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Pacific Rim – La rivolta (2018)

Recensione

Pacific Rim – La Rivolta – Recensione: dopo cinque anni dal primo “Pacific Rim”, un sequel per un pubblico giovanissimo

Pacific Rim - La rivolta sequel

Pacific Rim” del 2013, diretto e sceneggiato da Guillermo Del Toro, incassò al botteghino mondiale 410 milioni di dollari a fronte dei 190 spesi per la produzione. Ci sembrano molti, ma non sono stati giudicati abbastanza dagli executive della Warner Bros, che abbandonarono il progetto di un sequel immediato, ripreso poi nel 2017 dalla Legendary Pictures e dalla Universal.

Il primo film era ambientato in una società futura del nostro pianeta, nel quale una breccia interdimensionale si era aperta nelle profondità dell’oceano Pacifico, dalla quale emersero giganteschi mostri alieni denominati Kaiju, dei Godzilla rivisitati, dalle mucose azzurre fosforescenti, sangue e linfa altamente caustiche e potenza distruttiva inimmaginabile. L’unica possibilità che gli uomini avevano per combatterli era quella di costruire degli enormi robot guerrieri che necessitassero, per essere comandati, della presenza di due copiloti a bordo in contatto neurale profondo tra di loro e con il database dei robot stessi, denominati Jaeger.

Il Pan Pacific Defence Corps, l’organo della difesa che costruisce gli Jaeger, assunse connotati epici, così come i vari modelli di Jaeger e i loro piloti, e nel finale riuscì a sconfiggere i kaiju, ricompattare la breccia oceanica e dare all’umanità dieci anni di tregua in cui intraprendere una ricostruzione.

In “Pacific Rim – La rivolta” ritroviamo delle dinamiche simili, ma gli sceneggiatori hanno cercato di inserire degli elementi nuovi per giustificare un nuovo attacco da parte delle entità aliene e rendere il film più appetibile alle nuove generazioni.

Il regista Steven S. DeKnight, al suo esordio dietro la macchina da presa, ha collaborato alla stesura del testo e uno degli aspetti che ha sviluppato è proprio quello dell’empatia neurale tra i copiloti dei jaeger, ma anche tra il dottore Newton Geiszler ( Charlie Day) e uno dei cervelli alieni, che conserva in un’ampolla embrionale nella sua camera e con il quale si accoppia con sommo godimento, seppure soltanto cerebrale. Il medico, operativo nella sezione scientifica della difesa terrestre, riuscirà a inserire cloni del cervello alieno in un gran numero di jaeger di ultima generazione che si dirigeranno verso la breccia, riusciranno ad aprirla poco prima di essere disattivati non senza impedire la fuoriuscita di tre temibilissimi kaiju.

La Pan Pacific Defence Corps si trova a corto di piloti abili per i suoi jaeger, ed è costretta a reclutare tra le sue fila l’ex leggendario eroe Jake Pentecost ( John Boyega) per dargli l’incarico di Ranger, e la giovanissima Amara (Kailee Spaeny), abile hacker e costruttrice di jaeger clandestina per andare a rimpolpare l’esigua schiera di giovanissimi cadetti.

Pacific Rim – La rivolta: scene d’azione con effetti speciali superlativi

Pacific Rim - La rivolta scena film

La produzione di “Pacific Rim – La rivolta” non ha minimamente trascurato l’elemento di maggior appeal in questo genere di film: effetti speciali iperrealistici sono inclusi in strutture high tech funzionali nei laboratori della ricerca scientifica e della difesa militare tanto quanto in paesaggi postcatastrofici nelle riprese all’aperto. I nostri piloti guidano i loro jaeger con l’ausilio di comandi olografici ma quando gli jaeger vengono colpiti in uno scontro con gli alieni, soffrono come se fossero stati colpiti loro stessi, quasi una una reminiscenza dei primi anime giapponesi.

