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John Wayne

Biografia

John Wayne viene considerato come uno degli attori più celebri al mondo. L’interprete statunitense debuttò sulle scene negli anni Venti con il cinema muto. Wayne ha sempre ricoperto il ruolo dell’eroe senza macchia e senza paura e per le sue doti ha conquistato l’Oscar come miglior attore nel 1970.

John Wayne, il cowboy del grande schermo

(Winterset, Iowa, 26 maggio 1907 – Los Angeles, California, 11 giugno 1979)

John Wayne bioJohn Wayne, all’anagrafe Marion Michael Morrison, nasce il 26 maggio del 1907 a Winterset, in Iowa, da Clyde Leonard, farmacista di origini scozzesi figlio di un veterano della guerra civile, e da Mary Alberta, cristiana-presbiteriana di origini irlandesi. Marion ha pochi anni quando la famiglia si trasferisce in California, dove viene cresciuto in un ranch, a stretto contatto con la vita dei cowboys, esperienza che lo aiuterà in seguito a dare veridicità ai suoi eroi western.

Gli viene impartita un’educazione fedele ai principi conservatori, con un forte senso della patria e sani valori morali. Ciò influirà sul suo lavoro, infatti porterà sul grande schermo personaggi nei cui ideali si riconosce, eroi pronti a tutto per difendere la propria bandiera, uomini ruvidi e inflessibili, dotati però di un grande cuore e di una grande sensibilità. Studia con dedizione e ottimi risultati: diviene un bravo giocatore di football americano, ottenendo dopo il college, nel 1925, una borsa di studio sportiva per l’università della California del Sud.

Il debutto nel mondo dello spettacolo

John Wayne filmContemporaneamente entra nel mondo dello spettacolo, prima con mansioni umili, e in seguito, aiutato dal fisico atletico e prestante, come stuntman. Arrivano anche piccoli ruoli come attore, soprattutto dopo aver conosciuto Tom Mix, icona del cinema western muto, col quale fa subito amicizia. Recita con lo pseudonimo di Duke Morrison (Big Duke era il nome col quale lo chiamavano affettuosamente gli amici) e viene notato dal giovane regista John Ford, che gli offre dei ruoli in alcuni suoi film, tra i due si instaura una solida e grande amicizia, dalla quale scaturisce un connubio professionale di successo.

Nel 1930 ottiene la prima parte importante in “Il grande sentiero” di Raoul Walsh, al quale dobbiamo il nome d’arte John Wayne. Il film però non ha successo e relega Wayne in produzioni di secondo piano, fino al 1939, anno in cui John Ford lo vuole in “Ombre rosse”, pietra miliare del genere western, filone che ha segnato un’intera epoca cinematografica e, seppur offra al grande pubblico opere storicamente poco corrette, dove i bianchi sono sempre i buoni e i pellerossa sempre i cattivi, ha il merito di proporre grandi storie di amicizia, di coraggio, di determinazione e con una grande carica umana.

Si devono aspettare gli anni Settanta perché a Hollywood si senta l’esigenza di una revisione storica, lo stesso Ford a fine carriera darà il suo tributo con “Il grande sentiero” (1964). “Ombre rosse” regala all’attore la fama e la popolarità dopo anni di dura gavetta, facendolo diventare il simbolo incontrastato del western americano classico.

Ford troverà nell’attore la perfetta sintesi di virilità e carica umana e morale, della quale necessitano i protagonisti dei suoi film. Ma Wayne è richiesto da tutti i registi, nel 1940 è un capitano di marina in “La taverna dei sette peccati” di Tay Garnett, accanto a Marlene Dietrich, e con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lavora in diversi film di propaganda, tra i quali ricordiamo “I falchi di Rangoon” di David Miller, del 1942; “I conquistatori dei sette mari” di Edward Ludwing, del 1944; “Gli eroi del Pacifico” di Edward Dmytryk, del 1945 e molti molti altri.

Attore dalle 1000 interpretazioni

John Wayne attoreRepubblicano accorto John Wayne diviene presidente dell’associazione per la difesa degli ideali americani, e in pieno maccartismo recita in “Marijuana” di Edward Ludwig del 1952, dove interpreta un investigatore della Commissione d’indagine sulle attività antiamericane, che dà la caccia ai simpatizzanti del comunismo. Seguono “Lo squalo tonante” di George Waggner, del 1951 e “Un uomo tranquillo” di John Ford del 1953, un capolavoro della cinematografia, con la scena cult in cui Wayne bacia appassionatamente Maureen O’Hara nel vento.

