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I’m Your Man (2021)

Recensione

I’m Your Man: quando la felicità bussa alla tua porta meglio farla entrare

I'm Your Man recensione

“Qual’è la cosa più triste che ti viene in mente: morire da solo”

Maria Schrader torna sul grande schermo citando Leonard Cohen, che cantava “If you want a lover, I’ll do anything you ask me to. And if you want another kind of love, I’ll wear a mask for you”, e, come l’artista, descrive un partner che avrebbe fatto qualunque cosa per rendere felice la sua donna.

“I’m Your Man” è una pellicola che racconta l’interazione tra una scienziata del famoso Pergamon Museum di Berlino e un umanoide, offrendo, attraverso una commedia elegante, lo spunto per ampie riflessioni sul concetto di essere umano, sull’amore e la socialità, tra risate e una profonda malinconia.

L’incontro tra l’uomo e la macchina non è un tema nuovo per il cinema, affatto, ma “Ich bin dein Mensch” tratto dal romanzo di Emma Braslavsky, abbandona gli scenari distopici e si insinua nella quotidianità.

Il film tratteggia le sfumature dell’incontro tra Tom, un robot e Alma, che pur di riuscire a finanziare le sua ricerche, accetta di passare tre settimane con lui, progettato in laboratorio per essere un partner ideale e soddisfare i bisogni di un’umanità sempre più sola.
Alma è una giovane donna a cui sembra mancare qualcosa che, dopo una relazione finita male, è profondamente disillusa sull’amore e sulle persone, e ritiene inconcepibile la visione che un “semplice algoritmo” possa regalarle la felicità.

Se il senso della vita altro non è che renderla migliore, Tom apparentemente rappresenta il mezzo con cui raggiungerlo, ma qualcosa non funziona come dovrebbe. L’arrivo dell’umanoide, incontrato in un locale affollato da ologrammi dove lui era, non a caso, l’unico essere tangibile, mette in crisi le poche certezze di Alma, le sue abitudini e il suo equilibrio.
“Non dispiacerti se questa cosa va al di là delle capacità del tuo algoritmo, questo è umano”.

Ma l’amore non ha veramente confini?

I'm Your Man film

La strana coppia Alma-Tom diverte lo spettatore, mirabile l’incontro di Tom con un branco di cervi per nulla spaventati dalla sua natura “sovraumana”, e al contempo porta con sè le considerazioni che una tale storia può generare, rendendole il cuore pulsante della pellicola.

Il tema trainante, oltre all’alienazione ed all’inadeguatezza scatenata dai modi impeccabili di un robot, è il bisogno degli esseri umani di trovare la felicità, generalmente associata a una relazione stabile.
Nel rifiuto della protagonista di dare una sola possibilità di successo a questa improbabile coppia, pesa paradossalmente proprio la mancanza di fiducia nel genere umano. La regista ci mostra un mondo rassegnato, asettico, nel quale gli unici a brillare sono Tom ed Alma, una Maren Eggert totalmente a proprio agio, in un personaggio da amare e odiare allo stesso tempo, che passa da una sprezzante avversione ad un coinvolgimento “emotivo”.

Maria Schrader, mostrandoci giorno dopo giorno la vera esistenza robotica di questa donna, che ha scelto di rinunciare alla felicità, definendola un fastidioso eccesso di “endorfina, dopamina e serotonina”, illumina i riflettori su quella che possiamo definire una vera esperienza umana, dove tra echi di un passato lontano e semi di un futuro probabile, poggia il giusto sguardo sul mondo che ci circonda, come nelle parole di Charles Bukowski “Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano”.

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Maria Schrader
  • Cast: Dan Stevens, Sandra Hüller, Hans Löw, Annika Meier, Maren Eggert, Jürgen Tarrach, Wolfgang Hübsch, Helena Hentschel, Falilou Seck Titolo originale Ich bin dein Mensch
  • Genere: commedia, colore
  • Durata: 105 minuti
  • Produzione: Germania, 2021
  • Distribuzione: Koch Media
  • Data di uscita: 14 ottobre 2021

I'm Your Man posterMaria Schrader con “I’m Your Man”, tratto dall’omonimo racconto “Ich bin dei Mensch” di Emma Braslavsk, ci trasporta a Berlino in un futuro prossimo, dove Alma (Maren Eggert), una scienziata del Pergamon Museum, prende parte a un esperimento.

I’m Your Man: l’amore ai tempi dei robot

Alma, a corto di fondi per le sue ricerche, accetta di collaborare a uno studio che la porta a trascorrere
tre settimane in compagnia di un robot umanoide, Tom, interpretato da Dan Stevens.
L’androide, progettato per adeguarsi al carattere di chi lo circonda, si trasforma fin da subito nel compagno ideale per Alma, un uomo affascinante che risponde alle sue esigenze, fino a renderla felice.

Tom dunque riesce a sciogliere lentamente il ghiaccio che circonda la donna, che ha sempre vissuto in solitudine. Eppure l’androide in realtà è una macchina programmata per farla felice, ma totalmente avulso da qualsiasi forma di romanticismo o di condivisione.

L’intelligenza artificiale e le sue sfumature

“I’m Your Man” è un film intelligente, che analizza le varie forme di intelligenza, e soprattutto la differenza tra
razionalità e artificio, emotività e programmazione.
Una commedia che esplora nel profondo le sfumature del rapporto tra Alma e Tom, sottolineando il paradosso insito nella perfezione che tenta di immergersi nella vita reale.
Maria Schrader si conferma tra le artiste tedesche più acclamate, basti ricordare la vittoria a Berlino nel
1999 per la sua performance in “Aimee & Jaguar”, come la partecipazione a Roma nel 2007 con il suo
primo lungometraggio “Love Life”, oltre a vari premi per le sue recenti esperienze in serie tv come
“Deutschland ’83/’86/’89” e “Unorthodox”.

La pellicola è stata presentata in concorso al Festival di Berlino, dove Maren Eggert si è aggiudicata l’Orso
d’Argento come Best Leading Performance.

Trailer

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