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Recensione “Spider-Man: across the Spider-Verse “: un film d’animazione che rompe gli schemi della creatività

Con un secondo film che rompe tutti i limiti dell’animazione e della creatività, Sony Pitctures Animation torna al cinema con quella che – prima di essere una storia di supereroi – è una storia di formazione che lascia decisamente il segno. Se con Spider-Man: Into the Spider-Verse pensavamo che la Sony avesse dato il meglio di sé, Spider-Man: Across the Spider-Verse ci ha nettamente sorpresi e superato qualsiasi nostra aspettativa, portandoci in un multiverso fatto di molteplici stili e colori differenti, in un costante fondersi di animazione e fumetto.

Indice

Spider-Man: Across The Spider-Verse: tutte le informazioni

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Trama

Da quando Miles Morales, Peter e Gwen hanno salvato il multiverso è passato ormai un anno e da quel momento non si sono più visti. Miles è cresciuto molto e il suo rapporto con i genitori – Jeff e Rio – è contrastante, come quello di qualsiasi adolescente che cerca di trovare il suo posto nel mondo, ma senza nessun amico con lui le cose sembrano essere peggiorate. Gwen, dopo essersi trasferita in un’altra città con suo padre e aver perso il suo migliore amico, si sente sola e incompresa.

Spider-man across the spider-verse

Proprio per questo decide di unirsi ad una squadra di supereroi che viaggiano nel multiverso, capitanati dallo Spider-Man Miguel O’Hara. Il loro compito è quello di proteggerlo dalle interferenze che compromettono i canoni. Quando la Macchia, un folle scienziato trasformato in un super-criminale dopo l’esplosione del Alchemax per mano di Miles – inizia a compromettere il futuro del multiverso, Miles ne finirà coinvolto scoprendo di essere il personaggio di una trama molto più grande di lui.

Crediti

  • Data di uscita: 2 Giugno 2023
  • Regia: Joaquim Dos SantosKemp PowersJustin K. Thompson
  • Genere: Azione, animazione, commedia, avventura
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Soggetto: Marvel Comics
  • Sceneggiatura: Phil Lord, Christopher Miller, David Callaham
  • Produttori: Phil Lord e Christopher Miller, Avi AradAmy PascalChristina Steinberg
  • Produzione: Columbia Pictures, Sony Pictures Animation, Marvel Entertainment
  • Musiche: Daniel Pemberton

Recensione

Per noi sono passati cinque anni da quando abbiamo lasciato il nostro giovane Spider-Man e la sua squadra di eroi pronti a salvare il mondo e il multiverso. Miles è diventato grande e robusto – e per lui è passato solo un anno – ma non sembra essere soddisfatto della sua vita. Vorrebbe dimostrare ai suoi genitori di essere all’altezza della situazione e di avere le idee chiare, ma sembra che tutti lo mettano in dubbio, perfino la sua migliore amica – e crush – Gwen.

Se da una parte Miles è un forte supereroi capace di sconfiggere i più grandi nemici, dall’altra non è che un adolescente che sta cercando la sua strada: un aspetto con cui tutti possiamo empatizzare. Infatti, prima di essere una storia di supereroi che vogliono salvare il mondo, Spider-Man: Across The Spider-Verse è una storia di formazione che ci porta nella classica vita problematica di un adolescente. E lo stesso vale per Gwen.

Spider-man across the spider-verse

Quest’ultima diventa quasi un personaggio centrale come Miles nel secondo film, a differenza del primo. La pellicola si apre proprio con lei che racconta tutte le vicende che hanno attraversato la sua vita nell’ultimo anno: un difficile rapporto con il padre, la mancanza dei vecchi amici e la perdita di Peter. Per entrambi i protagonisti assistiamo a quello che potremmo definire una descrizione perfetta dello scontro generazionale: genitori che hanno paura di perdere i loro figli e figli che hanno paura del loro futuro. Phil Lord e Cristopher Miller sono riusciti a farlo – insieme a tutti gli altri animatori e artisti che hanno lavorato alla pellicola – attraverso l’uso espressionistico dei colori, fortemente rappresentativi dello stato d’animo dei personaggi.

