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Lina Wertmüller

Biografia

La sua passione per la regia comincia quando, nel 1951, si iscrive ai corsi di regia dell’Accademia Pietro Sharoff. Dopo un’intensa attività di sceneggiatrice, dialoghista e regista e dopo l’esordio con il film di Fellini 8 1/2 come aiuto regia, Lina Wertmuller nel 1963 realizza il suo primo film d’autrice, “I basilischi”. La pellicola verrà apprezzata sia in Italia che all’estero, il suo talento come regista si farà sempre più breccia nelle menti dei critici del settore, che nel 1977 la incoroneranno la prima donna candidata all’Oscar come migliore regista, per il film “Pasqualino Settebellezze”.

Lina Wertmüller: la regista ‘travolta da un insolito destino’

(Roma, 14 agosto 1928 – Roma, 9 dicembre 2021)

Lina Wertmüller registaCapelli corti, bianchi come la montatura degli occhiali, linguacciuta e piena di spirito, Lina Wertmuller, regista e sceneggiatrice dagli anni ’70 ad oggi, nasce a Roma, il 14 agosto 1926, da padre lucano e madre romana di origini svizzere.

Iscrittasi a soli diciassette anni ai corsi di regia dell’Accademia Pietro Sharoff, dopo la gavetta nel teatro dei burattini di M. Signorelli, la collaborazione con Giovannini e Garinei e la direzione di “Canzonissima” su Rai1, realizza finalmente per il cinema, nel 1963, il film “I Basilischi”.

Lina Wertmüller: alle prime armi è con Fellini

Divenuta aiuto regista di Fellini in “La dolce vita” (1960) e “8 e 1/2” (1963), Lina è pronta per esordire con questa commedia sui giovani delle province del Sud, che già denota lo stile ironico, dai toni grotteschi e dalle trame abbondanti, che tanto verrà apprezzato all’estero da regalarle tra i molti premi la Vela d’argento a Locarno. Sempre d’argento è la Maschera che vince poi con Nino Manfredi, girando nel 1965 “Questa volta parliamo di uomini”.

Negli stessi anni dirige per la televisione “Il giornalino di Gian Burrasca” e due commedie musicali con Rita Pavone, che sotto lo pseudonimo di George H. Brown titola: “Rita la zanzara” (1966) e “Non stuzzicate la zanzara” (1967).

Ottiene la considerazione e la stima assolute negli anni ’70, Lina Wertmuller è ufficialmente “Travolta da un insolito destino”

Lina Wertmüller: la fama con “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”

A regalarle fama assoluta sono però gli anni Settanta, durante i quali gira gli intramontabili “Mimì metallurgico ferito nell’onore” (1972), “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974) e “Pasqualino settebellezze”(1975). È grazie a tale fortunato trittico che il pubblico può godere della talentuosa performance della neonata coppia artistica formata da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato.

Lei, quasi sempre nei panni della presunta femminista del nord, lui, assolutamente magistrale nel ruolo del comunista meridionale: i due incarnano con animo i conflitti di classe dell’Italia di quegli anni, imponendosi con alcune scene nella comune memoria storico-cinematografica.

Baroccheggianti e infiniti come il suo nome, all’anagrafe registrato come Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, i titoli dei lungometraggi che usciranno negli anni successivi, le faranno addirittura guadagnare un posto tra i Guinness dei Primati.

Una raffica di film a chiusura del fortunato decennio Ottanta

“Un fatto di sangue nel comune di Siculiana fra due uomini per causa di una vedova… si sospettano moventi politici” (1978) si conquisterà infatti il primato di titolo di film cinematografico più lungo della storia. E non da meno risulteranno i successivi: “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada” (1983) e quello interpretato da Michele Placido, “Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla, e odore di basilico” (1986), che assieme a “Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione” (1984), “Un complicato intrigo di donne e vicoli” (1986) e “In una notte di chiaro di luna” (1989), chiudono felicemente il decennio Ottanta.

La serie televisiva con Sophia Loren e De Crescenzo, Lina Wertmüller è una professionista per il Centro Sperimentale di Cinematografia

Dopo aver debuttato anche nella regia di un’opera lirica al San Carlo di Napoli, dove mette in scena la “Carmen” di Bizet e in seguito alla messa in onda della miniserie televisiva, “Sabato, Domenica e Lunedì” (1990), con Luciano De Crescenzo e una Sophia Loren vittima del ‘tradimento gastronomico’ del marito proprio come nell’opera di De Filippo, Lina diviene, grazie alla rinomata professionalità, commissario straordinario del Centro Sperimentale di Cinematografia, per poi firmare il nuovo trionfo di “Io speriamo che me la cavo” (1992) con Paolo Villaggio.

