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Paul W. S. Anderson

Biografia

Paul W. S. Anderson è un regista, produttore e sceneggiatore inglese, conosciuto soprattutto per la trasposizione cinematografica di videogiochi e per la regia di pellicole di fantascienza. Il cineasta è divenuto famoso grazie a “Mortal Kombat”, tratto dalla prima coppia di giochi con lo stesso nome, per poi raggiungere l’apice del successo con la serie di film “Resident Evil” con protagonista la moglie Milla Jovovich.

Paul W. S. Anderson e l’amore precoce per la regia

(Newcastle upon Tyne, 4 marzo 1965)

Paul W. S. Anderson bio

Paul William Scott Anderson nasce il 4 marzo del 1965 e già a nove anni inizia a girare film con una fotocamera Super-8. Ragazzino molto intelligente, Paul percorre la carriera scolastica con successo, fino a diventare il più giovane studente di sempre a laurearsi in cinema e letteratura all’Università di Warwick.

Anderson inizia a lavorare come sceneggiatore per la serie tv interpretata da Alfred Molina dal titolo “El C.I.D.” (1990-1992). Nel 1992 insieme al produttore Jeremy Bold fonda la Impact Pictures.

Il debutto dietro la macchina da presa avviene con “Shopping“, un action che segna anche l’esordio di Jude Law. A causa della violenza presente nella pellicola, l’uscita viene ritardata e alcuni cinema inglesi decidono di vietarla, danneggiandola commercialmente. Nonostante le difficoltà in patria, “Shopping” viene presentato al Sundance Film Festival, dove è apprezzato per lo stile, tanto da aprire al suo autore le porte di Hollywood.

Il successo di “Mortal Kombat”

Paul W. S. Anderson

Mortal Kombat

Nel 1995 Paul W. S. Anderson dirige “Mortal Kombat” basato sull’omonima prima coppia di videogiochi, di cui il regista è un grande appassionato. Fanno parte del cast Robin Shou nei panni di Liu Kang e Christopher Lambert in quelli di Raiden.

Il regista, reclutato dal produttore per il talento visivo dimostrato nel low budget “Shopping”, costato solo 2 milioni di dollari, inizia a studiare gli effetti visivi su cui non ha preparazione, oltre a imparare a girare scene di combattimento supportato dall’esperienza di Shou.

Apprezzato dalla critica per le atmosfere, le immagini e i combattimenti, ma meno per la recitazione e la sceneggiatura, “Mortal Kombat” si rivela il primo adattamento da videogioco di successo, tanto da rimanere per tre settimane al primo posto del box office americano, guadagnando oltre 122 milioni mondiali, con un budget di 18.

Dopo il poco amato horror fantascientifico “Punto di non ritorno” (1997) con Sam Neill e Laurence Fishburne, Anderson continua a dedicarsi alla fantascienza con “Soldier” (1998), interpretato da Kurt Russell e scritto da David Peoples, già sceneggiatore di “Blade Runner”. La pellicola si rivela un disastro di critica e commerciale.

La fortuna di “Resident Evil”

Paul W. S. Anderson

Resident Evil

Passano quattro anni e, nel 2002, Paul W. S. Anderson si cimenta ancora con un’altra serie di videogiochi: è così che nasce “Resident Evil”, che miscela horror, azione e fantascienza. Il regista pensa al film come a una sorta di prequel del primo gioco della serie, evitando di inserire i personaggio già noti. Il lungometraggio, con protagonista Milla Jovovich nei panni di Alice, viene realizzato con un budget di 33 milioni di dollari e ne guadagna poco più di 100, sebbene la critica non lo lodi eccessivamente.

Dal 2003, Paul W. S. Anderson e la Jovovich iniziano una relazione. Dalla loro unione, ufficializzata il ​​22 agosto 2009, nascono tre figli.

Successivamente il cineasta scrive e produce i due sequel “Resident Evil: Apocalypse” (2004) e “Resident Evil: Extinction” (2007), in cui introduce personaggi dei videogiochi e che hanno, nonostante i giudizi negativi, un successo commerciale ancora maggiore del primo lavoro.

Nel 2010, prende corpo il primo capitolo di una nuova trilogia di “Resident Evil” dal titolo “Resident Evil: Afterlife” che questa volta Anderson scrive e dirige, utilizzando slow motion e 3D. Anche per questa pellicola le critiche negative non mancano, ma a fronte di 60 milioni di budget il film ne incassa 300.

Il successivo “Resident Evil: Retribution” del 2012 segue lo stesso iter: un budget di 65 milioni di dollari, un incasso di 240 e critiche negative.

