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Land of Mine – Sotto la sabbia

Trama

  • Regia: Martin Zandvliet
  • Cast: Roland Møller, Mikkel Boe Følsgaard, Laura Bro, Louis Hofmann, Joel Basman, Oskar Bökelmann, Emil Buschow, Oskar Buschow, Leon Seidel, Karl Alexander Seidel, Maximilian Beck, August Carter, Tim Bülow
  • Genere Guerra, colore
  • Durata: 100 minuti
  • Produzione: Danimarca, Germania, 2015
  • Distribuzione: Notorious Pictures
  • Data di uscita: 24 Marzo 2016

Land of mineIl regista Martin Zandvliet analizza, nella sua pellicola “Land of Mine” un capitolo praticamente sconosciuto nella ricostruzione storica post-bellica.

Il film “Land of Mine” porta alla luce i fatti che seguirono alla liberazione dell’occupazione tedesca sul suolo della Danimarca. Il territorio danese, in vista di un imminente intervento alleato, era stato cosparso di mine anti-uomo, pronte ad esplodere al primo passo falso; al momento della liberazione, però, nessuno si occupò di questo pericolo incombente.

La liberazione del suolo – occupato da più di due milioni di mine – sarà quindi affidata ad un gruppo di giovani militari, al cui fianco lavoreranno dei prigionieri tedeschi con praticamente nessun esperienza nel settore.

“Land of mine” unisce quindi una approfondita ricostruzione storica a un desiderio di vendetta di un popolo, diviso tra umanità ritrovata e ferite inflitte dalla Seconda Guerra Mondiale.

Recensione

Land of Mine – Sotto la sabbia, un film carico di tensione e pathos

land of mine

E’ senz’altro uno dei migliori titoli presenti alla Festa del Cinema di Roma 2015 “Land of Mine – Sotto la sabbia”, del regista danese Martin Zandvliet. Già passato al Toronto Film Festival  con grande entusiasmo e successo, il film segue le vicende di un gruppo di ragazzini tedeschi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, deportati in Danimarca con il compito di sminare  tutta la costa ovest del paese. Li coordina un sergente dalla personalità piuttosto complessa: sin dalle prime inquadrature è chiaro che il destino dei quattordici ragazzi è segnato. I

l vento soffia  sulla sabbia bianca della spiaggia che andrà ripulita dagli ordigni bellici, il tutto dovrà essere svolto nel silenzio più totale. Il microcosmo di “Land of Mine – Sotto la sabbia” è tutto al maschile, dai giovani tedeschi molto più simili a dei bambini che a soldati, fino al sergente Carl con il suo cane Otto.  Giorno dopo giorno quest’ uomo  indurito dalla guerra saprà tirar fuori il suo lato umano nei confronti di questi baby soldati che vogliono solo tornare a casa dalla mamma.

Un manifesto contro ogni guerra  girato da un regista autodidatta, che con “Land of Mine – Sotto la sabbia”, giunge alla sua seconda prova da regista

C’è armonia, poesia ed equilibrio in questa opera che tiene letteralmente lo spettatore attaccato alla sedia senza alcun artifizio tecnico o manierismo. Il carattere dei personaggi si delinea lentamente con il rumore in sottofondo delle onde del mare che si infrangono sulla spiaggia. Guida i giochi il sergente Carl, durissimo all’inizio che si scoprirà poi essere umano e fragile, della stessa fragilità che appartiene ai  ragazzi. Tra loro ne spiccano due per sensibilità e per carisma, mentre è chiaro che i più deboli soccomberanno.

Defilate osservatrici silenziose saranno le uniche due donne della storia: la contadina proprietaria della fattoria dove vivono i protagonisti e la sua taciturna bambina bionda, che non si separerà mai  dalla sua bambola ferita. Proprio la piccola, insieme al cane Otto, avrà un ruolo nella catarsi della tragedia incombente, che tuttavia si risolverà in un imprevisto lieto fine. “Land of Mine – Sotto la sabbia” è un grido levato contro la guerra che gioca sulla commozione, riuscendo a calibrarla al punto giusto.

Il film è scandito da colpi di scena ben piazzati e da un’alternanza perfetta tra momenti altamente drammatici e piccole oasi di pace  quasi impensabili  visto il tema dell’opera.  I dialoghi sono scarni ed essenziali ma calibrati al pari della fotografia pulita e luminosa. Ottimo il cast, dal sergente Carl/Roland Moller ai quattordici ragazzini, tra cui spicca per talento Sebastian/Louis Hofmann.  Al suo  secondo lavoro, il  giovane danese Martin Zandvliet porta alla Festa del Cinema di Roma quello che in assoluto è il miglior film della kermesse, indubbiamente meritevole di un premio per il suo rigore e per il messaggio di pace che riesce positivamente a far passare.

Ivana Faranda

Trailer

 

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