Tale pellicola racconta questa volta la storia di un professore che dal nord Italia finisce a insegnare in un comune della sgangherata provincia di Napoli, dove deve confrontarsi con i disagi provocati dall’evasione scolastica e con l’ignoranza delle istituzioni. Nonostante le critiche che la tacciano di rappresentare il Meridione attraverso i più classici luoghi comuni, Lina va avanti con “Ninfa Plebea” (1996), tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Rea e con “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica” (1996).

Quest’ultimo viene interpretato da due insoliti Tullio Solenghi e Veronica Pivetti, che sempre in stile Giannini-Melato, rivisitano le dinamiche della lotta di classe in chiave contemporanea.

Il documentario Rai e altre produzioni televisive

Negli anni Novanta si cimenta con il documentario per la Rai “Una Domenica sera di novembre” e in occasione dei mondiali di calcio in Italia, con un documentario sulla città di Bari. La propria carriera non si arresta nemmeno nel 2000, data a partire dalla quale gira a Procida, per la televisione, “Francesca e Nunziata” (2001) con Giancarlo Giannini e Sophia Loren.

Seguono “Peperoni ripieni e pesci in faccia” (2004), ancora con Sophia Loren e “Mannaggia alla miseria” (2009).

Nello stesso anno le è conferito il David di Donatello alla carriera. Nel 2013 recita un cameo nel film di Riccardo Milani Benvenuto Presidente!, nel ruolo di membro dei poteri forti, insieme con il collega Pupi Avati, il critico Steve Della Casa e il giornalista Fabrizio Rondolino.

Lina Wertmüller il 27 ottobre del 2019 riceve l’Oscar onorario “per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa”.

Muore il 9 dicembre 2021 a Roma.

Cecilia Sabelli

Filmografia

Lina Wertmüller Filmografia – Regista

Lina Wertmüller filmografia

  • I basilischi (1963)
  • Il Giornalino di Gian Burrasca (Serie TV) (1964)
  • Questa volta parliamo di uomini (1965)
  • Rita la zanzara (1966)
  • Non stuzzicate la zanzara (1967)
  • Il mio corpo per un poker (1968)
  • Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
  • Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza (1973)
  • Tutto a posto e niente in ordine (1974)
  • Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974)
  • Pasqualino Settebellezze (1975)
  • La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978)
  • Un fatto di sangue nel comune di Siculiana fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici. Amore-Morte-Shimmy. Lugano Belle. Tarantelle. Tarallucci e vino (1978)
  • È una domenica sera di novembre (Documentario) (1981)
  • Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada (1983)
  • Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione (1984)
  • Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti (1986)
  • Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico (1986)
  • Imago urbis (Documentario collettivo) (1987)
  • 12 registi per 12 città (Documentario collettivo, episodio “Bari”) (1989)
  • In una notte di chiaro di luna (1989)
  • Il decimo clandestino (Film TV) (1989)
  • Sabato, domenica e lunedì (Film TV) (1990)
  • Io speriamo che me la cavo (1992)
  • Vivaldi (Documentario) (1992)
  • The Russian Soul (Documentario) (1993)
  • Ninfa plebea (1996)
  • Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996)
  • Ferdinando e Carolina (1999)
  • Francesca e Nunziata (Film TV) (2001)
  • Peperoni ripieni e pesci in faccia (2004)
  • Mannaggia alla miseria (Film TV) (2009)

Lina Wertmüller Filmografia – Sceneggiature

  • I basilischi (1963)
  • Questa volta parliamo di uomini (1965)
  • Non stuzzicate la zanzara (1967)
  • Il mio corpo per un poker (1968)
  • Città violenta (1970)
  • Quando le donne avevano la coda (1970)
  • Nessuno deve sapere (Miniserie TV) (1971)
  • Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
  • Quando le donne persero la coda (1972)
  • Fratello sole, sorella luna (1972)
  • Cari genitori (1973)
  • Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza (1973)
  • Tutto a posto e niente in ordine (1974)
  • Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974)
  • Pasqualino Settebellezze (1975)
  • Which Way Is Up? (1977)
  • La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978)
  • Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova… si sospettano moventi politici (1978)
  • Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada (1983)
  • Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione (1984)
  • Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti (1986)
  • Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico (1986)
  • Il decimo clandestino (Film TV) (1989)
  • In una notte di chiaro di luna (1989)
  • Sabato, domenica e lunedì (Film TV) (1990)
  • Io speriamo che me la cavo (1992)
  • Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996)
  • Ninfa plebea (1996)
  • Ferdinando e Carolina (1999)
  • Francesca e Nunziata (Film TV) (2001)
  • Peperoni ripieni e pesci in faccia (2004)
  • Mannaggia alla miseria (2009)

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