kimi no Suizō wo Tabetai’, del 2014, premiato dalla critica e apprezzato dal pubblico, con più di 2,6 milioni di copie vendute. Prima di questo film, dal romanzo sono stati tratti un manga, disegnato da Kirihara Idumi, nel 2016, e un film in live action, diretto da Sho Tsukikawa, distribuito nel 2017, che ha incassato in Giappone ben 32 milioni di dollari.

“Voglio mangiare il tuo pancreas” è lo struggente racconto dell’incontro di due anime, è la storia di un legame insolito e intenso, un’amicizia che si sviluppa pian piano, un po’ per caso, un po’ per scelta, nonostante il sapere che non ci potrà essere una progettualità a lungo termine.

Il lungometraggio ci immerge sin dai primi attimi in quello che è il fulcro narrativo: la segreta malattia della protagonista e il suo affrontare questa dura situazione con grande forza d’animo e serenità. Sakura è un giovanissima studentessa affetta da una grave malattia al pancreas, che le lascia poco da vivere, per caso il suo diario personale viene trovato da Haruki, un suo compagno di classe. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la cosa non disturba la ragazza, sollevata per il poter condividere con una persona quasi estranea alla sua cerchia di conoscenze il pesante fardello.

Voglio mangiare il tuo pancreas: amicizia, amore, malattia, coraggio

Voglio mangiare il tuo pancreas recensione film

Tante le tematiche che si annodano nel racconto della quotidianità dei due protagonisti. Sakura è una ragazza solare, spigliata, socievole, empatica, al contrario Haruki è riservato e solitario, senza nessun interesse verso gli altri, glaciale anche nel venire a conoscenza dei gravi problemi di salute della compagna di classe. Ha scelto di farsi scivolare addosso tutto ciò che non lo riguarda in prima persona, al contrario di Sakura, che vede nei rapporti con gli altri un impulso alla crescita personale, un arricchimento attraverso il quale conoscere meglio se stessi.

Il film è il racconto struggente e delicato di come si debba amare la vita in ogni sua singola giornata, quasi un romanzo di formazione per giovani e adulti che insegna l’importanza delle relazioni umane. Un cammino emozionale attraverso le esperienze della sfortunata protagonista, un intreccio narrativo avvincente che non manca di ricordare che nessuno può davvero conoscere quando e come finirà i suoi giorni.

Voglio mangiare il tuo pancreas: un inno alla vita, ai rapporti umani, al migliorar se stessi

Affascinante sotto ogni punto di vista, dalla regia alla grafica (la direzione delle animazioni e il design dei personaggi sono a cura di Yuichi Oka), dai dialoghi alla colonna sonora, quest’ultima opera di Hiroko Sebu, “Voglio mangiare il tuo pancreas” porta sullo schermo una storia indimenticabile. Il tema non è nuovo, la cinematografia internazionale, e in particolare quella Hollywoodiana, si cimentano spesso in pellicole strappalacrime che seguono amori sbocciati quando uno dei due partner ha i giorni contati, ma qui non siamo davanti al racconto di una relazione amorosa impossibile, il lungometraggio è un vero e proprio inno alla vita in sé, che trova la sua essenza nelle relazioni con gli altri.

La semplicità del racconto è quasi disarmante, e sta proprio in questo il punto di forza di un film che tratta temi talmente profondi e dolorosi da lasciare senza fiato, senza mai essere lacrimoso, entrando quasi in punta di piedi nelle normali giornate dei due protagonisti. Sakura e Haruki cresceranno assieme per quanto sia loro possibile, mostrando come a volte un incontro possa cambiarci in modo indelebile.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Titolo originale: Kimi no suizô wo tabetai
  • Regia: Shin’ichirô Ushijima
  •  Genere: drammatico, animazione, colore
  •  Durata: 115 minuti
  •  Produzione: Giappone 2018
  •  Distribuzione: Nexo Digital
  •  Data di uscita: 21 gennaio 2019

Voglio mangiare il tuo pancreas - poster“Voglio mangiare il tuo pancreas” diretto dal regista giapponese Shin’ichirô Ushijima è una struggente storia d’amicizia, ispirata al pluri-premiato romanzo di Yoru Sumino “Kimi no Suizō wo Tabetai” che ha stregato oltre due milioni di lettori. Il libro è stato anche premiato al  Japan Bookseller Award nel 2016, dopo aver venduto oltre 2,6 milioni di copie.

Il lungometraggio animato è stato prodotto dalla casa di produzione cinematografica Aniplex, mentre il produttore esecutivo è Keiji Mita, la direzione delle animazioni e il design dei personaggi sono a cura di Yuichi Oka, mentre sia regia che sceneggiatura sono di Shinichiro Ushijima. Le musiche che accompagnano il film sono di Hiroko Sebu.

“Voglio mangiare il tuo pancreas” è nelle sale italiane solo il 21, 22, 23 gennaio 2019 distribuito dalla Nexo Digital.

Voglio mangiare il tuo pancreas: un anime che racconta la storia di una drammatica amicizia

“Voglio mangiare il tuo pancreas” è una storia drammatica che si sviluppa a partire dal ritrovamento, da parte di uno studente delle superiori, del diario di una compagna di classe di nome Sakura Yamauchi. In quel diario, solo apparentemente innocuo, è custodito un segreto oscuro. Leggendolo il giovane scopre che Sakura soffre di una gravissima e incurabile malattia pancreatica. I suoi giorni sono contati, ma, nonostante ciò, la ragazza ha deciso di affrontare la tragedia con leggerezza e allegria, e il suo compagno di scuola, ormai consapevole del doloroso momento che vive Sakura, preso inizialmente dai sensi di colpa, decide di trascorrere sempre più tempo con lei.

Nonostante i due abbiano personalità e gusti totalmente agli antipodi, la malattia li avvicinerà sempre più, trasformando il loro strano rapporto in una solida e sincera amicizia.

Trailer

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