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The Habit of Beauty

Recensione

“The Habit of Beauty” – Recensione: quando la fotografia è protagonista

The Habit of Beauty scena del film

Per condensare “The Habit of Beauty” in una stringata definizione, lo si potrebbe chiamare un ‘film fotografico’ per due ordini di motivi: per il ruolo che ricopre la fotografia nel film e per il valore estetico della fotografia del film.

In “The Habit of Beauty” la fotografia è al contempo un mezzo funzionale allo sviluppo della trama – determinando incontri e scontri di persone – ma si spinge fino a diventare quasi un altro “membro immateriale” del cast, in quanto comunica e dialoga in modi differenti con i vari personaggi ed è essa stessa soggetta a cambiamento, a distruzione e, infine, a evoluzione.

Ma “The Habit of Beauty” è un film fotografico anche in senso proprio, in quanto la fotografia del film è curata nel dettaglio ed è essa stessa portatrice di contenuti. In questo senso si avverte pienamente la rilevanza del background fotografico e documentaristico del regista Mirko Pincelli, ma anche l’apporto visivo del direttore della fotografia Fabio Cianchetti (“The Dreamers”, “La tigre e la neve”).

Nonostante Pincelli sia debitore dell’esperienza fotografica, la sua regia, lungi dall’essere statica, è sapiente e ambiziosa anche nei ritmi: il regista dimostra infatti padronanza nell’uso della macchina da presa sia nei movimenti di macchina delle scene più descrittive e illustrative, sia per le riprese delle scene dialogiche; inoltre il ritmo della narrazione non cala mai, la musica del film non è mai invadente ma sempre pertinente e il cast è credibile e congruo nel suo insieme.

The Habit of Beauty: il rapporto con il genere drammatico

Approcciarsi al dramma cinematografico comporta spesso delle scelte che vanno o in senso intellettualistico e autoriale – e che sono quindi talvolta poco accessibili al pubblico generalista – o che, al contrario, scadono nel più popolare sentimentalismo.

In “The Habit of Beauty” gli autori tentano di fugare entrambi i rischi e scelgono piuttosto un tono medio, orientato in senso simpatetico e realistico nei confronti dei personaggi (in particolare per Elena e Ernesto), ma optando per una trama con numerosi punti di svolta sentimentali, compreso il trattamento del finale.

“The Habit of Beauty” rischia così di perdere o quanto meno sbilanciare la messa a fuoco dei temi, nonostante essi siano molto interessanti: invece di scegliere pochi nuclei di analisi e di scandagliarli, il film opta infatti per un’eccessiva dilatazione delle situazioni del dramma nella trama. Morte, depressione, malattia, suicidio, povertà, violenza, bellezza, famiglia, amore, redenzione entrano così in un progetto onnicomprensivo e polivalente, che corre forse il pericolo di danneggiare il messaggio e l’impatto dei singoli avvenimenti drammatici.

I difetti di trama e del trattamento di alcuni personaggi, comunque, sono del tutto trascurabili rispetto alla tenuta d’insieme di questo progetto, che non ne viene eccessivamente appesantito.

Il film “The Habit of Beauty”, estremamente ambizioso per essere un’opera prima, si immette in un mercato cinematografico difficile e in crisi come quello italiano e lo fa con audacia e originalità e, soprattutto, con quella qualità e quella cura che da tempo è difficile trovare nel Bel Paese, ma di cui abbiamo disperatamente bisogno.

Marta Maiorano

Trama

  • Regia: Mirko Pincelli
  • Cast: Vincenzo Amato, Francesca Neri, Noel Clarke, Nico Mirallegro, Nick Moran, Michael Warburton, Kierston Wareing, Elena Cotta, Luca Lionello, Mia Benedetta, Tommaso Neri, Kerry Bennett, Jordan Bolger, Dilyana Bouklieva, Nicholas Cass-Beggs, Chris Cowlin, David Fennessy, Jon-Paul Gates, Jennie Gruner, Lee Nicholas Harris, Cosmo Jarvis, Joelle Koissi, Laura Pradelska, Toby Rolt, Louise Salter, Du’aine A. Samuels, Michael Wearing, Mark Windham
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 89 minuti
  • Produzione: Gran Bretagna, 2016
  • Distribuzione: Europictures
  • Data di uscita: 22 giugno 2017

The Habit of Beauty locandina

Il film “The Habit of Beauty” del fotoreporter e regista Mirko Pincelli- è una storia drammatica che si svolge attorno alle tematiche dell’amore, della famiglia e della perdita. La trama riguarda i personaggi di Elena (Francesca Neri) e suo marito Ernesto (Vincenzo Amato), una coppia distrutta dalla tragica perdita del figlio Carlo, la cui vita è stata spezzata a causa di un incidente.

The Habit of Beauty: la storia commovente di una nuova famiglia

A tre anni dalla disgrazia, Ernesto – fotografo in crisi – si scopre affetto da una malattia in fase terminale e desidera fortemente ricongiungersi con la moglie, nota gallerista, da cui si era diviso, per chiederle di esporre un’ultima volta le sue opere prima di morire. Elena accetta d’incontrare l’ex marito, malgrado sia ignara del suo stato di salute, e così ha modo di conoscere anche Ian, suo improbabile aiutante e pupillo.

Grazie all’incontro con Ian, un ragazzo inglese problematico, Ernesto e Elena riacquistano la speranza.

Il giorno dell’inaugurazione della sua mostra, però, Ernesto sembra sparito nel nulla. Elena comprende che, per la prima volta da quando Carlo è scomparso,  Ernesto è tornato in Italia.

Trailer

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