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Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (2019)

Trama

  • Titolo originale: At Eternity’s Gate
  • Regia:  Julian Schnabel
  • Cast: Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup, Alan Aubert, Amira Casar, Lolita Chammah
  • Genere: Biografico, colore
  • Durata: 110 minuti
  • Produzione: USA, 2018
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 3 gennaio 2019

Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità loc definitiva“Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” è un film biografico del regista Julian Schnabel. La pellicola fornisce un ritratto dell’artista olandese nei suoi ultimi anni tormentati. La straordinaria prova attoriale di Willem Dafoe gli è valsa la Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Maschile al Festival del Cinema di Venezia 2018.

Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità: un dipinto su pellicola

“Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” sviluppa il suo racconto a partire dal trasferimento in Provenza dell’artista. Ad Arles, Vincent Van Gogh può finalmente esperire il sole e il cromatismo della primavera del sud della Francia. Grazie al sostegno economico del fratello Theo, l’artista può abbandonare la grigia Parigi per entrare direttamente in contatto con la forza della natura. Sono gli anni del trasferimento alla “Casa Gialla“, del lavoro febbrile e appassionato.

La permanenza di Van Gogh sarà presto turbata dal sopraggiungere di sempre più frequenti nevrosi, alimentate dalla mancata ammirazione della società per la sua arte e la sua passione, e dall’allontanamento di Gauguin. Dopo l’ultimo episodio virulento, culminato con il taglio dell’orecchio, Van Gogh viene bandito dalla Casa Gialla per poi essere ricoverato in un ospedale psichiatrico, come riportano le visite del fratello e le lettere dello stesso Gauguin.

Si passa così al racconto dell’ultimo tormentato anno dell’artista, segnato da colpi di pennellate corte e nervose, fino alle circostanze misteriose della fine dei suoi giorni.

Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità: il lavoro di Schnabel

Julian Schnabel, in quanto pittore, giunge alla realizzazione di un secondo film in cui pone l’arte a protagonista. Come per “Basquiat” al regista non interessa indagare sulla creazione artistica, bensì concentrarsi sui rapporti tra Van Gogh e Gauguin, e tra il protagonista e il suo tempo. Per realizzare il film Schnabel si trasferì in Provenza per tentare di cogliere quanto Van Gogh, nei suoi anni, aveva colto.

Il regista ha cercato di rendere al meglio il tormento e il malessere di un artista mai comodo nel suo tempo, dipendente dal fratello, e la sua ricerca spasmodica di un posto nella società. È il tentativo di restituire con il cinema la peculiarità di un’anima errante che fa nascere la sua arte direttamente dal dolore e dal dubbio.

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