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Tony Awards 2018: vincono “Harry Potter” e “The Band’s Visit”

“Harry Potter and the Cursed Child, Parts One and Two” vince il premio per la miglior opera teatrale e “The Band’s Visit” ottiene il premio per il miglior musical in quello che è stato uno dei più emozionanti Tony Awards degli ultimi anni. La cerimonia ha mescolato l’euforia di Broadway con una carica fortemente politica ed è stata condotta da Sara Bareilles e Josh Groban che hanno alternato le premiazioni con delle vere e proprie esibizioni del loro talento canoro.

Tony Awards: la politica al teatro

tony awards Josh Groban

Quest’anno i Tony Awards hanno rappresentato per Broadway un’occasione per parlare dei valori relativi all’inclusione e alla diversità, ponendo la giusta attenzione sui diritti degli omosessuali, sul controllo delle armi da fuoco e sulle problematiche relative all’immigrazione. Molti di questi messaggi sono stati affrontati con monologhi eloquenti, altre con solo un’esclamazione, forse ancora più eloquente e dal taglio netto come ha fatto Robert De Niro, che ha rivolto un insulto diretto al Presidente degli Stati Uniti, scatenando gli applausi dell’intera platea; segno evidente di una società sul punto di rottura.

“Angels in America”, un drama diviso in due parti che tratta la crisi dell’AIDS, vince il titolo di Miglior Opera Revival, nomina giunta precisamente 25 anni dopo l’originale produzione di “Angels in America”.

Tony Kushner, lo sceneggiatore della fortuna “Angels in America” è stato uno fra i più espliciti nel prendere posizione, allarmando tutti sull’importanza delle elezioni di Novembre. Affermando di avere solo “21 settimane per salvare la nostra democrazia e curare il nostro pianeta”.

Il vincitore per il Miglior Attore Principale per il ruolo di Prior Walter Andrew Garfield, il protagonista affetto da AIDS di “Angels in America”, ha tirato in causa la Corte Suprema per aver difeso il “diritto” di un pasticcere del Colorado di rifiutarsi di preparare una torta nuziale per una coppia dello stesso sesso. Per poi proseguire in un toccante discorso ad onore della comunità LGBT.

It is a spirit that says no to oppression. It is a spirit that says no to bigotry, no to shame, no to exclusion. It is a spirit that says we are all made perfectly and we all belong.

Tony Awards: temi forti a teatro

La serata dei Tony Awards è stata anche una notte di stupore e lamentele. “Once on This Island” è stata nominata Miglior Musical Revival, vincendo sui ben più favoriti “My Fair Lady” e “Rodgers & Hammerstein’s Carousel”. Ma è stato l’unico premio ottenuto su ben otto nominations.

La vincitrice del premio miglior attrice Glenda Jackson per il suo ruolo in “Three Tall Women” ha posto l’accento nel suo discorso sul multi-culturalismo del teatro, di come esso sia fondamentale.

Ma non sono stati sono i monologhi a rendere questa settantaduesima edizione dei Tony ideologicamente più animata. La maggior parte degli show che hanno ottenuto dei premi affrontato problematiche sociali che hanno una grande risonanza nei giorni odierni. “Angels in America” spiega come l’AIDS negli anni ’80 stava mietendo vittime in una generazione di gay  e, allo stesso tempo, il dilagare di una sempre più aggressiva forma di conservatorismo.

Nella pluripremiata “The Band’s Visit“, la storia di un gruppo di musicisti egiziani che si ritrovano a legare con dei residenti di una piccola città israeliana, è un inno alla tolleranza e alla fratellanza in un momento di grande tensione nel Medio-Oriente. Sono ben dieci le vittorie ottenute dal musical, incluse il miglior attore e attrice principale per Tony Shalhoud e Katrina Lenk.

Ma l’apice della commozione nel corso della serata giunte quando degli studenti della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, sopravvissuti alla strage che ha visto 17 morti sono saliti sul palco portando con sé una canzone ricca di speranza dal musical “Rent”.

Domenico Farruggio

11/06/2018

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