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Il Tuttofare (2018)

Recensione

Il Tuttofare – Recensione: un’ottima commedia sul tòpos dell’italiano

Il Tuttofare Recensione

Il giovane Antonio Bonocore (Guglielmo Poggi) è il praticante di un prestigioso studio legale della capitale. Lo gestisce Salvatore  “Toti” Bellastella (Sergio Castellitto) avvocato rampante, sposato con Titti (Elena Sofia Ricci) che ne è la proprietaria. Preso in giro dalle mille promesse del principe del Foro, Antonio si troverà in un mare di guai e capirà a sue spese che l’unica legge che vale è quella del più forte.

Il Tuttofare: una convincente opera prima

Il primo film di Valerio Attanasio, brillante sceneggiatore che ha firmato lo script di opere riuscite come “Smetto quando voglio” del 2014,  è basato interamente sui toni della commedia. Come lì, anche qui si parla di giovani allo sbando in un mondo dominato dal precariato. In un gioco di specchi, il regista mette al centro della sua vicenda le aspettative di un aspirante avvocato proveniente da una famiglia molto modesta. Lui, come il suo collega interpretato da Luca Avagliano, si fa incantare da uno squalo, che nel malaffare ci sguazza benissimo. Toti riesce a circuirlo con i suoi modi smart e usa il suo praticante come se fosse una marionetta. Lo fa sposare con la sua amante incinta, Isabel (Clara Maria Alonso) e lo coinvolge in situazioni molto pericolose.

Sergio Castellitto e Guglielmo Poggi sono una coppia eccellente, molto bravi a fare l’uno da spalla dell’altro, come nelle migliori situazioni comiche della commedia all’italiana. Infatti, il film gira benissimo finché, i due sono insieme. Cala un po’, quando per esigenze di copione, il maestro del Foro deve sparire per una malattia finta funzionale ai suoi guai giudiziari. Si muove bene tra i due anche Elena Sofia Ricci, in fondo non così migliore del marito.

Il Tuttofare: una pellicola sulla cialtronaggine italiana in cui si ride amaro

“Il Tuttofare” è un film perfettamente riuscito nella prima parte che vede all’opera un Castellitto in gran forma e molto a suo agio nei panni del cialtrone, figura iconica italiana incarnata magnificamente da Vittorio Gassman in “Il sorpasso”. Il modello di riferimento dell’opera prima di Attanasio è il cinema de “I mostri”. Viene in mente in alcuni frame il mitico dottor Terzilli, interpretato dal mostro sacro Alberto Sordi. In più, il nostro aggiunge degli elementi molto moderni che rendono il tutto più accattivante. Il povero Antonio ricorda molto lo schiavo Seppia di “Boris”, personaggio entrato nell’immaginario collettivo di una generazione che non può far altro che ridere a denti stretti per non piangere. Ottima la sceneggiatura, il regista e il cast tutto, dominato da uno straordinario Castellitto in stato di grazia.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Valerio Attanasio
  • Cast: Sergio Castellitto, Elena Sofia Ricci, Clara Alonso, Guglielmo Poggi, Alberto Di Stasio, Beatrice Schiros, Luca Avagliano, Daniele Monterosi
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Italia, 2018
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Data di uscita: 19 aprile 2018

Il Tuttofare poster

Salvatore Toti Bellastella (Sergio Castellitto) è un principe del foro, un avvocato a capo di uno degli studi legali più importanti d’Italia. Sotto la sua direzione lavora Antonio Bonocore (Guglielmo Poggi), un bravo praticante che Salvatore utilizza come suo tuttofare: Antonio infatti per lui fa tutto, dal portaborse fino al cuoco, talvolta. Per premiarlo della sua dedizione, quando il giovane praticante supera infine l’esame d’avvocato con ottimi risultati, Salvatore decide di premiarlo con un offerta di lavoro imperdibile: un contratto da 10000 euro al mese presso il suo studio, che gli assicuri anche il coinvolgimento nelle cause più importanti. C’è solo un piccolo intoppo: in cambio Antonio dovrà sposare l’amante di Bellastella, Isabel, una ragazza argentina che ha bisogno della cittadinanza italiana.

Il Tuttofare: l’esordio alla regia dello sceneggiatore di “Smetto quando voglio”

“Il Tuttofare” segna l’esordio alla regia in un lungometraggio di Valerio Attanasio, giovane sceneggiatore italiano che ha curato insieme a Sydney Sibilia il soggetto e la sceneggiatura del primo film della saga “Smetto quando voglio“. Nei capitoli successivi invece è stato sostituito nella scrittura da Luigi di Capua e Francesca Manieri.

Collaboratore di vecchia data di Sibilia, Valerio Attanasio ha scritto insieme a lui anche la sceneggiatura del suo primo corto, intitolato “Oggi si gira così”, prodotto nel 2010.

Come regista Attanasio ha curato la regia di tre cortometraggi prima di approdare con “Il Tuttofare” al suo esordio cinematografico: il primo “Achille e la tartaruga” è del 2005, mentre gli altri due, “Fino alla fine” e “Finchè c’è vita c’è speranza“, sono rispettivamente del 2010 e del 2015. Quest’ultimo cortometraggio in particolare ha vinto parecchi riconoscimenti del settore, e ha spinto la Wildside a finanziare il primo progetto cinematografico come regista di Attanasio.

“Il Tuttofare” è prodotto dalla Wildside di Mario Gianani e Lorenzo Mieli.

Trailer

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