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My Friend Dahmer

Recensione

My Friend Dahmer: La giovinezza di uno dei peggiori serial killer che l’America abbia mai conosciuto

My Friend Dahmer protagonista

“My Friend Dahmer”  di Marc Meyers mostra uno spaccato della vita di Jeffrey Dahmer, meglio conosciuto come ‘il mostro di Milwaukee’, durante gli anni del liceo, prima che compisse il primo omicidio, basandosi sulla graphic novel di Derf Backeder, un suo ex compagno di scuola, edita in Italia da Grimaudo.

Meyers, in “My Friend Dahmer”, mostra con lucidità l’evolversi della personalità disturbata del ragazzo, il suo progressivo distacco emotivo dal mondo, aiutato certo da un’infanzia non proprio facile. Jeff è quasi cresciuto da solo, la madre, con seri disturbi psichici e di dipendenza, poco fa per sostenere il ragazzo, le sue attenzioni sono principalmente rivolte al fratello più piccolo. Il padre assente si rende conto della sociopatia del ragazzo ma non sa o non riesce a prendere le decisioni giuste, le vessazioni a scuola e una latente e non accettata omosessualità completano un quadro già di per sé critico.

My Friend Dahmer: il racconto asciutto dei primi cenni di alienazione

My Friend Dahmer frame

Il film non esprime giudizi, e non giustifica di sicuro la follia in seguito palesata da Dahmer, ma sicuramente fa comprendere come la sua fosse una situazione senza speranza; i disturbi per essere curati, o almeno tentare di farlo, devono essere riconosciuti il prima possibile e le prime attenzioni devono partire dalla famiglia e dalla scuola, in questo caso totalmente assenti. Molto probabilmente Dahmer sarebbe comunque diventato il mostro che è stato, il seme della follia è difficile da dominare, ma le circostanze non hanno aiutato.

“My Friend Dahmer” è una pellicola ben realizzata, asciutta, intensa, dove ogni cosa è a suo posto, ma la leva portante della narrazione è la notevole interpretazione del bravissimo Ross Lynch, noto alle platee televisive per essere uno dei volti di Disney Channel, che qui dimostra di sapersi ben cimentare in altro. La sua personificazione di Jeff è a tutto tondo, i gesti, la camminata, gli sguardi, i silenzi, ben mostrano l’insano pensare.

My Friend Dahmer: un film difficile sulle radici della follia

My Friend Dahmer frame

La storia di “My Friend Dahmer” seppur non mostrando l’efferatezza dei delitti poi commessi dall’uomo, è un pugno allo stomaco, uno spunto per riflettere su come a volte non si riescono a leggere i segnali comportamentali degli individui, il doloroso racconto di come il male forse è impossibile da domare.

Dahmer ha confessato, una volta arrestato, d’aver ucciso ben 17 persone, smembrandole, mangiandole, conservandone delle parti, profanando i cadaveri con atti sessuali, eppure è difficile non avere un briciolo di pietà per la sua infanzia colma di problemi e solitudine, per il suo essere abbandonato a sé stesso.

Il mostro, che ha sempre rifiutato qualsiasi colpevolizzazione dei genitori, assumendosi da solo le responsabilità del suo agire, ha sempre motivato le sue azioni con le incontrollabili pulsioni sessuali, e con l’aver perso quella fede in Dio poi ritrovata in carcere, attraverso la quale dice d’aver preso coscienza delle sue colpe: “Sono convinto che, se uno non crede nell’esistenza di Dio che gli chiederà conto delle sue azioni, allora perché dovrebbe comportarsi bene? disse durante un’intervista rilasciata prima di essere assassinato in carcere.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Marc Meyers
  • Cast: Vincent Kartheiser, Anne Heche, Alex Wolff, Dallas Roberts, Ross Lynch, Cameron McKendry, Miles Robbins, Carmen Gangale, Harrison Holzer, Tommy Nelson e Dontez James
  • Genere: Biografico, Colore
  • Durata: 110 minuti
  • Produzione: Usa, 2017

My Friends Dahmer locandinaIspirato alla graphic novel di cui prende il nome del 2012 di Derf Backderf, “My Friend Dahmer” è il nuovo film di Mark Meyers che ci mostra la crescita del giovane serial killer Dahmer.

My Friend Dahmer: da rispettoso e timido studente ad omicida

Presentato in anteprima al Tribecca Film Festival 2017, “My Friend Dahmer” narra la vera storia di Jeffrey Dahmer, un efferato omicida che durante il 1991 uccise 17 ragazzi. L’intera vicenda è narrata dalla prospettiva del suo migliore amico: il vignettista Derf Backerdof, che dopo l’arresto del compagno di scuola ha scritto e disegnato il fumetto.

“My Friend Dahmer” ci mostra la crescita dell’assassino (interpretato dallo straordinario Ross Lynch, che abbiamo già visto in “Teen Beach Movie”). Nello specifico, le vicende narrate nel film coprono l’arco temporale che vede il maturare dell’istinto omicida del ragazzo sino all’uccisione della sua prima vittima, avvenuta nel 1991. La madre di Jeffrey è affidata all’interprete Anne Heche (“Sette giorni sette notti”), mentre Derf , che sarà a tutti gli effetti il narratore della storia, verrà interpretato da Alex Wolff (“il mio grosso grasso matrimonio greco 2”). Un altro ruolo di rilievo sarà quello di Vincent Kartheiser ( tra i protagonisti della serie cult “Mad Men“), che interpreterà  il dottor Matthews

Riguardo la scelta di Ross Lynch nel vestire il ruolo del protagonista, l’autore della graphic novel Derf Backderf, si è detto soddisfatto, in quanto Lynch ha un’aria vagamente simile a quella del pluriomicida, ma al tempo stesso ha anche la faccia pulita di qualcuno da cui non ti aspetteresti certo degli efferati omicidi.

 

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