L’ultimo capitolo della seconda trilogia “Resident Evil: The Final Chapter” risale al 2017, viene realizzato per chiudere la storia di Alice e dare risposte ad alcuni misteri del franchise. Nella pellicola lavora con un doppio ruolo (una versione giovane di Alice e la Regina Rossa) Ever, la figlia di Anderson e della Jovovich. Anche questo lungometraggio si rivela vincente al botteghino dove incassa, con un budget di 40 milioni, 307.

“Alien Vs. Predator”, “Death Race” e “I tre moschettieri”

Ancora tanta fantascienza attende Anderson che nel 2004 prende una pausa dai “Resident Evil” e si dedica a “Alien vs. Predator” che gira a partire da una sua sceneggiatura. Il film, rimasto in fase embrionale per ben 11 anni, è un crossover delle saghe della 20th Century Fox di “Alien” e “Predator”, oltre che un prequel della saga di “Alien” e spin-off di entrambe.

Ancora poco apprezzato dalla critica, Anderson porta tuttavia a casa un nuovo successo: a fronte di un budget di 60 milioni di dollari il film ne incassa 170.

Dopo aver completato “Alien vs Predator”, riprende in mano un vecchio progetto: il remake di “Death Race 2000” del 1975, diretto da Paul Bartel, che vedrà luce nel 2008 con il titolo “Death Race” e Jason Statham come interprete principale.

Nel 2011 Anderson lascia da parte la fantascienza per l’avventuroso “I tre moschettieri”, tratto dall’omonimo romanzo,  in cui Matthew Macfadyen, Ray Stevenson, Luke Evans e Logan Lerman interpretano rispettivamente i personaggi del romanzo Athos, Porthos, Aramis e d’Artagnan, Milla Jovovich Milady de Winter, Christoph Waltz il cardinale Richelieu, Orlando Bloom il duca di Buckingham e Mads Mikkelsen il capitano Rochefort. Ancora una volta critiche negative e un incasso non del tutto soddisfacente.

“Pompei” e “Monster Hunter”: il ritorno deludente ai videogiochi dopo un film storico

Non piace né al pubblico né alla critica lo storico “Pompei” che ripercorre in 3D le vicende relative alla distruzione della città a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79, così come non è apprezzato negli States “Monster Hunter”, tratto dall’omonima serie di videogiochi e interpretato anch’esso da Milla Jovovich.

Filmografia

Paul W. S. Anderson – Filmografia

Regista

  • Shopping (1994)
  • Mortal Kombat (1995)
  • Punto di non ritorno (1997)
  • Soldier (1998)
  • Resident Evil (2002)
  • Alien vs. Predator (2004)
  • Death Race (2008)
  • Resident Evil: Afterlife (2010)
  • I tre moschettieri (2011)
  • Resident Evil: Retribution (2012)
  • Pompei (2014)
  • Resident Evil: The Final Chapter (2016)
  • Monster Hunter (2020)

Sceneggiatore

  • Shopping (1994)
  • Resident Evil (2002)
  • Alien vs. Predator (2004)
  • Resident Evil: Apocalypse, regia di Alexander Witt (2004)
  • Resident Evil: Extinction, regia di Russell Mulcahy (2007)
  • Death Race (2008)
  • Resident Evil: Afterlife (2010)
  • Death Race 2, regia di Roel Reiné (2010) – personaggi e storia
  • Resident Evil: Retribution (2012)
  • Death Race 3 – Inferno, regia di Roel Reiné (2013) – personaggi e storia
  • Resident Evil: The Final Chapter (2016)
  • Death Race – Anarchia, regia di Don Michael Paul (2018)
  • Monster Hunter, regia di Paul W. S. Anderson (2020)

Produttore

  • Resident Evil (2002)
  • Resident Evil: Apocalypse, regia di Alexander Witt (2004)
  • The Dark, regia di John Fawcett (2005)
  • DOA: Dead or Alive, regia di Corey Yuen (2007)
  • Resident Evil: Extinction, regia di Russell Mulcahy (2007)
  • Death Race (2008)
  • Pandorum – L’universo parallelo, regia di Christian Alvart (2009)
  • Resident Evil: Afterlife (2010)
  • I tre moschettieri (2011)
  • Death Race 2, regia di Roel Reiné (2010)
  • Resident Evil: Retribution (2012)
  • Death Race 3 – Inferno, regia di Roel Reiné (2013)
  • Pompei (Pompeii, 2014)
  • Resident Evil: The Final Chapter (2016)
  • Death Race – Anarchia, regia di Don Michael Paul (2018)
  • Monster Hunter, regia di Paul W. S. Anderson (2020)

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