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La ruota delle meraviglie

Recensione

“La Ruota delle Meraviglie” – Recensione: Woody vs Woody

La ruota delle meraviglie Kate Winslet

Posizione scomoda, quella di Woody Allen, considerando che il suo metro di paragone è esattamente se stesso.

Come una donna che vede lentamente dissolvere davanti ai suoi occhi l’immagine della splendida ragazza che un tempo soleva essere, il geniale regista statunitense sembra esser diventato la pallida eco di quello straordinario personaggio dall’animo jazz che, dai ’70 ai ’90, ci ha deliziati.

Sì, Woody Allen non è più ‘lo stesso’. Sì, Woody Allen è ‘fuori fuoco’ come Robin Williams nel suo “Harry a pezzi”. E noi, d’altro canto, non vediamo letteralmente l’ora di poter apporre il nostro sterile giudizio su una delle menti più brillanti del cinema mondiale, dimenticandoci costantemente della natura mutevole dell’arte, meravigliandoci del fatto che un uomo, invecchiando, possa non essere più tagliente come un tempo.

È vero, sono anni che non abbiamo l’onore di assistere a uno dei suoi soliti miracoli cinematografici, ma diciamocelo francamente: non è una buona scusa per snobbarlo e optare per gli Avengers et similia. Woody Allen è e rimarrà un’insormontabile icona, e state pur certi che persino le sue ‘briciole’ sono da accogliere con giubilo, soprattutto tenendo conto dell’infecondo panorama cinematografico attuale.

La Ruota delle Meraviglie: non è meraviglioso, da quassù?

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“La Ruota delle Meraviglie” è un candido, lirico circo di nevrosi e fragilità. Similmente a “Blue Jasmine”, al centro vi è una figura femminile tormentata dal rimpianto, in attesa di un’occasione di riscatto che, puntualmente, si dissolve come schiuma sul bagnasciuga.

Ginny ha lo sguardo rivolto verso il mare, quando conosce Mickey. Come fosse un ‘personaggio in cerca di autore’ a lui si abbandona, certa di aver trovato la sua linfa vitale. Mickey – giovane in procinto di ottenere il diploma in drammaturgia alla New York University – d’altro canto, è inconsciamente in cerca di materiale drammatico. Attratto dalla tragicità che tanto liricamente caratterizza Ginny, si getta a capofitto in una relazione clandestina atta unicamente ad appagare il di lui narcisismo.

Colpevole di aver distrutto il suo precedente matrimonio, la protagonista striscia fra cielo e terra; da una parte la squallida vita col suo attuale marito Humpty  – col quale ha un legame di matrice ‘emotivamente utilitaristica’ -, dall’altra la brezza vivificatrice di cui la investe il giovane Mickey.

A fare da contraltare a questa burrascosa figura femminile è Carolina, adorata figlia di Humpty. Il suo candore, unito alla naturale attrazione che prova nei confronti del sensazionalismo, la rende a tutti gli effetti un doppio femminile di Mickey, tant’è che quest’ultimo se ne innamorerà perdutamente.

Entrambi i giovani, spinti da un animo idealista, avranno il medesimo destino: bruciati da quegli stessi soggetti borderline di cui si erano inizialmente sentiti attratti. D’altro canto, stessa sorte toccherà ai ‘maturi’ Ginny e Humpty, ‘colpevoli’ di aver investito le loro speranze di evasione e il loro desiderio di riscatto su un mondo che, oramai, non appartiene più loro: la gioventù in tutta la sua ‘leggerezza’ nell’accezione kunderiana del termine.

Tale è “La Ruota delle Meraviglie”, titolo simbolico che sta ad indicare il triste fato di Ginny e Humpty, incapaci di attuare un vero e proprio cambiamento, vinti dalla loro stessa dipendenza reciproca, scevra di amore, raggrinziti e disposti a vivere solo attraverso gli altri.

Terminato il fantastico giro sulla ruota panoramica, si sono infine resi conto della perfetta inutilità della stessa.

La Ruota delle Meraviglie: l’elemento mancante

Re indiscusso del disincanto, Woody Allen presenta così una delle tematiche tipiche della sua poetica, stavolta ricorrendo ad un impianto drammatico, e avvalendosi di attori straordinari (Kate Winslet) ed inconsueti (Justin Timberlake).

“La Ruota delle Meraviglie” è un film intenso e, al tempo stesso, delicato, che spinge più all’immedesimazione col regista stesso che con i personaggi, poiché è attraverso la sua cauta lente che facciamo esperienza del loro sentire.

Curioso il fatto che l’empatia dello spettatore cambi a seconda della presenza, o mancata presenza, di Woody sulla scena. Ma, effettivamente, neppure così curioso, considerando che l’immagine di quest’uomo con gli occhiali dalla simpatica montatura si è radicata nel nostro immaginario – e nel nostro affetto -, a tal punto da risultare un imprescindibile tramite fra i personaggi e la storia da essi narrata.

Ergo, per citare – liberamente – “Amore e Guerra”: giudicar male Woody Allen è un po’ come giudicar male se stessi.

Nicole Ulisse

Trama

  • Titolo originale: Wonder Wheel
  • Regia: Woody Allen
  • Cast: Kate Winslet, Juno Temple, Justin Timberlake, Jim Belushi, Max Casella, Tony Sirico, Steve Schirripa, Jack Gore, Debi Mazar, Geneva Carr, David Krumholtz, Robert C. Kirk, Tommy Nohilly
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 101 minuti
  • Produzione: USA, 2017
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 14 dicembre 2017

La ruota delle meraviglie locandina itaCon “La ruota delle meraviglie” Woody Allen omaggia le meraviglie di Coney Island e le grandiose e scintillanti attrazioni del parco divertimenti lungo il suo litorale.

La ruota delle meraviglie: una passerella di corteggiamenti impacciati

Ambientato nel 1950, “La ruota delle meraviglie” segue le storie di quattro personaggi le cui vite si intrecciano ai piedi della celebre ruota panoramica costruita negli anni Venti. Protagonista della vicenda è la giovane Ginny (interpretata da Kate Winslet), una ex attrice, emotivamente suscettibile, ora impiegata come cameriera presso un modesto ristorante di pesce. La donna è vittima del fascino del bel bagnino Mickey – cui presta il volto Justin Timberlake – con aspirazioni da commediografo. Il loro incontro sarà disturbato dal giostraio Humpty (interpretato da Jim Belushi), uomo ispido e cupo, e dalla figlia di lui, Carolina (Juno Temple), giovane ribelle in fuga da un gruppo di gangster.

La pittoresca passerella ai piedi della ruota panoramica, immersa nella folla dei suoi abitanti, fa da sfondo ai corteggiamenti impacciati dei protagonisti di “La ruota delle meraviglie”, il tutto nel solito stile di Woody Allen, maestro unico del genere.

 

La distribuzione americana ha voluto omaggiare Woody Allen facendo uscire “La ruota delle meraviglie” – presentato in anteprima come film di chiusura del New York Film Festival il 14 ottobre 2017 – il primo dicembre 2017, lo stesso giorno dell’ottantaduesimo compleanno del regista.

Regista e sceneggiatore prolifico, Woody Allen, dopo il successo di “Café Society” (2016) e la tiepida accoglienza della serie tv “Crisis in Six Scenes” prodotta per Amazon, ha scelto con “La ruota delle meraviglie” di rappresentare gli anni Cinquanta attraverso la bellezza di Kate Winslet che già per “Revolutionary Road” aveva interpretato un personaggio di quell’epoca.

Trailer

                                   

 

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