Lo stesso anno lo troviamo in “Hondo” di John Farrow e nel 1955 ne “Gli amanti dei cinque mari” sempre di Farrow. Nel 1956 in “Sentieri selvaggi” di John Ford dà prova del suo talento con un’interpretazione memorabile, forse la migliore, vestendo i panni di un uomo alla ricerca di una ragazza rapita dagli indiani, oramai inserita nella nuova realtà. Il racconto è un western dai toni noir, dove attore e regista mostrano con impareggiabile maestria e delicatezza il travaglio di quest’uomo, con l’animo dilaniato tra il senso del dovere e l’umana comprensione.

Sulla stessa lunghezza d’onda “Soldati a cavallo” del 1959 e “L’uomo che uccise Liberty Valance” del 1962, sempre diretti da Ford. Ancora nel 1962 è nel film corale sull’epico sbarco in Normandia “Il giorno più lungo”, vincitore di due statuette, al quale collaborano famosi attori, tra cui Henry Fonda, Robert Mitchum, Richard Burton e Sean Connery e tre registi. Degni di nota anche “Un dollaro d’onore” di Howard Hawks del 1959, e “I tre della croce del Sud” del 1963, nuovamente diretto da Ford.

La consacrazione tra le critiche

Come molti John Wayne non resiste al fascino della macchina da presa. Ricordiamo “La battaglia di Alamo” del 1960, dove interpreta David Crockett, e “Berretti verdi” del 1968, a favore della guerra in Vietnam che suscita molte critiche, con intense scene di guerra.

Nel 1969 arriva finalmente l’Oscar per “Il Grinta” di Henry Hathaway, certo non la sua prova migliore, ma sicuramente un premio dovuto. Con l’età non diminuiscono i copioni da leggere, sono del 1970 “Chisum” di Andrew W. McLaglen, e “Rio Lobo” di Howard Hawks; del 1973 “La stella di latta” di Andrew W. McLaglen; del 1975 “Torna El Grinta” di Stuart Millar, e infine del 1976 “Il pistolero” di Don Siegel, dove per la prima e unica volta viene ucciso sullo schermo, presagio della sua imminente morte, causata da un cancro l’11 giugno 1979 a Los Angeles. Alto quasi due metri, rude e al contempo capace di grandi tenerezze, John Wayne è tuttora icona incontrastata, eroe mitico della frontiera, cowboy senza macchia né paura, col quale si vorrebbe cavalcare almeno una volta nella prateria, ricordo immortale di un tempo passato.

