Eco Del Cinema

Le frise ignoranti – Recensione

Una commedia italiana a 3600

 

Regia: Antonello De Leo, Pietro Loprieno – Cast: Nicola Nocella, William Volpicella, Giorgio Gallo, Davide Donatiello, Eva Riccobono – Genere: Commedia, colore, 87 minuti – Produzione: Italia, 2015 – Distribuzione: M2 Pictures – Data di uscita: giovedì 23 aprile 2015.

frise-ignorantiCiò che rimane subito impresso del lavoro di De Leo e Loprieno sono i paesaggi attraversati dalla protagonista dell’opera cinematografica, ossia una sgangherata band musicale dal nome “Le frise ignoranti”. Il mare, le montagne, i colori, le atmosfere e le case lucano-pugliesi costituiscono una cornice paesaggistica che inorgoglisce e quasi commuove gli italiani per la sua affascinante bellezza.

Un fascino sottolineato e rafforzato dal contrasto con lo spirito grottesco dei personaggi che lo abitano e lo percorrono: primi fra tutti “Le frise ignoranti”, un gruppo di amici alle prese con un tour musicale estivo pieno di simpatici e buffi aneddoti.

Il personaggio di Franchino racchiude emblematicamente tale spirito a partire già dalla conformazione fisica non proprio impeccabile: un buono, soggetto di assurde quanto comiche casualità come ‘l’incontro promisco’ con la moglie di Luca, il leader della band nonché suo migliore amico. Nonostante le problematiche circostanze in cui è avviluppato, a salvarlo è il cuore generoso, disponibile e schietto, che costituisce il motore della band.

Il ‘là’ che spinge il simpatico gruppo ad attraversare il territorio pugliese ed arrivare persino alla lucana Ferrandina non ha niente di leggero e buffo: la ricerca del padre di Luca malato di cancro. Eppure il percorso è caratterizzato da tappe piene di comicità come quella che vede protagonista Lino Banfi nei panni del cavaliere dei Borboni, intento a rievocare lo spirito, la storia e la memoria della dominazione della dinastia.

Ineccepibile l’interpretazione di Francesco Pannofino in Mimmo, il padre di Luca, una partecipazione che impreziosisce la storia raccontata dai due registi.

Lasciano un po’ a desiderare alcuni tempi drammaturgici che risultano un po’ inverosimili, come la decisione di Luca di mettersi sulle tracce del padre a seguito della notizie riguardo la sua salute.

Dall’altra parte però la comicità di stampo prettamente italiano contiene e attenua, giustificandoli, tali possibili pecche.

Centrale risulta l’importanza di alcuni valori come la ricerca di onestà verso sé stessi e le proprie relazioni siano esse familiari, di amicizia e amore.

Una storia capace di far sorridere e di lasciare un’immagine densa delle bellezze del nostro meridione.

Marianna Cifarelli

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