Eco Del Cinema

Louis Garrel

Biografia

Louis Garrel, figlio d’arte, entra sin da giovanissimo a contatto con il mondo dello spettacolo. Formatosi all’interno dell’ambiente teatrale, ha dimostrato di possedere un talento versatile e di possedere ottime doti vocali.

Louis Garrel, l’irrequieto “sognatore” del cinema francese

(Parigi, 14 giugno 1983)

Louis Garrel copertina

Louis Garrel nasce a Parigi il 14 giugno del 1983, dal celebre regista francese Philippe Garrel e dall’attrice Brigitte Sy. Tra le passeggiate mano nella mano con il nonno Maurice Garrel anche lui attore, e con un padrino come Antoine Doinel, sfuggire alla tentazione di interpretare un copione di quelli lasciati in giro per la casa, è forse impossibile. È così che il giovane Louis, a soli sei anni, debutta nel film paterno “Les Saisers de secours” (1988). Al college frequenta corsi di teatro nei quali si distingue per bravura e originalità e non appena terminati gli studi umanistici, svolti presso il Liceo Fènelon, uno dei più prestigiosi della città delle mille luci, si diploma nel 2004 al Conservatorio Nazionale di Arte Drammatica.

L’espressione di sfida, lo stile trasandato e la personalità inquieta, gli fanno incontrare il suo primo vero personaggio nel 2001, sul set del drammatico “Ceci est mon corps” (2001) di Rodolphe Marconi, al fianco della grande Jane Birkin. La propria arte sembra trovare spazio soprattutto nelle produzioni francesi, nonostante una naturalezza tutta da esportare. Lo ritroviamo dunque ne “La guerre à Paris” (2002) e dopo aver fondato con alcuni amici la compagnia teatrale D’Ores et dèja, con l’intento di rivoluzionare il cinema tradizionale, si propone con entusiasmo all’amico di famiglia Bernardo Bertolucci per la parte di Theò, nel suo “The Dreamers – I sognatori” (2003), con cui realizza il proprio sogno di vivere, anche se solo come attore, l’esperienza del maggio parigino del ’68. Affiancato da un’intensa Eva Green e un ingenuo Michael Pitt, il trio di attori e le loro imprese di giovani irrequieti e appassionati di cinema, richiama tanto l’attenzione del regista da far passare in secondo piano la rappresentazione dell’epoca storica sopracitata.

Seguono, del regista Christophe Honorè, che lo sceglie come attore prediletto: “Dans Paris” (2006) e “Ma mère” (2004), in cui è sempre un adolescente spudorato che intrattiene una relazione edipica con Isabelle Huppert. È dunque la volta del più noto “Les amants règuliers” (2005) e della sua seconda collaborazione con il padre Philippe, il quale dopo un esordio caratterizzato da film fortemente sperimentali, passa ad un cinema più maturo, segnato dal ritorno ad una narrazione più tradizionale. Lo fa, in questo caso, ispirandosi alla letteratura e in particolare allo Stendhal della Certosa di Parma, come già fatto in passato dall’amico Bertolucci in “Prima della Rivoluzione”. Le fughe sui tetti di Parigi per scappare dalla polizia, la guerra civile e l’amore che ci ferisce e ci salva prima di perderci di nuovo, sono quelli già vissuti dal regista Philippe, che difatti è costretto ad ammetterne l’ispirazione autobiografica.

Il giovane Louis ha dunque modo di rivivere quella certa estasi giovanile che tanto caratterizzò il sessantotto e di condurre tale viaggio questa volta attraverso gli occhi del padre, come pochi figli nella vita avrebbero la possibilità di fare. Dal bianco e nero di “Les amant règuliers”, il 2007 lo vede protagonista di due lungometraggi presentati a Cannes: “Attrici” (2007) di cui Valeria Bruni Tedeschi è insieme regista e attrice, ed il romantico “Les chanson d’amour” (2007), in cui Louis può svelare il proprio potenziale canoro. Sul set del primo film lavora al fianco della compagna quarantaseienne Valeria Bruni Tedeschi, con cui poco dopo deciderà per la convivenza e l’adozione di una bimba africana, mentre nel secondo a dirigerlo è di nuovo Christophe Honorè, che ha questa volta l’intenzione di creare una commedia musicale, ispirata al mondo moderno e che rompa i vecchi schemi. Lo fa allontanandosi dal modello Hollywoodiano e dai classici di Renoir, Truffaut o Eustache e dunque non permettendo alle canzoni o alle danze di interrompere il dialogo tra i protagonisti.