Attori collaudati e attori alle prime armi collaborano alla credibilità delle vicende

La scelta di inserire personaggi adolescenti tra le fila di coloro che combattono la nuova invasione aliena ci sembra che non nasconda quell’intenzione della produzione di reclutare in massa quel pubblico nelle sale cinematografiche, questa stessa intenzione la individuiamo nella totale assenza di effetti gore anche nelle azioni più estreme e il non coinvolgimento dei cittadini nelle scene che includono distruzioni di intere città. D’altronde questi giovanissimi attori e soprattutto Kailee Spaeny recitano in maniera esemplare e sono molto credibili nelle scene d’azione più estreme appannando quasi le performance dei pur talentuosi John Boyega e Scott Eastwood ( figlio di Clint) nei ruoli dei veterani piloti di Jaeger.

Il film scorre con un ritmo incessante, le vicende della storia sono inserite nelle stesse azioni adrenaliniche, qualche ingenuità nella trama non manca, ma si può perdonare considerando l’aspirazione non troppo nascosta a spettatori giovani e giovanissimi.

Marco Marchetti

Trama

  • Titolo originale: Pacific Rim: Uprising
  • Regia: Steven S. DeKnight
  • Cast: Scott Eastwood, Ron Perlman, John Boyega, Max Martini, Cailee Spaeny, Tian Jing, Levi Meaden, Adria Arjona, Nick Tarabay, Shyrley Rodriguez, Karan Brar, Jin Zhang, Charlie Day, Rinko Kikuchi, Burn Gorman, Rahart Adams
  • Genere: Fantascienza, colore
  • Durata: n/d
  • Produzione: USA, 2018
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 22 Marzo 2018

 

Pacific Rim - La rivolta - Locandina italiana

Dieci anni dopo gli avvenimenti narrati nel primo film, il programma Jaeger che ha eroicamente difeso la Terra dall’attacco dei mostri Kaiju si è evoluto esponenzialmente nel più grande programma di Difesa militare che il nostro pianeta abbia mai visto.

I grandi mecha, paladini della giustizia, tuttavia, vengono duramente messi alla prova quando si apre una breccia interdimensionale che riporta sulla Terra una razza di nuovi pericolosi Kaiju. Stavolta a scendere in campo sarà Jake Pentecost (John Boyega), il figlio del colonnello Pentecost (Idris Elba) che dieci anni prima difese valorosamente l’umanità dalla minaccia aliena.

Pacific Rim – La rivolta, un sequel di difficile gestazione

Arriva dopo 5 anni il sequel del disaster sci-fi movie “Pacific Rim” diretto nel 2013 da Guillermo Del Toro, rimasto in questo caso nel ruolo di produttore.

La lavorazione del film in realtà ha avuto una gestazione molto complicata fin dall’inizio: dopo il non eccezionale esito al botteghino del primo lavoro (410 milioni al box office rispetto ai 190 impiegati per la produzione) gli executives della Warner Bros hanno ragionato a lungo sulle possibilità di un sequel o sulla produzione di una saga, cosa che Guillermo Del Toro avrebbe accolto con gioia. Con il tempo il testimone è passato dalla Warner alla Universal (in collaborazione con la Legendary Pictures) che dopo 5 anni ha deciso di riprendere in mano il materiale.

Alla regia, dopo il rifiuto di Del Toro (dedicatosi alla regia “La forma dell’acqua”) è stato scelto l’esordiente Steven S. DeKnight, per la prima volta in un progetto cinematografico ma con una lunga esperienza televisiva alle spalle.

Nel ruolo del protagonista di “Pacific Rim – La rivolta” è stato scelto John Boyega, star emergente del nuovo panorama di Hollywood, reso famoso dalla nuova trilogia di Star Wars e recentemente protagonista di “Detroit”, ultimo film di Katrhyn Bigelow. Ad affiancarlo ci sarà Scott Eeastwood, figlio del celebre Clint Eastwood, all’opera soprattutto nel campo dei grandi blockbuster, come “Suicide Squad” e “Fast & Furious 8”.

Trailer

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