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La vita che verrà – Herself (2020)

Recensione

La vita che verrà: sul grande schermo arriva il dramma della violenza domestica

La vita che verrà

Sandra è una madre affettuosa e amorevole, purtroppo moglie abusata fisicamente e psicologicamente; piegata ma non vinta, lotta per ricucire i pezzi della sua vita ed offrire un futuro sereno a lei e alle sue bambine.

Phyllida Lloyd realizza una pellicola molto intensa, su un dramma comune a troppe donne, quello di dividere la propria vita con un uomo violento. L’acclamata regista di “Mamma mia!” E “The Iron Lady” non ci spiega l’evolversi del rapporto, catapultandoci immediatamente all’apice del dramma, la violenza inaudita con la quale il marito colpisce la protagonista.

Vivere nel costante terrore non è facile, ma allontanarsi dal carnefice spesso lo è ancora di più. Oltre alla paura di ripiombare nelle mani del proprio aguzzino c’è da lottare con la burocrazia, carte da firmare costantemente per tutela legale e sostegno economico e il lavoro che non sempre permette di tenere un tenore di vita consono, se non si ha alle spalle una famiglia su cui contare.

Un film di sofferenza e speranza

La vita che verrà

Per la nostra protagonista la vera spina nel fianco è quella di non poter offrire alle proprie figlie una casa tutta loro, in cui iniziare da capo la loro vita: per quanto si arrabatti tra due lavori una casa decorosa rimane un miraggio.

La regista attorno a questo desiderio costruisce un film fatto di dolore e speranze mai sopite, di amicizia e condivisione, di fraternità e collaborazione. Senza mai far dimenticare allo spettatore la violenza che ha segnato la vita della donna, costella la narrazione di figure positive, vera linfa vitale per chi a fatica vuole uscire fuori da una spirale di paura e sottomissione. I personaggi sono delineati con cura, e a anche le figure minori (che tali in vero non sono per la buona riuscita del progetto finale), con una sola battuta definiscono loro stessi o il loro vissuto, permettendo alla Lloyd di regalare un affresco umano variegato, che accompagna Sandra in questa difficile fase della vita.

Un inno alla generosità e alla fraternità

La vita che verrà

In “La vita che verrà” l’amicizia è gratuita e può risiedere in posti impensabili, la storia racconta come sia ancora possibile, in un mondo egoista e individualista, trovare un aiuto disinteressato. A Sandra viene donato tempo e aiuto da conoscenti se non addirittura estranei, riuscendo a creare attorno a se una rete di affetti che la sostiene nei momenti più difficili da affrontare. Ad dar voce a questa donna c’è Clare Dunne, che di questo film ha scritto la sceneggiatura a quattro mani con Malcolm Campbel, cucendosi addosso un personaggio cui dona credibilità e intensità. Tra le tante interpretazioni splendida quella di Harriett Walter, che ha sempre regalato performance sentite, dal lontano “Ragione e sentimento” a “Star Wars – Il risveglio della forza”, senza dimenticare le serie tv come “Downton Abbey”. La sua Peggy è uno dei motori narrativi del film, cui vengono donati anche le poche battute ironiche presenti nel racconto.

“La vita che verrà” è un bel film al femminile, che insegna a non arrendersi, e che donare agli altri nutre anche chi dona. La regista Brittanica è brava a raccontare Sandra senza starle addosso cinematograficamente, mostrando con piccoli dettagli chi le sta attorno, e riuscendo a costruire un film in cui il dramma acquista leggerezza grazie alla mediazione affettiva.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Titolo originale: Herself
  • Regia: Phyllida Lloyd
  • Cast: Clare Dunne, Harriet Walter, Conleth Hill, Molly McCann, Ruby Rose O’Hara, Cathy Belton, Rebecca O’Mara, Ericka Roe, Ian Lloyd Anderson, Sean Duggan, Aaron Lockhart, Anita Petry, Dmitry Vinokurov
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 97 minuti
  • Produzione: Irlanda, Gran Bretagna, 2020
  • Distribuzione: BIM Distribuzione
  • Data di uscita: 25 novembre 2020

La vita che verrà - Herself_poster“La Vita Che Verrà – Herself” è un film di genere drammatico diretto da Phyllida Lloyd, con Clare Dunne e Harriet Walter.

La vita che verrà – Herself: trama

“La vita che verrà – Herself” racconta la coraggiosa storia di Sandra (Clare Dunne), una giovane donna e madre che, dopo tanti anni di violenze, trova la forza e il coraggio di scappare dal marito.

La fuga di Sandra, che porta via con sé le sue due figlie piccole, non è affatto semplice: per loro, non c’è alcuna protezione né tutela da parte della società.

Davanti a tutto questo, la giovane madre non si arrende e decide di costruire da sola una casa, che possa essere confortevole e accogliente, per sé e le figlie.

Insieme alla casa, Sandra dovrà rimettere in piedi se stessa e la sua intera vita, andata in frantumi.

Fortunatamente, durante l’impresa, non rimarrà sempre sola, ma conoscerà il sostegno di un gruppo di brave persone, che si dimostreranno pronte ad aiutarla.

Tra le numerose difficoltà, prende il via la nuova vita della donna e delle figlie che, per fortuna, sarà totalmente diversa da quella precedente.

La vita che verrà – Herself: la protagonista

Clare Dunne è un’attrice irlandese, nata a Dublino.

È apparsa soprattutto in ruoli teatrali con l’Abbey Theatre e il National Theatre. Tra i lavori teatrali più importanti, si ricordano “Juno” e “Paycock”. L’attrice ha scritto e interpretato “Living With Missy”.

Al cinema, ha recitato in “Nice Night For It” (2017), in “The Cherishing” (2016) e in “Spider-Man: Far From Home” (2019), in cui ha ricoperto il ruolo di Victoria.

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