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Primula Rossa (2019)

Recensione

Primula rossa – Recensione: la vita di Ezio Rossi tra realtà e fiction

Primula rossa scena

Mischiando realtà e fiction, Franco Jannuzzi racconta la vita drammatica dell’ex terrorista dei Nap Ezio Rossi (Ennio nel film), passata tra il carcere e l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, chiuso molto recentemente. Accanto a lui un’umanità dolente, che il regista mette in scena attraverso la ricostruzione di quattro storie vere di internati.

“Primula rossa” è un docufilm che utilizza come fil rouge un personaggio iconico al quale sono legate le vicende di quattro pazienti. Si tratta del brillante psichiatra Lucio (David Coco), che vuole restituire dignità a chi l’ha persa. C’è quello che si crede un agente della CIA, uno che ha vissuto due vite, il pastore che ha subito abusi dallo zio e, infine, il poeta musicista morto suicida.

La loro esistenza prende corpo grazie alle parole dello psichiatra Angelo Righetti, sempre fuori campo, mentre sullo schermo vengono mostrate le forti immagini di repertorio prese negli anni precedenti alla chiusura degli istituti. Corpi nudi piegati su se stessi, nutriti dagli infermieri e persone che dormono in stanze spoglie e sporche. Contro questo degrado lotta Lucio, che si confida con il suo maestro, interpretato da Roberto Herlitzka. Entrambi ricordano bene la storia di Ezio Rossi, un uomo perso nel suo passato difficile.

Primula rossa: un’opera capace di veicolare un messaggio forte

L’ibrido scelto dal regista può creare un po’ di confusione nello spettatore, che non riesce sempre a entrare nel vivo della narrazione. Eppure, basta l’inquadratura finale del vero Ezio Rossi per toccare il punto più alto dell’opera. Il viso pieno di rughe dell’ex terrorista è quasi un film a sé.

Con “Primula rossa” si vuole valorizzare un programma, “Luce è libertà”, grazie al quale, in soli due anni, sessanta persone sono uscite dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), tra cui lo stesso Ezio Rossi. Quest’opera è stata realizzata anche con il contributo di ex internati.

Andrea Racca

Trama

  • Regia: Franco Jannuzzi
  • Cast: Salvatore Arena, David Coco, Fabrizio Ferracane, Ezio Rossi, Maurizio Marchetti, Roberto Herlitzka
  • Genere: Biografico, Drammatico, colore
  • Durata: 76 minuti
  • Produzione: Italia, 2019
  • Distribuzione: Fondazione di Comunità di Messina e Ecosmedia
  • Data di uscita: 30 maggio 2019

Primula Rossa locandina“Primula Rossa” è ispirato alla storia di Ezio Rossi un ex membro dei NAP, Nuclei Armati Proletari, che ha passato quasi tutta la sua vita tra il carcere e l’ospedale psichiatrico giudiziario. In questo film documentario la sua vita viene intrecciata con altri internati dell’ospedale per i più vari motivi. Ezio Rossi troverà una possibilità per redimersi nella figura dello psichiatra Lucio, impegnato a restituire i diritti di cittadini a persone ormai escluse dalla società.

Primula Rossa: persone in cerca di riscatto

“Primula Rossa” è un film in parte biografico scritto da Massimo Barilla e Angelo Righetti, diretto da Franco Jannuzzi al suo esordio dietro la macchina da presa.

Protagonista del film è l’attore messinese Salvatore Arena al suo primo lungometraggio, affiancato nel ruolo dello psichiatra da David Coco (“I Cantastorie” di Gian Paolo Cugno, “La fuitina sbagliata” di Mimmo Esposito).

“Primula Rossa” è stato prodotto da Radical Plans, in collaborazione con Fondazione di Comunità di Messina, Fondazione Hocynus Orca, Ecosmed, Ecosmedia, Talento Dinamico, Mana Chuma. Il film inoltre si è prefissato di valorizzare il programma di welfare comunitario Luci e Liberta, che ha permesso di liberare oltre sessanta persone in due anni dall’Ospedale Psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, tra cui lo stesso Ezio Rossi.

Gli incassi del film, al netto delle spese, saranno infatti totalmente devoluti a sostenere i progetti per la lotta alla povertà coordinati dalla Fondazione di Comunità di Messina e per sostenere la liberazione di altri pazienti dell’ospedale.

Trailer

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