Il passaggio da attore a regista

A Garrel, interpretare per la prima volta un personaggio che lavora e cantare in questo musical atipico piace, così come al pubblico francese, forse l’unico in grado di apprezzare pienamente. Incarnando una delle maggiori tendenze del cinema francese contemporaneo, Louis passa nel 2008 dietro la macchina da presa con il suo primo corto di 26’ , intitolato “Mes Copains” (2008), per cui chiede il permesso a Dori Ghezzi di utilizzare “Bocca di Rosa” di De Andrè. Un esperimento giocoso, che racconta la giornata di quattro amici, per la verità i suoi stessi amici della compagnia D’ores et dejà, alle prese con tradimenti, separazioni, vendette e amori passeggeri.

Dunque una riflessione sulla difficoltà della moderna gioventù di crescere e separarsi dai propri genitori, che curiosamente Louis conduce cimentandosi per la prima volta nel mestiere del padre, che sempre nello stesso anno lo chiama in “La frontière de l’aube” (2008). Nel 2011 lo vediamo diretto ancora una volta da Cristophe Honoré in “Les-Bien Aimés” e “Un etè brulant” del padre Philippe Garrel. Ha preso parte al film “Mon roi – Il mio re” nel 2015 accanto a Vincent Cassel e Emmanuelle Bercot.

Dunque una carriera impegnata, che molto ha a che fare con l’operato del padre, e che il giovane Louis sembrerebbe vivere con orgoglio e talvolta supponenza intellettuale, la stessa di cui viene tacciato da alcuni degli addetti ai lavori. Indubbiamente una personalità controversa, ma certamente l’unica che si convenga ad un attore parigino che voglia rappresentare un modello per la cinematografia del proprio tempo: una personalità che, unita ad un indiscutibile fascino, siamo sicuri ci regalerà diversi altri appuntamenti.

Cecilia Sabelli

Filmografia

Louis Garrel Filmografia – Cinema

 

Louis Garrel scena film

L’attore francese Louis Garrel in una scena del film “The Dreamers – I sognatori” (2003) di Bernardo Bertolucci

 

  • Les Baisers de secours, di Philippe Garrel (1989)
  • Ceci est mon corps, di Rodolphe Marconi (2001)
  • La Guerre à Paris, di Yolande Zauberman (2002)
  • The Dreamers – I sognatori, di Bernardo Bertolucci (2003)
  • Ma mère, di Christophe Honoré (2004)
  • Les amants réguliers, di Philippe Garrel (2004)
  • Le Lever de rideau, di François Ozon (2006)
  • Dans Paris, di Christophe Honoré (2006)
  • Les chansons d’amour, di Christophe Honoré (2007)
  • Attrici, di Valeria Bruni-Tedeschi (2007)
  • Choisir d’aimer, di Rachid Hami (2007)
  • La Frontière de l’aube di Philippe Garrel (2007)
  • La belle personne, di Christophe Honoré (2008)
  • Diarchia, cortometraggio di Ferdinando Cito Filomarino (2010)
  • Les Bien-Aimés, regia di Cristophe Honoré (2011)
  • Un été brulant, regia di Philippe Garrel (2011)
  • Les coquillettes (2012)
  • Un castello in Italia (2013)
  • La gelosia (2013)
  • Saint Laurent (2014)
  • Mon roi – Il mio re, regia di Maïwenn (2015)
  • Les deux amis, regia di Louis Garrel (2015)
  • Mal di pietre, regia di Nicole Garcia (2016)

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