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The Boys in the Band (2020)

Recensione

The Boys in the Band: calcomania della parola filmica

The Boys in the Band reensione

Quando la sceneggiatura è la stessa e le stesse battute vengono reinterpretate, la parola è calcomania filmica, tesa a non voler alterare l’originale, in alcun modo. Le inquadrature e l’uso della luce, sono dunque una sorta di rievocazione di un’atmosfera tipica di una certa filmografia americana degli anni Sessanta, dove i personaggi, spesso appartenenti alla borghesia indolente e carica di pregiudizi, entrano, definitivamente, in conflitto con chi scende in strada per rivendicare i propri diritti.

In “The Boys in the Band” il conflitto si esaurisce in un intimismo appena accennato. Il lavoro di Joe Mantello risulta alla fine una commedia dalle sfumature umoristiche, lontane dai temi dell’impegno sociale.

L’impianto teatrale è dovuto alla pieces scritta per Broadway da Mart Crowley, lo stesso che firmò il soggetto e la sceneggiatura del lungometraggio di Friedkin, nella cui versione gli attori furono protagonisti anche in scena. Una continuità interessante per l’autore, che si confronta con differenti generazioni di interpreti americani (N.dR. interessante l’intervista dell’autore, su Netflix).

Cosa c’entra Judy Garland? Il film e l’omosessualità

The Boys in the Band film

Quando la celeberrima cantante e attrice americana Judy Garland muore, in un bar di New York scoppiano i cosiddetti Moti di Stonewall, genesi del movimento gay in America. Tutto parte da un bar gay, dove i poliziotti arrestano molti giovani e picchiano selvaggiamente altri. Da questo fatto storico nasceranno i film, detti, a tematica omosessuale.

Per essere un cult movie gay un’opera deve contenere degli elementi topici del genere; per esempio: gli omosessuali si sentono spesso soli, sono tristi e depressi, si sentono rifiutati e conducono grame esistenze. Per superare tutto questo si riuniscono in gruppi affiatati ed esclusivi, con gerarchie/ruoli ben definiti.

In “The Boys in the Band”, questo tentativo di affiatamento viene scardinato dall’interno, attraverso una rete di dialoghi molto ben costruiti: la sceneggiatura funziona come un meccanismo ad orologeria.

La comicità aspra e la crudeltà della verità

Nessun personaggio è fuori dalla mischia: Michael (Jim Parson, esilarante interprete della pluripremiata serie televisiva “The Big Bang Theory”) istiga, sin da subito, i suoi ospiti, a mettersi in gioco. Battute ironiche, piroette verbali e fisiche, balli e cantate. Un carosello di gioiosità e di melodrammi. Un repertorio tipico del genere, ma misurato e gradevole.

I personaggi si muovono all’interno dell’appartamento in un modo fluido e accattivante. La recitazione è calzante, mai fuori le righe, se non al punto giusto. Non ci si annoia, anzi si ride di gusto e talvolta si riflette, sui temi della vita.

Il tanto atteso Harold si presenterà, scintillante meteora, con la sua comicità aspra e la crudeltà di una verità ricercata a tutti i costi. Sicuramente un film da non perdere, anche per chi non conosce il genere.

Maria Chiara D’Apote

Trama

  • Regia: Joe Mantello
  • Cast: Jim Parsons, Zachary Quinto, Matt Bomer, Andrew Rannells, Charlie Carver, Robin de Jesus, Brian Hutchison, Michael Benjamin Washington, Tyler Miles
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 122 minuti
  • Produzione: USA, 2020

The Boys in the Band poster“The Boys in the Band” è un film diretto da Joe Mantello distribuito in Italia sulla piattaforma streaming Netflix. La pellicola è la rivisitazione di “The Boys in the band”(1970),  diretto da William Friedkin ,uscito in Italia con il titolo “Festa per il compleanno del nostro amico Harold”.

The Boys in the Band: la trama

Michael organizza una festa di compleanno per festeggiare il suo caro amico gay, Harold. Gli amici di Michael si conoscono da tempo e hanno vissuto insieme molte esperienze gay che allegramente ricordano e condividono durante la serata. Ad interrompere il clima di euforia goliardica, si presenta a casa di Michael un vecchio compagno dell’università, Alan, unico eterosessuale presente. La presenza del nuovo arrivato, scatenerà dinamiche fatte di paure e rancori: dagli scontri verbali ad una scazzottata con tanto di sangue, finchè uno scroscio di pioggia farà terminare la quiete.

Trailer

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