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Solo: A Star Wars Story (2018)

Recensione

Solo – A Star Wars Story – Recensione: un action-movie all’americana per raccontare il giovanissimo Han Solo

Solo - A Star Wars Story Review

Ron Howard non delude, “Solo – A Star Wars Story” è un film ben articolato, godibile, sostenuto da interpreti sempre al massimo e da una colonna sonora efficace, che sa ben sottolineare i momenti topici del racconto. D’altronde il pluripremiato John Williams sa il fatto suo ed è un veterano della saga, e John Powell, col quale ha collaborato per queste musiche, ha alle spalle un curriculum niente male.

Quanta curiosità ci sia per il passato di Solo questo lo stabilirà il box office, certo è che la Disney ha deciso di investire su ogni più piccolo spunto della saga di “Star Wars” che possa essere ampliato e proposto in sala, scegliendo sempre un cast che possa incontrare i favori di un pubblico sempre più ampio, magari giovane, magari appassionato di serie tv. Quel mistero che Lucas voleva avvolgesse in parte le vicende pian piano viene meno, lasciando spazio ad un cinema meno profondo, a quanto pare, alla portata di tutti.

Il Solo che noi conosciamo è il lato guascone delle amate Guerre Stellari, Lucas ha riversato su di lui l’aspetto scanzonato del suo racconto, rendendo così il personaggio interpretato da Harrison Ford uno dei più apprezzati di sempre, forse perché vicino all’umana imperfezione del pubblico, non essendo propriamente pervaso dalla ‘forza’. Essendo l’amato contrabbandiere una delle figure meno mistiche non è stata stavolta necessaria l’operazione di despiritualizzazione che pervade i film targati Disney, allo scopo, pare, di avvicinare alla galassia di Lucas anche un pubblico meno ‘filosofo’.

Solo – A Star Wars Story: un Han Solo inedito quello raccontato dal pluripremiato regista americano

Solo: A Star Wars Story review

Quello che Howard propone è un giovane sofferente nel cui sorriso speriamo di ritrovare il futuro pilota del Falcon, indaffarato a sfuggire dalle strette maglie con cui l’Impero sottomette i popoli in ogni parte della galassia. É questo uno sguardo a ciò che c’è oltre alle truppe imperiali ed alle lotte ‘stellari’ con i coraggiosi ribelli, un punto di vista appena mostrato nei capitoli precedenti, del quale non si porterebbe memoria, non fosse perché rimanda alla condizione di schiavitù in cui vivevano il piccolo Anakin e sua madre.

“Solo – A Star Wars Story” è un’avventura complessa e interessante che potrebbe avere una sua ragion d’essere autonoma, dato che ha poco da condividere con le precedenti pellicole, e mostra un Solo che si guarda bene dal rimanere invischiato in ‘guerre’ non proprio alla sua portata. Il film si colloca dopo il terzo capito della seconda trilogia, “La vendetta dei Sith”, circa dodici anni prima del capitolo IV, “Una nuova speranza”, e si muove in un arco temporale che va dai diciotto ai ventiquattro anni dell’amato comandante. Vedremo quali esperienze lo portano a diventare un contrabbandiere, l’incontro con Chewbecca, quello con Lando, e soprattutto come entra in possesso del glorioso Millennium Falcon, il cui apparire in scena, nel suo originale splendore, non potrà non commuovere i fan di ogni dove.

Solo – A Star Wars Story: un film non proprio scoppiettante dove gli interpreti fanno la differenza

Questo di Howard non è certo il film più effervescente riguardante il mondo creato da George Lucas, seppur impeccabile da un punto di vista tecnico e coadiuvato da una fotografia intensa, presenta a livello narrativo dei momenti di stasi che affievoliscono il racconto, penalizzandone il ritmo complessivo. La sceneggiatura, scritta a quattro mani da Laurence Kasdan e da suo figlio Jon, segue i canoni classici dei film d’azione peccando un po’ dal punto di vista umano, non riuscendo a delineare in profondità i personaggi. A questo sopperiscono in parte gli interpreti, i cui ruoli sembrano cuciti addosso a ciascuno, ad iniziare da Alden Ehrenreich, che regala al suo Solo spirito e determinazione. Decisamente padrone della scena Woody Harrelson, il suo Tobias Beckett lascia il segno più di qualsiasi altro personaggio; bravi Emilia Clarke, nota ai più per il suo ruolo ne “Il trono di spade”, Paul Bettany, che veste i panni del malavitoso Driden Vos, ed il poliedrico Donald Glover, che impersona Lando Calrissian.

Insomma ‘qualcosina di non proprio nuovo sotto il sole’ che appassionerà comunque i fan, soprattutto quelli che si lamentano perché la saga è stata snaturata ma non riescono proprio a farne a meno.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Ron Howard
  • Cast: Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Paul Bettany, Joonas Suotamo, Phoebe Waller-Bridge, Warwick Davis, Clint Howard
  • Genere: Azione, colore
  • Durata: 135 minuti
  • Produzione: USA, 2018
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 23 maggio 2018

Solo: A Star Wars Story - Locandina italiana

“Solo: A Star Wars Story” è uno spin-off della nota serie cinematografica “Star Wars” ed è diretto da Ron Howard. La sceneggiatura della pellicola, scritta da Lawrence Kasdan – che dichiara di aver sempre sognato di dar vita a un film dedicato al suo personaggio preferito della saga –  si concentra sul protagonista Han Solo (interpretato da Alden Ehrenreich) e prende in esame la storia della vita dell’eroe ideato da George Lucas. Malgrado il racconto si inserisca sulla linea temporale prima degli eventi della trilogia originale, non vedremo un Han Solo bambino, ma un giovane ventenne pronto a partire per l’avventura. Tra i personaggi che accompagnano l’eroe non mancano Chewbacca, Lando Calrissian, Jabba the Hutt e anche Greedo.

“Solo: A Star Wars Story”, il prequel tratto dalla trilogia originale

Il prequel “Solo: A Star Wars Story” appartiene all’ampissimo universo fantascientifico partorito dalla geniale mente di George Lucas e rappresenta il primo spin-off dedicato alla serie cinematografica che ha avuto inizio nel lontano 1977 con la pellicola “Star Wars Episodio IV – Una nuova speranza”, alla quale hanno fatto seguito le successive  “L’Impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi” (1983), la cosiddetta ‘trilogia originale’ a cui fa riferimento il plot del film.

“Guerre Stellari” s’inserisce a pieno titolo nel genere della ‘space opera’ i cui fatti trovano collocazione in una galassia immaginifica in un’epoca storica non meglio precisata, in cui vivono assieme esseri umani e altre creature aliene, tra cui alcuni robot senzienti. Sullo sfondo di panorami intergalattici e astronavi, si combattono tra loro gli eterni rivali del bene e del male, all’interno delle due fazioni chiamate “Jedi” e “Sith” che attingono il proprio potere da una sorta di energia mistica detta appunto ‘Forza’, la quale possiede sia un lato chiaro che oscuro.

Trailer

Solo: A Star Wars Story – Secondo Trailer Italiano

Solo: A Star Wars Story – Trailer Italiano

 

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