Un multiverso come non era mai stato creato

Il Multiverso è un argomento di cui abbiamo sentito parlare estremamente troppo negli ultimi tempi. Soprattutto per quanto riguarda i Marvel Studio, sembra essere un tema utilizzato per giustificare – in malo modo – innumerevoli spin-off dell’universo cinematografico. Ma in questo caso è diverso. Nonostante Spider-Man appartenga alla Marvel possiamo decisamente ammettere che con il suo stile narrativo c’entri ben poco. La Sony ha deciso di rompere i canoni dell’animazione tradizionale, portando la sperimentazione creativa e stilistica al massimo. Phil Lord, Chris Miller e Rodney Rothman sono riusciti ad andare oltre ogni limite e dimostrare il grande potenziale di questi genere.

In questo film il Multiverso non è un semplice espediente ma è un elemento centrale nella trama che è stato reso in un modo unico. A caratterizzare ogni universo di quel che è chiamato il poli-multi-universo aracno-umanoide o, come lo chiama Miles, il Ragno Verso, sono i personaggi completamente differenti che lo popolano. Oltre ad avere una forte caratterizzazione, ognuno di loro viene contraddistinto da uno stile differente.

Spider-Punk

Pensiamo ad esempio a Mumbattan, caratterizzato da uno stile più netto e colori forti, o allo Spider-Punk della New London, composto da stracci di carta, ritagli di giornale e cartoncini, in un perfetto stile punk – creativo. Insomma: ogni universo rispecchia perfettamente l’universo del suo Spider-Man, piegandosi nelle mani dei registi – e degli artisti – in modo impressionante.

Miguel O’Hara: chi è davvero dalla parte dei buoni?

Miles è un adolescente alla esasperata ricerca di se stesso e come se non bastasse, a mettere disordine nella sua vita c’è la scoperta degli infiniti Spider-Man che popolano il Multiverso. Lui non sa effettivamente chi sia e cosa possa diventare in futuro, ma ciò che ci fa tanto empatizzare con lui è il profondo lato umano: più che un supereroe, Miles è un adolescente con super-casini. Nonostante questo però, sa perfettamente cosa vuole: riuscire a salvare tutte le persone possibili, fregandosene dei canoni e della predestinazione.

E se da una parte c’è lui che segue il suo istinto e si butta a capofitto nelle situazioni più improbabili, dall’altra che Miguel O’Hara, il capo del gruppo di eroi di cui fa parte Gwen. Definire quest’ultimo ”un buono” ci sembra un po’ troppo azzardato. Potrebbe risultare più preciso definirlo invece la responsabilità tramutata in ossessione. Seppur sia partito da un passato tragico e il nobile principio di tenere insieme il multiverso, il personaggio sembra essersi chiuso sempre più nel suo ruolo, tanto da aver perso o dimenticato il suo lato umano.

Miles Morales

Phil Lord, Christopher Miller, Justin Thompson e tutti gli altri creatori sono riusciti a creare una squadra di supereroi come non se n’era mai vista prima. Con l’anarchico ribelle Spider-Punk, la donna, supereroina e madre Spider-Woman, il tetro e indecifrabile Miguel O’Hara e i due quasi adulti Miles e Gwen, la storia diviene sempre più incalzante, divertente e piena di colpi di scena.

Giudizio e Conclusioni

Se, ancora oggi, l’animazione viene definita una categoria a parte e non un genere, Across The Spiderverse vuole dimostrare tutto il contrario. Quella di Miles, Gwen e tutti gli altri Spider-Man che popolano il multiverso è una storia ibrida che riesce ad accogliere un grandissimo bacino di spettatori, dimostrando che l’animazione non è solo per bambini. Nonostante le persone più giovani possano sicuramente apprezzare la storia di Spiderman, uno sguardo può adulto può cogliere elementi sottili e di fondamentale importanza come il cambiamento di colori che va di pari passo con il cambiare del mood nel film o la mescolanza di stili che caratterizza ogni multiverso e i suoi personaggi. Spider-man across the spider-verse è un film che vi terrà incollati allo schermo dal primo all’ultimo minuto, mostrandovi l’animazione come non l’avevate mai vista fino ad ora.

Trailer

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