Eco Del Cinema

L’Innocent

Recensione

L’Innocent: un film spumeggiante su affetti e paura di vivere

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“Tu vivi con i pesci. Io voglio vivere con i fiori”. A volte la vita è davvero tutta qui, nell’incontro-scontro di desideri intensi che porta a scegliere o di respirare il mondo a pieni polmoni o di rimanersene ben nascosti sott’acqua. Due sentieri diversi e opposti, come quelli che hanno da tempo imboccato Sylvie (Anouk Grinberg) e suo figlio Abel (Louis Garrel). Lei sessantenne con sete infinita di esperienze, madre single tenace e sempre entusiasta che non ha paura di inseguire costantemente l’amore. Lui trentenne che ha deciso di esistere trattenendo il fiato, completamente sommerso dal dolore per la prematura perdita della moglie.

Entrambi sono come l’axolotl (il piccolo anfibio che “trattiene caratteristiche giovanili anche da adulto”, che Abel descrive agli studenti dell’acquario in cui lavora), fedeli alla propria routine e alle proprie idee e, ognuno a suo modo, restii al cambiamento e poco inclini a considerare i punti di vista altrui. Quando Sylvie, tuttavia, decide di sposare il fidanzato-detenuto Michel (Roschdy Zem) e Abel si lascia assalire da un’ondata di iper-protezione e dalla smania di sabotare a ogni costo quel rapporto con la complicità dell’amica Clémence (Noémie Merlant), nelle loro esistenze entra l’imprevedibilità. E tutto cambia, per non cambiare affatto.

Garrel si conferma regista di talento

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“L’Innocent”, ultima prova dietro la macchina da presa di Garrel, un po’ heist movie, un po’ commedia romantica che non ha la pretesa di inventare o innovare, si muove quasi a passo di danza tra (stra)ordinarie (dis)avventure (che la fotografia di Julien Poupard  avvolge in una patina rétro-chic in cui dominano i blu) e il tentativo di superare le umane miserie attraverso un’intelligente ed elegante cacofonia di incomprensioni, sospetti e inseguimenti, tragicomici inciampi, tentativi di ‘colpi grossi’ destinati a fallire in partenza e meta-recitazioni che regalano illuminazioni. Il film dispensa una giusta dose di sorrisi, mai gratuiti, scoprendo le infinite trame e risvolti dei legami umani e dell’amore tra genitori e figli.

Garrel porta il suo film alla Festa del Cinema di Roma 2022, in cui è protagonista assoluto: fa parte della giuria, riceve premi ed è presente in bel tre film: la classe e il fascino non sono acqua.

Maria Grazia Bosu

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