Maria Grazia Bosu

Filmografia

John Wayne Filmografia – Cinema

John Wayne filmografia

  • Brown of Harvard, regia di Jack Conway (Non accreditato) (1926)
  • Bardelys il magnifico, regia di King Vidor (Non accreditato) (1926)
  • The Great K & A Train Robbery, regia di Lewis Seiler (Non accreditato) (1926)
  • Annie Laurie, regia di John S. Robertson (Non accreditato) (1927)
  • The Drop Kick, regia di Millard Webb (Non accreditato) (1927)
  • La canzone della mamma, regia di John Ford (Non accreditato) (1928)
  • L’ultima gioia, regia di John Ford (Non accreditato) (1928)
  • La casa del boia, regia di John Ford (Non accreditato) (1928)
  • L’arca di Noè, regia di Michael Curtiz (Non accreditato) (1928)
  • Rivincita, regia di Benjamin Stoloff (Non accreditato) (1929)
  • La guardia nera, regia di John Ford (Non accreditato) (1929)
  • Words and Music, regia di James Tinling (1929)
  • Saluto militare, regia di John Ford e David Butler (Non accreditato) (1929)
  • The Forward Pass, regia di Edward F. Cline (Non accreditato) (1929)
  • Il sottomarino, regia di John Ford (Non accreditato) (1930)
  • Temerario nato, regia di Andrew Bennison e John Ford (1930) – non accreditato
  • La traccia bianca, regia di A.F. Erickson (1930) – non accreditato
  • Cheer Up and Smile, regia di Sidney Lanfield (1930) – non accreditato
  • Il grande sentiero, regia di Raoul Walsh (1930)
  • Girls Demand Excitement, regia di Seymour Felix (1931)
  • Three Girls Lost, regia di Sidney Lanfield (1931)
  • Arizona, regia di George B. Seitz (1931)
  • The Deceiver, regia di Louis King (1931)
  • Range Feud, regia di D. Ross Lederman (1931)
  • Maker of Men, regia di Edward Sedgwick (1931)
  • The Shadow of the Eagle, regia di Ford Beebe (1932)
  • Texas Cyclone, regia di D. Ross Lederman (1932)
  • Two-Fisted Law, regia di D. Ross Lederman (1932)
  • Cuore d’amanti, regia di Stephen Robets (1932)
  • Uragano express, regia di J.P. McGowan e Armand Schaefer (1932)
  • Ride Him, Cowboy, regia di Fred Allen (1932)
  • That’s My Boy, regia di Roy William Neill (1932) – non accreditato
  • The Big Stampede, regia di Tenny Wright (1932)
  • Haunted Gold, regia di Mack V. Wright (1932)
  • The Telegraph Trail, regia di Tenny Wright (1933)
  • Eroi senza patria, regia di Colbert Clark e Armand Schaefer (1933)
  • Ala errante, regia di William A. Wellman (1933) – non accreditato
  • Somewhere in Sonora, regia di Mack V. Wright (1933)
  • La seconda aurora, regia di Archie Mayo (1933)
  • His Private Secretary, regia di Phil Whitman (1933)
  • Baby Face, regia di Alfred E. Green (1933)
  • The Man from Monterey, regia di Mack V. Wright (1933)
  • Il cavaliere del destino, regia di Robert N. Bradbury (1933)
  • College Coach, regia di William A. Wellman (1933) – non accreditato
  • Il giustiziere del West, regia di Armand Schaefer (1933)
  • La valle dell’oro, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • West of the Divide, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • Acciaio blu, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • L’invincibile dello Utah, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • Il cavaliere muto, regia di Harry L. Fraser (1934)
  • La valle del terrore, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • The Trail Beyond, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • La frontiera senza legge, regia di Robert N. Bradbury (1934)
  • Sotto i cieli dell’Arizona, regia di Harry L. Fraser (1934)
  • I gangsters del Texas, regia di Robert N. Bradbury (1935)
  • Rainbow Valley, regia di Robert N. Bradbury (1935)
  • Un sentiero nel deserto, regia di Lewis D. Collins (1935)
  • Cavaliere all’alba, regia di Robert N. Bradbury (1935)
  • Paradise Canyon, regia di Carl Pierson (1935)
  • Verso il West!, regia di Robert N. Bradbury (1935)
  • Uno sceriffo per Weather Spring, regia di Carl Pierson (1935)
  • L’oro di Picano Valley, regia di Robert N. Bradbury (1935)
  • The Oregon Trail, regia di Scott Pembroke (1936)
  • La banda dei razziatori, regia di Joseph Kane (1936)
  • Il re dei pecos, regia di Joseph Kane (1936)
  • Il sentiero solitario, regia di Joseph Kane (1936)
  • Il vento della prateria, regia di Mack V. Wright (1936)
  • Sea Spoilers, regia di Frank R. Strayer (1936)
  • Conflict, regia di David Howard (1936)
  • California Straight Ahead!, regia di Arthur Lubin (1937)
  • I Cover the War, regia di Arthur Lubin (1937)
  • Idol of the Crowds, regia di Arthur Lubin (1937)
  • Adventure’s End, regia di Arthur Lubin (1937)
  • Il sentiero della vendetta, regia di Charles Barton (1937)
  • Pals of the Saddle, regia di George Sherman (1938)
  • Overland Stage Raiders, regia di George Sherman (1938)
  • Santa Fe Stampede, regia di George Sherman (1938)
  • Red River Range, regia di George Sherman (1938)
  • Ombre rosse, regia di John Ford (1939)
  • The Night Riders, regia di George Sherman (1939)
  • Texas Kid, regia di George Sherman (1939)
  • Wyoming Outlaw, regia di George Sherman (1939)
