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Reese Witherspoon

Biografia

Reese Witherspoon è un’attrice statunitense che esordisce sin da giovanissima nel nel 1991 in “L’uomo della luna” di Robert Mulligan, susseguendosi ruoli secondari non da protagonista. Durante la sua carriera ottiene il consenso della critica arrivando alla sua prima candidatura ai Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale e all’Indipendent Spirit Award.

‘Quando l’amore brucia l’anima’ arriva Reese Witherspoon

(New Orleans, 22 marzo 1976)

Reese Witherspoon 7La bionda e spumeggiante Laura Jeanne Reese Witherspoon nasce nello stato della Louisiana come secondogenita del medico militare John e dell’infermiera Betty Reese. Una curiosità: tra gli antenati dell’attrice americana vi è John Witherspoon, l’ecclesiastico che fu tra i firmatari della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

La sua famiglia si trasferisce per quattro anni in Germania, a Wiesbaden, a causa del lavoro paterno nell’esercito americano e successivamente si stabilisce definitivamente a Nashville, nel Tennessee, dove la piccola Laura frequenta la scuola femminile di Harpeth Hall. Inizia a lavorare come modella a 7 anni, prendendo parte a campagne pubblicitarie televisive.

Il debutto da giovanissima

A soli 14 anni si presenta ad un provino da comparsa per il drammatico “L’uomo della luna” (1991) di Robert Mulligan conquistando, invece, la parte della protagonista. Continua poi a recitare nel film per la TV “Fiore selvaggio”, diretto da Diane Keaton nel 1991 e in “Sulle orme del vento” nel 1993. Reese Witherspoon, ormai adulta, decide di iscriversi alla Stanford University per studiare letteratura inglese, senza tuttavia conseguire la laurea. Nel frattempo conia il proprio nome d’arte unendo i cognomi di sua madre e di suo padre, Reese Witherspoon appunto.

Negli anni ’90 la sua carriera entra nel vivo con pellicole come: “Un eroe piccolo piccolo” (1993) accanto a Danny DeVito, “Freeway No Exit” (1996), “Paura” (1996) e “Twilight” (1998) dove figura al fianco di Paul Newman, Gene Hackman e Susan Sarandon.

Nel 1998 la Witherspoon mostra di aver raggiunto la maturazione artistica con “Pleasantville”, nel quale interpreta Jennifer, un’adolescente che, grazie ad un telecomando magico, si ritrova insieme al fratello (Tobey Maguire) in una sit-com ambientata negli anni ’50. In “Election” (1999) di Alexander Payne l’attrice dà prova finalmente delle sue qualità comiche vestendo i panni di una studentessa in conflitto con il suo professore (Matthew Broderick). Con questa pellicola ottiene la prima nomination ai Golden Globes.

I primi ruoli più importanti

Altro ruolo molto interessante è quello di Annette Hargrove in “Cruel Intentions – Prima regola: non innamorarsi” (1999) di Roger Kumble, trasposizione nella Manhattan contemporanea delle “Relazioni pericolose” settecentesche di De Laclos. Su questo set lavora con il futuro marito e padre dei suoi due figli Ryan Philippe, con il quale rimarrà dal 1999 al 2006. Nella seconda metà degli anni ’90 Reese rifiuta parti nei commerciali “Scream” e “Urban Legend”, mostrando così di puntare alla qualità.

Nel 2001, dopo “American Psycho” (2000) e “Little Nicky – Un diavolo a Manhattan” (2000) ottiene una parte da star nella commedia “La rivincita delle bionde” di Robert Luketic, grazie alla quale conquista un’altra nomination ai Golden Globes.

Il film successivo, “Tutta colpa dell’amore” (2002), si piazza bene ai botteghini e fa di lei la nuova star delle commedie sentimentali di Hollywood. Qui, sotto la regia di Andy Tennant, indossa i panni di Melanie Carmichael, stilista di successo a New York, che deve fare i conti con le sue origini del Sud e tornare in Alabama per ottenere il divorzio dal marito ubriacone.

Reese Witherspoon recita poi per due volte in costume: ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto” (2002), tratto dalla commedia di Oscar Wilde, con Rupert Everett e ne “La fiera delle vanità” (2004), tratto dal romanzo di William Thackeray, diretto da Mira Nair e presentato al Festival di Venezia.

La nuova casa di produzione

Reese Witherspoon 6Nel frattempo Reese Witherspoon fonda la propria casa di produzione “Type A” (dal soprannome che le venne dato da bambina ovvero Miss 10 e lode) con la quale produce e interpreta “Una bionda in carriera” (2003), sequel de “La rivincita delle bionde”. Continua, dunque, la carriera di Elle Woods, che con il suo chihuahua si muove alla volta di Washington D. C. per collaborare con una candidata al Congresso.

Nel 2006 Reese si aggiudica l’Oscar per la migliore interpretazione femminile con “Quando l’amore brucia l’anima” (2005), biopic sul cantante Johnny Cash e sulla sua storia d’amore con June Carter, diretto da James Mangold. Sembra sia stata la stessa June a indicare Reese Witherspoon per questa parte.

Questa performance straordinaria le fa ottenere anche numerosi riconoscimenti tra cui: un BAFTA, un Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award, grazie ai quali entra nella cinquina di attrici composta da Julia Roberts, Helen Mirren, Renée Zellweger e Jennifer Hudson, che hanno conquistato con uno stesso ruolo tutti questi premi uniti all’Oscar.

Da sottolineare, inoltre, che Reese mostra delle ottime doti canore in “Quando l’amore brucia l’anima”, poiché è lei stessa ad interpretare le parti cantate.

