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Jan Palach (2018)

Recensione

Jan Palach – Recensione: un film che racconta il sacrificio del ragazzo che voleva ridare dignità al proprio paese

Jan Palach - imgIl cinema spesso assolve a quel dovere della memoria che le istituzioni trascurano, così Robert Sedláček  decide di portare sul grande schermo gli ultimi mesi di vita di Jan Palach, il giovane universitario che, nel gennaio del 1969, arrivò ad un gesto estremo per protestare contro l’invasione russa della Cecoslovacchia.

Il regista ci offre un ritratto a tutto tondo del ragazzo: la sua vita in seno al sistema universitario, il suo attivismo contro la censura, il rapporto con gli altri studenti, con la sua fidanzata, con la madre, i campi di lavoro estivi in Francia e in Kazakistan. Si evince la figura di una persona intelligente, col grande desiderio di diventare uno storico, le cui passioni personali vengono sminuite dal dolore per l’invasione, dalla limitazione delle libertà primarie, e soprattutto dal grande sconforto nel vedere la rassegnazione crescere in tutto il paese. Persino coloro con i quali aveva condiviso ideali e proteste sembrano aver abbassato il capo in attesa che le cose si sistemino da sole.

Pian piano si fa in lui spazio l’idea che sacrificare la vita potrebbe smuovere le coscienze, e portare la popolazione a rivendicare i propri diritti. Purtroppo la storia ci racconta che, nonostante il suo sacrificio e quello di altre due persone, la Russia tenne in pugno la Cecoslovacchia per altri vent’anni.

Jan Palach: il ricordo di ciò che è stato aiuta a evitare che certe tragedie si ripetano

La primavera di Praga occupa un capitolo molto importante della storia della nostra Europa, per la sua violenza, per la follia insita nel tutto, e perché il mondo è stato a guardare. In un continente che oramai ha cambiato il suo volto, che vede una Cecoslovacchia smembrata, sembra davvero remoto il ricordo di quanto è stato. Ma non dimenticare è un dovere, purtroppo il presente mostra che ancor oggi un paese sovrano può perdere la sua autonomia: mentre ci affanniamo per le nostre questioni di cortile ci sono intere nazioni in pugno ad altri Stati, magari confinanti, e stranamente ad essere occupati sono sempre luoghi con una qualche ricchezza da sfruttare, o con una posizione strategica.

Jan Palach: un film non riuscito appieno

Mettendo da parte il valore concettuale del film, narrativamente parlando la sua lentezza è quasi esasperante, tanto da precludere, a chi poco sa dell’argomento trattato, una profonda comprensione del messaggio. Un maggiore dinamismo avrebbe veicolato in modo migliore la trasmissione di quei concetti universali che stanno alla base di ogni sana democrazia. Verso il finale, per uno spettatore poco preparato, il povero Jan sembra quasi un folle sconnesso dal mondo, quando invece il suo gesto è stato il frutto di riflessione e ragionamento, che vedevano nel diventare, come lui stesso si autodefinì, una “torcia umana” l’unica soluzione possibile per dare una scossa al paese.

Bravissimo il protagonista, Micael Balcar, la sua è una recitazione fisica, che trasmette tante emozioni, e ci avvicina sentire di quest’uomo che la Repubblica Ceca celebra come un eroe.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Robert Sedlácek
  • Cast: Michael Balcar, Denisa Baresová, Zuzana Bydzovská, Jacob Erftemeijer, Karel Jirák, Kristína Kanátová, Alexander Minajev, Jan Vondrácek, Jirí Zapletal, Viktor Zavadil
  • Genere: Biografico, colore
  • Durata: 124 minuti
  • Produzione: Repubblica ceca, Slovacchia 2018
  • Distribuzione: n/d
  • Data di uscita: n/d

Jan Palach posterIl regista Robert Sedlácek attraverso il film biografico dal titolo “Jan Palach” racconta la storia di Jan Palach, il ragazzo che decise di darsi fuoco in segno di protesta contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Un gesto estremo, che aveva come scopo quello di risvegliare le coscienze dei suoi concittadini.

Jan Palach: la storia di un ragazzo che decise di sacrificare se stesso per risvegliare la coscienza del suo popolo

Jan Palach è stato uno studente che nel 1969 si diede fuoco per protestare contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Un giovane che scelse il sacrificio estremo nella speranza di risvegliare la coscienza del suo popolo. Nel film “Jan Palach” vengono ripercorsi gli ultimi mesi di vita dello studente, attraverso ilracconto  del suo rapporto con la fidanzata, la vita nella casa dello studente, la convivenza con la madre, il viaggio come lavoratore stagionale in Francia e in Kazakistan.

Il regista Robert Sedlácek narra il percorso che lo Jan Palach a passare da figlio devoto, amico affettuoso, studente di filosofia sensibile e riflessivo fino a trasformarsi nella “prima torcia umana” della storia (definizione data dallo stesso Palach in riferimento al suo gesto, ritrovata in uno dei suo scritti postumi).Il suo gesto fu poi imitato da due persone, ma il regime comunista riuscì a mantenere il controllo della Cecoslovacchia per altri vent’anni.

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