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Kris Kristofferson

Biografia

Kris Kristofferson è un cantante e attore statunitense, famoso non solo per le sue hit musicali ma anche per le sue doti recitative, che lo hanno portato a vincere un Golden Globe come miglior attore nella pellicola “A Star is Born”.

Kris Kristofferson, il cantante ‘in fuga da Hollywood’

(Brownsville, Texas, 22 giugno 1936)

Kris Kristofferson attore

Attore, cantante e musicista country, Kris Kristofferson nasce a Brownsville, in Texas, il 22 giugno del 1936. Figlio di un generale dell’aviazione americana e fratello dell’attrice Karen Kirschenbauer, studia alla Oxford University. Fin da giovanissimo, purtroppo, mostra una tendenza all’alcolismo che non gli impedisce tuttavia di eccellere nelle materie letterarie (pubblicherà dei racconti con lo pseudonimo Kris Carson) e di prendere la patente da pilota di elicottero.

Nel 1961 sposa Frances Beer, da cui divorzierà nel 1969, dopo aver avuto due figli (di cui una è l’attrice Tracy Kristofferson). Cerca di seguire la carriera del padre ma nel 1965, insoddisfatto, si congeda per dedicarsi alla sua grande passione: la musica.

Stupisce Johnny Cash atterrando con l’elicottero nel giardino di casa sua per consegnargli un nastro da lui realizzato, dopodiché lo convince a interpretare il suo pezzo “Sunday Mornin’ Comin’ Down”, che lo avvierà verso il successo nel campo della musica country. Poi, per Janis Joplin, diventata sua compagna nel 1969, scrive “Me And Bobby McGee”. Con Johnny Cash, Willie Nelson e Waylon Jennings fonda il gruppo country Highwayman.

L’esordio sul grande schermo e i riconoscimenti

Intanto Kris Kristofferson, mentre prova a curarsi dalla dipendenza dall’alcol conosce Dennis Hopper (spesso suo compagno di bevute) e grazie a lui esordisce davanti alla macchina da presa in “Fuga da Hollywood” (1971). Lo stesso anno divide il set con Gene Hackman in “Per cento chili di droga”. Nel frattempo, lasciata Janis Joplin, ha una relazione con Barbra Streisand, ma nel 1973 sposa la cantante Rita Coolidge. Anche da lei divorzierà (nel 1980) e anche da lei avrà un figlio. Nel 1973 ha una parte nella commedia “Una pazza storia d’amore” ed è protagonista del malinconico western “Pat Garrett e Billy the Kid” di Sam Peckinpah, dove si cala nei panni di Billy the Kid, accompagnato dalle musiche dell’amico Bob Dylan. Ancora diretto da Peckinpah è nel cast di “Voglio la testa di Garcia” (1974). Nel 1975 è la volta di Martin Scorsese che lo richiede per “Alice non abita più qui”, dove affianca la bravissima Ellen Burstyn. Ormai disintossicato ottiene il Golden Globe come Miglior Attore in una commedia per il film “È nata una stella” (1976). È protagonista del drammatico “I giorni impuri dello straniero” (1976) e della commedia “Gioco da duri” (1977) per poi ritrovare di Sam Peckinpah nell’avventuroso “Convey – Trincea d’asfalto” (1978). Dopo il poco noto “La strada della libertà” (1979) arriva il fallimento della pellicola di Michael Cimino “I cancelli del cielo” (1980) che segna una battuta d’arresto nella sua carriera.

Nonostante ciò nel 1981 Kris Kristofferson è protagonista del giallo di Alan J. Pakula “Il volto dei potenti”. È diretto da Alan Rudolph in “Songwriter – Successo alle stelle” (1984), per la cui canzone è nominato all’Oscar, e in “Stati di alterazioni progressiva” (1985). Ritorna al western con “Gli ultimi giorni di Frank e Jesse James” (1986) e nello stesso anno recita nel giallo “Sangue e orchidee”. Seguono ruoli da protagonista in: “Amerika” (1987), “La mia vita picchiatella” (1988), “Ritorno alla morte” (1989) e “Millennium” (1989). All’inizio degli anni Novanta lo vediamo in film poco riusciti e di scarso rilievo come: “Delitto a teatro” (1990), “Eroe per famiglie” (1992), “Intrappolati nelle viscere” (1993). Poi nel 1996 interpreta il superiore “Stella solitaria” del regista indipendente John Sayles per arrivare al fortunato 1998 quando è presente in tre pellicole di successo: “Blade” di Stephen Norrington, cui seguiranno due sequel (“Blade II”, 2002, e “Blade: Trinity”, 2004) ; “Payback – La rivincita di Porter” con Mel Gibson, e il bellissimo“La figlia di un soldato non piange mai” di James Ivory.

