Eco Del Cinema

Risorto

Trama

  • Titolo originale: Risen
  • Regia: Kevin Reynolds
  • Cast: Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Cliff Curtis, Maria Botto, Mish Boyko, Stewart Scudamore, Stephen Greif, Antonio Gil, Stephen Hagan, Mark Killeen, Selva Rasalingam, Àlex Maruny, Andy Gathergood, Luis Callejo, Georgie-May
  • Genere: Azione, colore
  • Durata: 107 minuti
  • Produzione: Usa, 2016
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data di uscita: 17 Marzo 2016

risortoLa resurrezione di Cristo è da sempre un tema molto caro ai registi Hollywoodiani. Tantissime pellicole a riguardo sono state realizzate, ognuna con un suo particolare punto di vista e una prospettiva divergente: la versione di Kevin Reynolds non è da meno.

A tre giorni dalla morte il figlio di Cristo torna in vita: questo evento è centrale nei Vangeli e nel Nuovo testamento; i vangeli non descrivono l’evento, che non ha avuto testimoni diretti, ma solo la testimonianza della tomba vuota e le visioni delle discepole alle quali apparve.

In “Risorto” le voci iniziano a girare e Ponzio Pilato assume un centurione romano per indagare sulla scomparsa del corpo di Cristo dal suo sepolcro e sulle voci che circolano riguardo la resurrezione del Messia, il tutto al fine di sedare la rivolta che sta prendendo piede a Gerusalemme nei 40 giorni successivi all’evento miracoloso. L’episodio della resurrezione di Cristo viene quindi filtrato attraverso gli occhi dell’incredulo centurione.

 

Recensione

Risorto: il racconto pagano, ma non troppo, della resurrezione

Risorto

Vi ricordate “Robin Hood – Il principe dei ladri”, “Rapa Nui” o “Waterworld”? Che fine ha fatto il regista di questi film? Si chiama Kevin Reynolds e all’incirca dieci anni fa tentò di riproporsi al grande pubblico con un “Tristano e Isotta” passato quasi inosservato. Ora con “Risorto” il buon Kevin tenta il tema biblico, cercando un percorso adatto sia al credente che al non credente.

Ponzio Pilato incarica Clavio (Joseph Fiennes), un tribuno romano di alto rango, di assicurarsi che i seguaci radicali non rubino il corpo di Gesù per dichiararne successivamente la resurrezione, dopo la sua crocefissione e morte. Quando il corpo scompare Clavio parte in missione per rintracciarlo così che si possano tacitare le voci che già raccontano di un Messia risorto.

Gesù, dove sei? Apparenti connotazioni poliziesche per “Risorto”, un film che finisce in pura catechesi

Interessante l’idea di raccontare la resurrezione attraverso il punto di vista di un pagano, soprattutto se la ricerca del corpo di Gesù assume connotazioni poliziesche o da thriller, come sembra da principio. E sempre inizialmente, gli accenni alla realtà sociopolitica della Giudea tengono il film su binari più realistici.

Le buone intenzioni, a quanto pare, ci sono, ma non hanno il tempo di essere apprezzate poichè la pellicola entra in crisi mistica troppo presto. Presupposti come la morte, la misteriosa scomparsa e la seguente indagine sul soprannaturale, lasciano quasi subito il passo ad una catechesi da grande schermo. Il razionale Clavio sulle tracce di Gesù, più si avvicina al Redentore e più si fa spirituale, lasciando cadere fin troppo frettolosamente le vesti di cinico guerriero romano per abbandonarsi al richiamo della bontà cristiana. Il suo inconsapevole cammino mistico non è sorretto né da una grande interpretazione (Joseph non è il fratello Ralph e si vede) né da una messa in scena adeguata che a tratti cade nel kitsch e in altri momenti mostra tutta la sua pochezza visiva.

Risorto: poco spessore per un film

Un cinema limitato non solo dal budget, che tenta vari generi ma non ne imbrocca uno, lasciando ai posteri un piccolo contributo valido per la visione parrocchiale o con i colleghi dell’oratorio.

Un riconoscimento al regista, però, va dato: la Pasqua è alle porte e forse, dopo il cinepanettone, con “Risorto” Reynolds ha inventato il cinecolomba di cui sfortuntamente non si sentiva una stringente esigenza.

Riccardo Muzi

 

Trailer

Cast

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