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Nell’erba alta (2019)

Recensione

Nell’erba alta: horror claustrofobico di Vincenzo Natali, tratto da un romanzo di Stephen King e Joe Hill

Nell'erba alta scena film

Becky (Laysla de Oliveira) è una giovane donna incinta, in viaggio con suo fratello Cal (Avery Whitted). La voce di un bambino che invoca aiuto da un campo vicino li fa fermare. I due si trovano inconsapevolmente in una trappola da cui potrebbero non uscire mai.

La genesi letteraria del film diretto da Vincenzo Natali mette subito in evidenza i temi cari a Stephen King che firma il romanzo omonimo, “Nell’erba alta”, in coppia con suo figlio Joe Hill. L’autore di “It” è stato spesso d’ispirazione per molti registi con risultati spesso felici come “Shining” di Kubrick diventato cult.

In questo caso, il regista della pellicola si ritrova a lavorare con una materia che conosce piuttosto bene, visto che ha esordito nel 1998 con “Cube” ispirato a “Cinque personaggi in cerca di un’uscita”, episodio della terza stagione del telefilm di fantascienza “Ai confini della realtà”del 1961una storia claustrofobica ambientata in un misterioso cubo dove persone che non si conoscevano erano rimaste intrappolate.

Da un cubo supertecnologico a un prato senza uscita

Nell'erba alta scena film

La narrazione di “Nell’erba alta” è affascinante e poco lineare. I due fratelli si perdono in uno spazio che sembra essere fuori dal tempo. Incontrano altri personaggi, tra cui l’inquietante Ross Humbolt (Patrick Wilson), marito della spaventata Nathalie (Rachel Wilson). Loro sono i genitori del piccolo Tobin (Will Buie Jr.), quello che ha fatto partire la storia e che la farà chiudere in un qualche modo.

Infine, arriva Travis (Harrison Gilbertson), il padre del bimbo di Becky, alla ricerca della ragazza sparita nel nulla. Non è semplice raccontare il film di Natali, per via della continua alterazione spazio/temporale della narrazione. Futuro, passato e presente si alternano in un crescendo di orrore.

Il campo dove si trovano i personaggi è qualcosa di vivente e si muove contemporaneamente a loro. Succede di tutto e ruota intorno a una pietra nera che sembra avere strani poteri magici. Questo non è un film da vedere seguendo la razionalità ma il puro istinto. Lo spettatore diventa parte integrante di un grande universo verde che potrebbe rappresentare metaforicamente l’umanità stessa.

Un finale misterioso e aperto a ogni interpretazione

Senza svelare nulla, si può solo dire che “Nell’erba alta” porta un messaggio di speranza. Il sacrificio di una sola persona diventa la chiave di volta per una nuova vita per tutti. Il film non lesina immagini forti, cosa ovvia per un horror. La chiave di lettura vera è quella psicologica che pesca nell’inconscio rappresentato da uno spaventoso grande spazio verde che si prende la vita e l’anima di chi ci casca dentro. A livello visivo, è un ottimo film. Le immagini dall’alto sono spettacolari e gli attori sono tutti molto in parte. Un buon rompicapo per chi ama perdersi nei sogni/incubi della settima arte.

Andrea Racca

Trama

  • Titolo originale: In the Tall Grass
  • Regia: Vincenzo Natali
  • Cast: Patrick Wilson, Rachel Wilson, Harrison Gilbertson, Will Buie Jr., Tiffany Helm, Laysla De Oliveira, Avery Whitted
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 90 minuti

Nell'erba alta locandina“Nell’erba alta” è un film di Vincenzo Natali, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King e Joe Hill.

Nell’erba alta: un luogo senza via d’uscita

Becky, una donna incinta, e il fratello Cal sono in viaggio verso San Diego. A un certo punto si fermano in mezzo alla campagna e vengono attratti dalla richiesta d’aiuto di un bambino. Per trovarlo si addentrano in un campo di erba alta. Ben presto si renderanno conto che sono intrappolati in un luogo senza via d’uscita.

La cosa più spaventosa è che nel campo si avverte la presenza di qualcosa di malvagio che farà di tutto per catturarli.

Trailer

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