Gli anni ’00 e il successo inarrestabile

Nel 1999 è sottoposto a un intervento per inserire un bypass cardiaco; nonostante ciò non si ferma: lo troviamo nel cast de “Il pianeta delle scimmie” (2001) di Tim Burton; di “Silver City” (2004), dove lavora di nuovo con John Sayles; con Kurt Russell e Dakota Fanning in “Dreamer – La strada per la vittoria” (2005); con Keira Knightley e Adrien Brody in “The Jacket” (2005) di John Maybury e in “Fast Food Nation” (2006) di Richard Linklater. Nel 2009 è tra gli interpreti di “La verità è che non gli piaci abbastanza” e di “Powder Blue”, mai uscito in Italia con Jessica Biel, Patrick Swayze, Ray Liotta, Forest Whitaker.

Dopo un anno intenso in cui si dedica principalmente alla musica, Kristofferson torna al cinema. Nel 2011 è tra gli interpreti della commedia per famiglie con Morgan Freeman ed Ashley Judd “L’incredibile storia di Winter il delfino“.

L’anno seguente Kris Kristofferson è invece sul set del thriller “Deadfall”, diretto da Stefan Ruzowitzky, che narra le vicende di due rapinatori e di una famiglia della provincia americana che si intrecciano casualmente nel giorno del Ringraziamento. In questa occasione recita al fianco di Sissy Spacek, che interpreta sua moglie, Eric Bana e Olivia Wilde. Sempre nello stesso anno veste i panni di Earl Hurley in “The Motel Life”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto dal cantante country Willy Vautin. La pellicola viene presentata in anteprima a Roma il 16 novembre 2012, durante il Festival del Cinema di Roma, ottenendo un buon successo di pubblico e critica.

Salvatore Buellis

Filmografia

Kris Kristofferson Filmografia – Cinema

Kris Kristofferson filmografia

 

  • Fuga da Hollywood, regia di Dennis Hopper (1971)
  • Per 100 chili di droga, regia di Bill W.L. Norton (1972)
  • Pat Garrett e Billy the Kid, regia di Sam Peckinpah (1973)
  • Alice non abita più qui, regia di Martin Scorsese (1974)
  • Voglio la testa di Garcia, regia di Sam Peckinpah (1974)
  • È nata una stella, regia di Frank Pierson (1976)
  • Convoy – Trincea d’asfalto, regia di Sam Peckinpah (1978)
  • I cancelli del cielo, regia di Michael Cimino (1980)
  • Successo alle stelle, regia di Alan Rudolph (1984)
  • Flashpoint, regia di William Tannen (1984)
  • Stati di alterazione progressiva, regia di Alan Rudolph (1985)
  • Stagecoach, regia di Ted Post (Film TV) (1986)
  • Ricercato vivo o morto, regia di John Guillermin (Film TV) (1988)
  • Millennium, regia di Michael Anderson (1989)
  • Delitto a teatro, regia di Richard Danus (1993)
  • Stella solitaria, regia di John Sayles (1996)
  • Fire Down Below – L’inferno sepolto, regia di Félix Enríquez Alcalá (1997)
  • La figlia di un soldato non piange mai, regia di James Ivory (1998)
  • Blade, regia di Stephen Norrington (1998)
  • Dance with me, regia di Randa Haines (1998)
  • Payback – La rivincita di Porter, regia di  Brian Helgeland (1999)
  • Limbo, regia di John Sayles (1999)
  • Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie, regia di Tim Burton (2001)
  • Chelsea Walls, regia di Ethan Hawke (2001)
  • Blade II, regia di Guillermo Del Toro (2002)
  • D-Tox, regia di Jim Gillespie (2002)
  • Blade: Trinity, regia di David S. Goyer (2004)
  • The Jacket, regia di John Maybury (2005)
  • Dreamer – La strada per la vittoria, regia di John Gatins (2005)
  • Disappearances, regia di Jay Craven (2006)
  • Fast Food Nation, regia di Richard Linklater (2006)
  • La verità è che non gli piaci abbastanz, regia di Ken Kwapis (2008)
  • L’incredibile storia di Winter il delfino, regia di Charles Martin Smith (2011)
  • Legami di sangue – Deadfall, regia di Stefan Ruzowitzky (2012)
  • The Motel Life, regia di Alan Polsky e Gabe Polsky (2012)
  • L’incredibile storia di Winter il delfino 2, regia di Charles Martin Smith (2014)

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