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Saw X: la recensione dell’ultimo capitolo della saga horror

Saw X è l’ultimo capitolo della saga horror prodotta da Lionsgate Productions e Twisted Pictures, e rappresenta un tentativo ambizioso di esplorare nuovi territori all’interno del mondo di Saw. Sotto la direzione di Kevin Greutert, il regista affezionato della serie, il film si sforza di reinventare il franchise, puntando lo sguardo nell’interiorità di John Kramer, un uomo in fin di vita e privo di ogni speranza.

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Indice

Saw X: la trama

La trama inizia con John Kramer, interpretato dalla leggenda dell’horror Tobin Bell, un malato terminale alla ricerca di una speranza. Dopo aver esaurito tutte le terapie tradizionali e le luci al neon delle stanze d’ospedale, John sente parlare di una procedura medica sperimentale in Messico che potrebbe salvarlo dalla morte imminente. La disperazione lo spinge a intraprendere questo viaggio verso la speranza, ma ben presto scopre che la procedura è solo una truffa ben orchestrata per sfruttare le persone vulnerabili. Ferito e arrabbiato per essere caduto in questa trappola, John decide di vendicarsi dei suoi truffatori. Qui inizia il tipico gioco di Saw, con John che idea una serie di trappole mortali per mettere alla prova i nuovi giocatori e vendicarsi dei responsabili della frode medica.

Saw X: la recensione dell’ultimo capitolo della saga horror

Saw X: la recensione

L’ultimo capitolo della famigerata saga prodotta da Lionsgate Productions e Twisted Pictures si apre con uno sguardo intrigante sulla figura di John Kramer, noto come l’Enigmista, e le intricate macchinazioni dietro al suo leggendario personaggio. Creato quasi vent’anni fa dalla mente di James Wan e dallo scrittore Leigh Whannell, il franchise ha dato inizio a un fenomeno di culto che ha iniziato con una trilogia e poi si è espanso ulteriormente.

Tuttavia, alla stessa stregua di come i discepoli di John Kramer si sono succeduti nel tempo, anche Wan e Whannell hanno ceduto la regia della saga, mantenendo un ruolo di produttori esecutivi. Questo cambio di leadership ha portato via via Saw in una direzione diversa, lontana dal tocco autoriale che l’aveva resa famosa, e il franchise è diventato noto per le ripetitive sequenze di violenza e l’enfasi su trappole macabre, spesso a scapito di una trama coerente.

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Saw X, posizionato cronologicamente tra il primo e il secondo capitolo della saga, rappresenta un notevole tentativo di riportare un franchise ormai noto e amato dai fan con qualche cambiamento, al fine di renderlo nuovo e differente. John Kramer, per la prima volta in due decenni, si impone come protagonista e simbolo di un corpo afflitto dalla malattia e desideroso di cure mediche sperimentali. Questo nuovo approccio cerca di scavare nelle dinamiche da cui la violenza nasce, aggiungendo profondità psicologica al personaggio di John Kramer e donando nuova umanità alla crudeltà dell’ Enigmista.

Infatti, Saw X si apre con uno sguardo diverso dai precedenti: molto più intimo ed introspettivo, volto a mostrarci nel profondo quali siano i sentimenti che si nascondo dietro lo spietato John Kramer. E nonostante tutti, ormai, lo conosciamo per la figura sadica e spietata che è veramente, vi risulterà difficile non empatizzare con un uomo malato, stanco della sua lotta e privo ormai di ogni segno di speranza. Un uomo che decide di usare i suoi ultimi mesi di vita per punire chi decide di non apprezzare la propria e anzi, si prende gioco del prossimo. All’oscura figura di Jigsaw si contrappone quella di un uomo ormai stanco, sfinito e con il morale a pezzi, che non trova altro sollievo se non nella vendetta.

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Nonostante questo sguardo introspettivo potesse apparire come un’idea interessante, la sceneggiatura monotona e priva di spunti rende Saw X la solita ministra riscaldata, di cui non avevamo proprio bisogno. Ovviamente, il film non perde tempo per accontentare i fan di lunga data, portando in scena le famose trappole per cui ogni appassionato va pazzo, con nuovi congegni e effetti speciali. Ma neanche questo serve a salvare il film: le scene cruente finiscono nello scaturire nell’eccessivo, portando la trama a svanire del tutto ed i personaggi ad appiattire, fino a ridurre il tutto a un mero spargimento di sangue.

Giudizio e Conclusioni

Insomma, Saw X è un film fatto per lasciare appena soddisfatti i fan, senza un particolare impegno dietro e con un’abbondante dose di fan service per accontentare il pubblico. La sceneggiatura, i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi peccano evidentemente di spessore, riducendo tutto il secondo atto a continui atti di violenza e crudeltà. Ma d’altronde, non ci aspettavamo poi molto da questo film. Se siete fan di vecchia data e volete tornare al cinema per nostalgia nei confronti di John Kramer potrete rimanere soddisfatti, ma con basse aspettative.

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