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Renzo Martinelli – Biografia

Renzo Martinelli, un narratore di storie scomode

(Cesano Maderno, 1948)

renzomartinelliTra le molte accuse fatte a Renzo Martinelli c’è quella di essere un regista molto amato dai leghisti, probabilmente a causa del suo film “Barbarossa” girato per la tv nel 2009, finanziato con ben 150.000 euro dalla regione Friuli.

In realtà, Martinelli non ha mai scelto temi facili per i suoi lavori e ha sempre rappresentato il suo paese nei suoi giorni più tragici. Ha raccontato storie difficili e si è autoprodotto spesso e volentieri, pur usufruendo spesso di corposi finanziamenti statali.

Renzo Martinelli nasce a Cesano Maderno, in Brianza, nel 1948 e studia alla Cattolica di Milano. Prima di esordire sul grande schermo nel 1994, il regista si dedica ai videoclip musicali, prodotti dalla sua stessa casa di produzione. Dirige anche molti spot pubblicitari e collabora con la Rai per una serie di reportage.

Il suo primo film è “Sarahsarà”, storia di una ragazzina di colore che, menomata a una gamba, riesce a vincere un’importante gara di nuoto.

Non ha vita facile il suo secondo lungometraggio “Porzùs” del 1997. Ispirato ai tragici fatti dell’eccidio di Porzûs, del 1945. L’opera non viene mandato in onda dalla Rai, se non nel 2012, benché l’emittente pubblica ne avesse acquistato i diritti. E il regista ritenne che questo fosse a causa di una censura politica.

È un vero e proprio colossal “Vajont – La diga del disonore” del 2001, che racconta in chiave romanzata il disastro del 1963, in cui persero la vita almeno duemila persone. Il cast è stellare e vede tra gli altri Michel Serrault, Laura Morante, Philippe Le Roy e Daniel Auteuil. Tra gli interpreti ci sono anche due figlie del regista Federica ed Eleonora. Oltre ad un massiccio uso degli effetti speciali, il film è anche ricordato per la ricostruzione della diga a grandezza naturale e per il gran numero di comparse, tutte provenienti da paesi limitrofi.

Nel 2003, Martinelli rievoca in “Piazza delle Cinque Lune” i giorni cupi del rapimento di Aldo Moro. Martinelli rimette in pista vecchie cose, dette e poi negate in quei giorni, a cominciare dall’intervento della struttura clandestina Gladio creata da Cossiga nell’affaire Moro. Nel cast Giancarlo Giannini, Stefania Rocca e ancora una volta la figlia del regista Federica.

È un flop totale “La bambina dalle mani sporche”, girato da Martinelli nel 2005. Mentre, non pochi problemi gli crea la sua opera successiva “Il mercante di pietre” del 2006. Ne è protagonista Harvey Keitel nei panni di un italiano cresciuto in Afghanistan e convertito all’Islam. Si ritroverà coinvolto negli affari di Al Qaida. A prescindere dalla validità della pellicola, le accuse a Martinelli arrivano per i contenuti squisitamente anti islamico presenti. A causa di questo, sembra che il regista sia stato anche minacciato da terroristi islamici.

Nel 2008 Martinelli abbandona per una volta i temi caldi per un biotopic sul pugile Primo Carnera. Il film “Carnera- The Walking Mountain” viene anche mandato in onda su Canale 5.

Molte e giuste polemiche vengono scatenate da “Barbarossa” del 2009, opera molto voluta dal partito della Lega e citato anche in intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e Agostino Saccà. Costato 12milioni di euro, questo polpettone storico interpretato da Rutger Hauer incassa più critiche che altro. E non casualmente, appare anche se solo in un cammeo l’ex leder della Lega Umberto Bossi, anche se solo aggiunto in fase di montaggio.

Una storia non facile e non di facile fruibilità è anche al centro dell’ultimo lavoro intitolato “11 settembre 1683”, tutto girato in inglese, con attori importantissimi. Qualcuno gli ha suggerito di cambiare il titolo per il mercato americano per evidenti ragioni di opportunità. Si tratta della storia di Marco d’Aviano, frate cappuccino difensore della cristianità, protagonista della battaglia di Vienna del 1683, in uscita il prossimo 11 aprile.

Tra le indiscrezioni sul prossimo progetto di questo regista scomodo, un film sulla strage di Ustica.

Ivana Faranda

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