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Tuttinsieme (2020)

Recensione

Tuttinsieme: dal diritto di famiglia al diritto delle famiglie

Tuttinsieme film

Il ritorno della famiglia arcobaleno di Marco Simon Puccioni, uno sguardo intimo e profondo all’amore vero, senza convenzioni sociali o senza compromessi, è visto per la prima volta attraverso gli occhi di due bambini, che esprimono il loro sentire con delicatezza e obiettività.

“Una famiglia è un uomo e una donna. Tutto il resto è surrogato, irrealtà” questo è lo stato sociale prevalente che fa da sfondo alla storia, vera, dello stesso regista e di Giampietro, il suo compagno e dei loro due figli, David e Dennis.

Un documentario che parla di emozioni, che sussurra, non urla, non spinge, ma che, quasi con fragilità, accarezza i pensieri di chi guarda e con semplicità mette in scena immagini homemade che dialogano con girato professionale.

Puccioni ci invita alla riflessione sul vero significato della parola “Famiglia”, non una convenzione maturata negli anni, non un insieme di leggi e di classificazioni, ma un simbolo dell’amore.

Una strada tortuosa che in Italia ha visto uno spiraglio di luce nel 2016, quando Monica Cirinnà ha riconosciuto le unioni civili, come ci mostrano immagini di repertorio, ma senza riuscire ad arrivare alla stepchild adoption, la possibilità di adottare, nella coppia, il figlio del partner.

Tuttinsieme: l’irrisolta questione della “dede”

Tuttinsieme review

Una domanda che risuona al di sopra di tutto: la costruzione del rapporto o non rapporto con la portatrice e con la donatrice. Madre biologica o madre a tutto tondo? Il regista e padre, ci insegna che le due cose si possono separare ma, al contempo, ci mostra una famiglia allargata composta da Cynthia, che ha portato i bimbi in grembo, ad Amanda, che ha donato gli ovuli e per questo vola negli Stati Uniti in modo da cercare di dare una risposta a quell’interrogativo ricorrente che i bambini chiedono a scuola “Dov’è tua madre?”.

Una madre biologica che non necessariamente deve essere madre per un inserimento sociale di crescita, ma una zia speciale, una “Superzia”, forse una “dede”, nomignolo studiato dal regista per identificare quella figura, non un semplice parente o amico, ma qualcosa di più profondo.
“Pure voi siete una famiglia? Risposero due papà insieme ai due piccoli”.

Tuttinsieme: una società cieca e una lotta in essere

Un documentario che crea un ponte, un ponte per amare, con squarci sulla società, nella politica, passando per il parlamento. Un parlamento che permette a Giampietro e Marco di coronare il loro sogno e farsi sposare da Nichi Vendola, davanti ai loro figli, in un paese che, nonostante tutto, si ostina a non ascoltare.

Una camminata tra i messaggi omofobi “I gay sono un abominio da curare, due uomini non fanno una madre” e la difficile educazione civica, dall’equilibrio fragile ma tenace, per due bambini che sono costantemente dall’altra parte della barricata.

Così tra gioie della vita quotidiana, vacanze al mare e amichetti di scuola, assistiamo alle lotte per i diritti delle famiglie omoparentali, alle accuse della famiglia tradizionale attraverso cartelloni e pubblicità diffamatorie ed i pensieri schietti dei bambini, vero motore del cambiamento, dal cuore puro e semplice.

Bimbi che sanno distinguere la gioia dalla banalità, che sentono di essere amati e non acquistati e messi sul carrello della spesa e, soprattutto, che non cambierebbero mai la famiglia che hanno, perchè “quello che per noi è stata una scelta coraggiosa, per i nostri figli è la loro stessa vita”.

E sullo sfondo il mare, che lascia risuonare le emozioni e li abbraccia senza mai giudicarli.

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Marco Simon Puccioni
  • Genere: Documentario, colore
  • DUrata: 82 minuti
  • Produzione: Italia, 2020, durata 82 minuti
  • Distribuzione: InthelFilm
  • Data di uscita: 31 agosto 2020

Tuttinsieme posterMarco Simon Puccioni, dopo “Prima di tutto”, menzione speciale ai Nastri d’Argento 2016, con il documentario autobiografico “Tuttinsieme” da lui scritto e diretto, torna a raccontare l’esperienza genitoriale della famiglia arcobaleno sua e del suo compagno, grazie alla gestazione tramite altri.

Tuttinsieme: uno sguardo scevro da pregiudizi è possibile?

Marco Simon Puccioni dopo essersi soffermato sulla nascita nella precedente opera, qui volge l’attenzione alle difficoltà che una famiglia arcobaleno deve affrontare nella società odierna. Ci viene svelato il dialogo intimo di due padri, lo stesso regista ed il suo compagno Giampietro, che ripercorrono quattro anni di vita con i loro gemelli, David e Denis.

Il regista ricorda le difficoltà nel confronto con le altre famiglie e con gli altri figli, provenendo i suoi bambini da due genitori dello stesso sesso e in completa assenza della figura di una madre. Puccioni ripercorre la battaglia
legale in Parlamento per approvare le Unioni Civili ed offre una testimonianza sull’evoluzione del concetto di famiglia, attraverso lo sguardo innocente dei bambini.

Tuttinsieme: un clima di contraddizione e conflitto

“Tuttinsieme” è un documentario che non solo affronta il tema del diventare genitori, ma soprattutto di come essere figli all’interno e all’esterno di queste famiglie non convenzionali, nate attraverso la gestazione di altri.
Viene ricordato il clima di festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola, una festa che si scontra con la cieca società.
Presentata in anteprima al Biografilm 2020 questa pellicola è una lettera aperta a tutti ed è il secondo capitolo di un progetto più grande. Prodotta da Giampietro Preziosa, “Tuttinsieme” è una distribuzione Inthelfilm con
RAI Cinema.

Trailer

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