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Io sono Tempesta (2018)

Recensione

Io sono Tempesta – Recensione: una commedia geniale che non ammette distinzione tra buoni e cattivi

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Con “Io sono tempesta” Daniele Luchetti sorprende tutti con una commedia che supera qualsiasi aspettativa. Nessuno riuscirà a prendere davvero una posizione davanti a questo mosaico eterogeneo di personaggi, perché non c’è spazio per nessun tipo di morale.

Io sono Tempesta: oltre ogni stereotipo

Tante (e troppe) volte si è portato sul grande schermo il grande divario tra ricchi e poveri e troppo spesso questo divario ha comportato una serie di stereotipi: da un lato, il ricco borghese è stato mostrato come avido, senza cuore e egoista; d’altro canto, si è sempre presa la parte del povero, che custodiva una profonda bontà d’animo. In “Io sono Tempesta”, al contrario, Luchetti supera qualsiasi stereotipo e ci mostra l’essenza umana per quello che (purtroppo) è: ogni personaggio è sullo stesso piano e nessuno è contraddistinto da particolari etiche nobiltà.

Numa Tempesta è un imprenditore divertente, divertentissimo anzi, abile come nessuno a portare tutti dalla propria parte. La sua è una vera e propria arte di seduzione. Come ogni uomo ricco che si rispetti, ovviamente, non è certo privo dei propri fantasmi: primo fra tutti il difficile rapporto con il padre, che addirittura non lo fa dormire la notte. Sull’altro versante abbiamo Bruno, suo figlio Nicola e tutti i cosiddetti utenti del centro di accoglienza che ci aspetteremmo essere contraddistinti da particolari qualità caratteriali, come l’empatia e la comprensione. Al contrario nulla distingue Numa da Bruno, se non i propri averi; psicologicamente sono esattamente la stessa cosa. Lo dice lo stesso Bruno: “Le uniche differenze tra me e te sono le opportunità che abbiamo avuto“.

“Io sono Tempesta” arriva dritto allo spettatore anche e soprattutto per i due interpreti principali, Marco Giallini ed Elio Germano, che caratterizzano i propri personaggi in maniera magistrale, costruendoli e tipizzandoli senza mai risultare banali. Quasi ci affezioniamo a loro, insieme a tutto il resto del gruppo e forse anche per questo non riusciamo mai a prendere una posizione.

Io sono Tempesta - scena

Io sono Tempesta: un finale senza riscatto

Il lungometraggio di Luchetti si distanzia molto dal classico tono dei suoi precedenti lavori. Non troviamo, infatti, il dramma tipico di “Mio fratello è figlio unico” o “La nostra vita”. Nonostante ciò, il regista riesce in maniera originale a farci riflettere con una commedia tradizionale (che finisce apparentemente al meglio) che, però, a ben vedere lascia su di noi un amaro sorriso.  Il finale di “Io sono Tempesta” è davvero un happy ending tipico delle commedie? Difficile rispondere, ma forse l’intento di Luchetti era proprio porre questa domanda e provocare altri innumerevoli interrogativi negli spettatori. Non solo: il regista arriva a decostruire qualsiasi forma di ottimismo nei riguardi delle difficoltà perché, alla fin fine, ci si chiede se la via di salvezza di Bruno sia davvero la migliore.

D’altronde ognuno coglie il riscatto che crede più opportuno, chi per dormire meglio la notte e chi per poter istruire il proprio figlio. Una cosa è certa: non c’è quiete dopo Tempesta.

Claudia Pulella

Trama

  • Regia: Daniele Luchetti
  • Cast: Elio Germano, Eleonora Danco, Marco Giallini, Jo Sung, Francesco Geghi, Carlo Bigini, Marcello Fonte, Franco Boccuccia, Paola Da Gava, Federica Santoro, Pamela Brown, Luciano Curreli
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 97 minuti
  • Produzione: Italia 2018
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 12 aprile 2018

Io sono Tempesta - poster

“Io sono Tempesta” racconta la storia di Numa Tempesta, un uomo molto influente nella finanza che è costretto a svolgere un anno di servizi sociali, dopo aver ricevuto una condanna per frode fiscale.

Nel centro di accoglienza dove si reca per scontare questo anno di pena, Numa incontra Bruno e suo figlio, che si trovano lì a causa di problemi economici del passato.

Io sono Tempesta: il ritorno di Daniele Luchetti sul grande schermo

Daniele Luchetti dirige “Io sono Tempesta”, in cui cerca di unire due mondi opposti: quello di alcuni uomini che vivono in condizioni difficili e quello di un uomo di successo nel mondo della finanza. Il film è interpretato da due tra gli attori di maggior successo del cinema nostrano: Elio Germano e Marco Giallini.

Quella di “Io sono Tempesta” è la terza collaborazione tra Elio Germano e Daniele Luchetti, dopo “Mio fratello è figlio unico” (che ricevette il David di Donatello nel 2007 per Miglior sceneggiatura) e “La nostra vita” (con cui Luchetti vinse il David di Donatello nel 2010 per Miglior regia). Per entrambi i film, l’attore ottenne il David di Donatello come Miglior attore protagonista. Grazie a “La nostra vita”, inoltre, Elio Germano fu premiato al Festival di Cannes nel 2010 con il Prix d’interprétation masculine e con il Nastro d’Argento al Miglior attore protagonista.

In “Io sono Tempesta”, accanto a Germano, troviamo Marco Giallini, vincitore di tre Nastri d’Argento per “ACAB – All Cops Are Bastard“, “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti“. Infine, tra gli interpreti vi è Eleonora Danco, attrice di “Controvento”, “La stanza del figlio“, “Romanzo Criminale” e “Qualcosa di nuovo” e regista e interprete di “N-Capace“.

Trailer

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