  • Nuove frontiere, regia di George Sherman (1939)
  • Il primo ribelle, regia di William A. Seiter (1939)
  • Il generale Quantrill, regia di Raoul Walsh (1940)
  • La valle dei monsoni, regia di Bernard Vorhaus (1940)
  • Viaggio senza fine, regia di John Ford (1940)
  • La taverna dei sette peccati, regia di Tay Garnett (1940)
  • Il club del diavolo, regia di John H. Auer (1941)
  • La riva dei peccatori, regia di Bernard Vorhaus (1941)
  • Il grande tormento, regia di Henry Hathaway (1941)
  • Signora per una notte, regia di Leigh Jason (1942)
  • Vento selvaggio, regia di Cecil B. DeMille (1942)
  • I cacciatori dell’oro, regia di Ray Enright (1942)
  • I dominatori, regia di William C. McGann (1942)
  • I falchi di Rangoon, regia di David Miller (1942)
  • La febbre dell’oro nero, regia di Lewis Seiler (1942)
  • La grande fiamma, regia di Jules Dassin (1942)
  • La signorina e il cowboy, regia di William A. Seiter (1943)
  • Terra nera, regia di Albert S. Rogell (1943)
  • I conquistatori dei sette mari, regia di Edward Ludwig (1944)
  • Romanzo nel West, regia di Edwin L. Marin (1944)
  • Fiamme a San Francisco, regia di Joseph Kane (1945)
  • Gli eroi del Pacifico, regia di Edward Dmytryk (1945)
  • Il cavaliere audace, regia di Joseph Kane (1945)
  • I sacrificati, regia di John Ford (1945)
  • California Express, regia di Mervyn LeRoy (1946)
  • L’ultima conquista, regia di James Edward Grant (1947)
  • La grande conquista, regia di Richard Wallace (1947)
  • Il massacro di Fort Apache, regia di John Ford (1948)
  • Il fiume rosso, regia di Howard Hawks (1948)
  • In nome di Dio, regia di John Ford (1948)
  • La strega rossa, regia di Edward Ludwig (1948)
  • Il ritorno del kentuckiano, regia di George Waggner (1949)
  • I cavalieri del Nord Ovest, regia di John Ford (1949)
  • Iwo Jima, deserto di fuoco, regia di Allan Dwan (1949)
  • Rio Bravo, regia di John Ford (1950)
  • Lo squalo tonante, regia di George Wagner (1951)
  • I diavoli alati, regia di Nicholas Ray (1951)
  • Miracle in Motion (Cortometraggio di tre minuti, narratore) (1952)
  • Un uomo tranquillo, regia di John Ford (1952)
  • Marijuana, regia di Edward Ludwig (1952)
  • Three Lives (Cortometraggio, commentatore) (1953)
  • L’irresistibile Mr. John, regia di Michael Curtiz (1953)
  • L’isola nel cielo, regia di William A. Wellman (1953)
  • Hondo, regia di John Farrow (1953)
  • Prigionieri del cielo, regia di William A. Wellman (1954)
  • Gli amanti dei cinque mari, regia di John Farrow (1955)
  • Oceano rosso, regia di William A. Wellman (1955)
  • Screen Directors Playhouse (Serie TV, 1 episodio) (1955)
  • Il conquistatore, regia di Dick Powell (1955)
  • Sentieri selvaggi, regia di John Ford (1956)
  • Le ali delle aquile, regia di John Ford (1957)
  • Il pilota razzo e la bella siberiana, regia di Josef von Sternberg (1957)
  • Timbuctù, regia di Henry Hathaway (1957)
  • Il barbaro e la geisha, regia di John Huston (1958)
  • Un dollaro d’onore, regia di Howard Hawks (1959)
  • Soldati a cavallo, regia di John Ford (1959)
  • La battaglia di Alamo, regia di John Wayne (1960)
  • Pugni, pupe e pepite, regia di Henry Hathaway (1960)
  • Carovane verso il West (Serie TV, 1 episodio) (1960)
  • I comancheros, regia di Michael Curtiz (1961)
  • L’uomo che uccise Liberty Valance, regia di John Ford (1962)
  • Hatari!, regia di Howard Hawks (1962)
  • Il giorno più lungo, regia di Ken Annakin e Andrew Marton (1962)
  • Alcoa Premiere (Serie TV, 1 episodio) (1962)
  • La conquista del West, regia di John Ford, Henry Hathaway (1962)
  • I tre della Croce del Sud, regia di John Ford (1963)
  • McLintock!, regia di Andrew V. McLaglen (1963)
  • Il circo e la sua grande avventura, regia di Henry Hathaway (1964)
  • La più grande storia mai raccontata, regia di George Stevens (1965)
  • Prima vittoria, regia di Otto Preminger (1965)
  • I 4 figli di Katie Elder, regia di Henry Hathaway (1965)
  • Combattenti della notte, regia di Melville Shavelson (1966)
  • El Dorado, regia di Howard Hawks (1966)
  • Carovana di fuoco, regia di Burt Kennedy (1967)
  • Berretti verdi, regia di John Wayne (1968)
  • Uomini d’amianto contro l’inferno, regia di Andrew V. McLaglen (1968)
  • Il Grinta, regia di Henry Hathaway (1969)
  • I due invincibili, regia di Andrew V. McLaglen (1969)
  • Chisum, regia di Andrew V. McLaglen (1970)
  • Rio Lobo, regia di Howard Hawks (1970)
  • Il grande Jake, regia di George Sherman (1971)
  • I cowboys, regia di Mark Rydell (1972)
  • Quel maledetto colpo al Rio Grande Express, regia di Burt Kennedy (1972)
  • La stella di latta, regia di Andrew V. McLaglen (1973)
  • È una sporca faccenda Tenente Parker, regia di John Sturges (1974)
  • Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra, regia di Douglas Hickox (1975)
  • Torna El Grinta, regia di Stuart Millar (1975)
  • Il pistolero, regia di Don Siegel (1976)

John Wayne Filmografia – Regista

  • La battaglia di Alamo (1960)
  • Berretti verdi (1968)

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