Dopo la commedia romantica soprannaturale “Se solo fosse vero” (2005), Witherspoon si dedica di nuovo alla produzione con “Penelope” (2006), nel quale è accanto a Christina Ricci e James McAvoy. Un anno più tardi è nelle sale con “Rendition – Detenzione illegale” del regista sudafricano Gavin Hood. Qui è la moglie di un ingegnere egiziano che fa di tutto per risalire alle motivazione della scomparsa del marito da Washington D.C..

Sul set di questo film è iniziata la sua storia d’amore con il collega Jake Gyllenhaal (“I segreti di Brokeback Mountain”) che prosegue felicemente a tutt’oggi. Nel 2008 la Witherspoon si dedica anche alla commedia natalizia con “Tutti insieme inevitabilmente” diretta da Seth Gordon, nella quale offre gag esilaranti insieme a Vince Vaughn.

Ancora successi per Reese Witherspoon

Abbiamo poi il cartoon della DreamWorks “Mostri contro Alieni” nel quale la piccola Reese (è alta solo 1,56) presta la voce alla protagonista Susan Murphy la quale, colpita da un meteorite nel giorno del matrimonio, cresce improvvisamente fino a raggiungere l’altezza di 15 metri.

In pochi anni Reese Witherspoon è riuscita a trovare la propria strada nel mondo della celluloide, affermandosi soprattutto come interprete di commedie sentimentali. Sebbene non possieda il carisma di una Julia Roberts o Meg Ryan, questa giovane donna, appassionata di ricami e merletti, ha già conquistato premi molto significativi e il favore del pubblico, considerato che i suoi ultimi film hanno sempre occupato le prime posizioni del box office.

Nel 2011 la bella attrice americana è al fianco del premio Oscar Christoph Waltz e Robert Pattinson nel drammatico “Come l’acqua per gli elefanti“, diretto da Francis Lawrence. L’anno successivo torna al cinema con la commedia “Una spia non basta” (2012) e con il drammatico “Mud” (2012), cui segue “Devil’s Knot” (2013), ispirato alla storia vera di tre adolescenti accusati ingiustamente di omicidio e scarcerati dopo 18 anni.

La sua carriera cinematografica continua con la commedia “40 sono i nuovi 20”, mentre in tv è presente nella serie drammatica “Big Little Lies” dove recita accanto a Nicole Kidman; “The Morning Show” (2019) e “Tanti piccoli fuochi”.

Ilaria Capacci

Filmografia

Reese Witherspoon Filmografia – Attrice

Reese Witherspoon

Cinema

  • L’uomo della luna, regia di Robert Mulligan (1991)
  • Sulle orme del vento, regia di Mikael Salomon (1993)
  • Un eroe piccolo piccolo, regia di Marshall Herskovitz (1993)
  • S.F.W. – So Fucking What, regia di Jefery Levy (1994)
  • Freeway No Exit, regia di Matthew Bright (1996)
  • Paura, regia di James Foley (1996)
  • Twilight, regia di Robert Benton (1998)
  • Overnight Delivery, regia di Jason Bloom (1998)
  • Pleasantville, regia di Gary Ross (1998)
  • Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi, regia di Roger Kumble (1999)
  • Election, regia di Alexander Payne (1999)
  • Best Laid Plans, regia di Mike Barker (1999)
  • American Psycho, regia di Mary Harron (2000)
  • Little Nicky – Un diavolo a Manhattan, regia di Steven Brill (2000)
  • La rivincita delle bionde, regia di Robert Luketic (2001)
  • L’importanza di chiamarsi Ernest, regia di Oliver Parker (2002)
  • Tutta colpa dell’amore, regia di Andy Tennant (2002)
  • Una bionda in carriera, regia di Charles Herman-Wurmfeld (2003)
  • La fiera della vanità, regia di Mira Nair (2004)
  • Quando l’amore brucia l’anima, regia di James Mangold (2005)
  • Se solo fosse vero, regia di Mark Waters (2005)
  • Penelope, regia di Mark Palansky (2006)
  • Rendition – Detenzione illegale, regia di Gavin Hood (2007)
  • Tutti insieme inevitabilmente, regia di Seth Gordon (2008)
  • Come lo sai, regia di James L. Brooks (2010)
  • Come l’acqua per gli elefanti, regia di Francis Lawrence (2011)
  • Una spia non basta, regia di McG (2012)
  • Mud, regia di Jeff Nichols (2012)
  • Fino a prova contraria – Devil’s Knot, regia di Atom Egoyan (2013)
  • Wild, regia di Jean-Marc Vallée (2014)
  • Vizio di forma, regia di Paul Thomas Anderson (2014)
  • The Good Lie, regia di Philippe Falardeau (2014)
  • Fuga in tacchi a spillo, regia di Anne Fletcher (2015)
  • 40 sono i nuovi 20, regia di Hallie Meyers-Shyer (2017)
  • Nelle pieghe del tempo, regia di Ava DuVernay (2018)

Televisione

  • Fiore selvaggio, regia di Diane Keaton (Film TV) (1991)
  • Desperate Choices: To Save My Child, regia di Andy Tennant (Film TV) (1992)
  • Ritorno a Colomba Solitaria, 3 episodi (Serie TV) (1993)
  • Friends, 2 episodi (Serie TV) (2000)
  • Freedom: A History of Us, 3 episodi (Serie TV documentario) (2003)
  • I Muppet – serie TV, episodio 1×05 (2015)
  • Big Little Lies – miniserie TV, 7 episodi (2017-2019)
  • The Morning Show – Serie TV, solo in streaming (2019)
  • Tanti piccoli fuochi – miniserie TV, 8 episodi (2020)

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