Eco Del Cinema

La Nuit des Rois (2020)

Recensione

La Nuit des Roi: una favola drammatica del regista ivoriano Philippe Lacôte

La Nuit Des Rois Coverlg

É in concorso nella sezione Orizzonti “La Nuit des Roi”, il secondo lavoro del regista ivoriano Philippe Lacôte.

Il film ha qualcosa della favola ma anche del dramma e riesce con insolita leggerezza a raccontare il mondo durissimo della prigione.

Lo stesso giorno in cui arriva nella terribile prigione de “La Maca” in Costa d’Avorio, un ragazzo diventa il protagonista di un evento molto speciale. É tradizione che “il Dangoro”, re della prigione, se malato, si debba suicidare. É quello che succede in una notte di luna rossa, la stessa in cui un prigioniero qualunque diventa “il romanzo”.

Il nuovo arrivato fatica a comprendere quello che lo aspetta e appare perso in quell’inferno dove, come dicono i secondini, comandano i prigionieri.

La tensione del racconto sale contemporaneamente con la luna rossa che illumina il cielo e inizia lo spettacolo nel cortile illuminato con “Romanzo” al centro. Lui deve raccontare una storia e arrivare all’alba come la principessa Scherazade de “Le mille e una notte”. E la favola inizia, tra piccoli boss locali uccisi e diventati star ne “Il quartiere senza legge”governato da “I microbi”.

Poesia e violenza per un romanzo lungo una notte

Una storia in cui poesia e violenza si alternano continuamente.
In ambienti fotografati con colori saturi di blue e rosso, lo spettatore si perde tra principesse africane, guerre tribali tra fratelli combattute a botte di magia e coreografie di prigionieri che enfatizzano i passaggi più importanti della storia di un ragazzo che per sopravvivere non deve finire prima dell’alba.

É una lunga notte piena di violenza in cui la storia di Zama King, il leader della banda de “i microbi” ci prende nel profondo. Il suo salire ai vertici della mala, per cadere quasi subito sotto i colpi dei rivali ricorda non poco la vita dei ragazzi di “Gomorra”. I meccanismi sono gli stessi, solo che qui siamo in Africa, terra di griot e savane.

“Le Nuit des Roi” può essere definita per la sua struttura una favola corale con un ottimo cast. Barbanera, il Dangoro è Steve Tiencheu, già “Sindaco” di “Les Miserables”. Notevole “il Romanzo” interpretato da un giovanissimo Bakary Konè. Dulcis in fundo appare in un piccolo ruolo l’attore feticcio di Carax, Denis Lavant, unico bianco del cast che spicca e non solo per il colore della pelle. Un piccolo gioiellino per la sezione Orizzonti che si conferma anno dopo anno sempre più interessante.
Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Philippe Lacôte
  • Cast: Koné Bakary, Steve Tientcheu, Rasmane Ouedraogo, Issaka Sawadogo, Digbeu Jean Cyrille, Abdoul Karim Konaté
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 92 minuti
  • Produzione: Costa d’Avorio, Francia, Canada, 2020

La Nuit des Rois trama“La Nuit des Rois” è un film in Concorso nella sezione Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale del Cinema.

La Nuit des Rois: la trama

Una notte magica nella prigione la Maca in Costa d’Avorio. Un giovane detenuto diventa “il romanzo” mentre il Dongoro, il capo dei detenuti si suicida perché molto malato.

Note di regia

“Con La Nuit des Rois volevo ritrarre la società ivoriana post-bellica attraverso il prisma della piùù grande prigione del Paese: Maca. Questo è un luogo di detenzione di cui serbo ancora immagini molto forti e che mi ha affascinato per lungo tempo.

Da bambino avevo l’abitudine di spingermi una volta alla settimana ai margini della Banco Forest a bordo di un taxi collettivo che usavo per andare a trovare mia madre, all’epoca detenuta per questioni politiche.

Poiché a Maca non esistono zone adibite alle visite, attendevo il mio turno tra i prigionieri che circolavano liberamente tra i gruppi di visitatori. Era un mondo che amavo osservare, sebbene non fossi in grado di decodificare tutto. Avevo l’impressione di trovarmi in una sorta di regno arcaico abitato da principi e lacchè…

Il film ruota attorno a questa ambientazione singolare. All’interno della prigione, ci immergiamo in una società che ubbidisce alle sue leggi e ai suoi riti. Uno dei rituali, vecchio come il mondo, prevede di narrare storie nelle ore notturne alla luce di una lampada… L’intero film si svolge nel corso di una notte di luna rossa. Il cielo, come sottolineato dal personaggio chiamato “Lookout”, si tinge di uno strano colore che si riflette all’interno della prigione, conferendo così una dimensione speciale alla notte. Con La Nuit des Rois, ci rendiamo conto che l’Africa è forse l’ultimo teatro antico di oggi, dove la tragedia e gli interessi del potere si manifestano allo stato grezzo, frontalmente e con forte impatto visivo”.

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