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Il signore delle formiche (2022)

Recensione

Il signore delle formiche: il film sulla figura dell’intellettuale scomodo Aldo Braibanti

Il Signore delle formiche review

Il reato di plagio previsto dal Diritto Penale italiano fascista e abrogato solo nel 1981 recitava che: “Chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni”. Di questo reato fu accusato Aldo Braibanti poeta, drammaturgo e scienziato, oltre che partigiano negli anni ’50. La sua figura è al centro del film “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, che parte dall’attività dell’artista nel 1959 al laboratorio artistico del Torrione Farnese di Castell’Arquato in Emilia. È lì che lui incontra il giovane Giovanni Sanfratello di soli 23 anni (Leonardo Maltese), che lo seguirà a Roma nel 1962. In realtà, più che il plagio è soltanto l’omosessualità mai nascosta di Braibanti a essere sotto accusa e proprio l’omosessualità è un tema quanto mai presente al Festival di Venezia 2022 in molte opere in concorso e no.

Il signore delle formiche (2022)

Un processo politico che ha lasciato il segno

Il Signore delle formiche scena

Sembra molto lontana dai nostri giorni la storia del tritacarne mediatico subito da Braibanti, che annoverava tra i suoi amici Carmelo Bene, Sylvano Bussotti e Marco Bellocchio. Il suo processo ricorda molto quello subito da Oscar Wilde. Come nel suo caso, la denuncia partì dalla famiglia retrograda del suo giovane compagno.

Amelio dirige un film corale che diventa un affresco di un’epoca e della meschinità della provincia italiana. I personaggi centrali sono Braibanti (Luigi Lo Cascio) ed Ennio, giornalista dell’Unità che si appassiona al caso (Elio Germano).

La storia politica si mischia con quella familiare del protagonista e del suo giovane protetto qui chiamato Ettore. La narrazione scorre fluida e riesce nell’impresa di ripercorrere una delle pagine più importanti e nascoste della storia recente del nostro paese. Tutti gli attori sono molto in parte e brilla un Elio Germano estremamente misurato in un personaggio che gli sembra cucito addosso.

Notevole, la performance di Leonardo Maltese, che riesce a cambiare completamente di fisicità e a raccontare il dolore che subisce a causa della sua famiglia. È assolutamente incredibile che poco prima del 1968, ancora si poteva essere processati e andare in prigione per l’omosessualità. Quest’ultima veniva inoltre, e forse per molti è ancora così, considerata alla stregua della follia e curata con l’elettrochoc.

Gianni Amelio riesce a portare a casa un piccolo capolavoro di equilibrio, bilanciando la parte politica con quella emotiva rappresentata egregiamente dalla figura dolente ma mai patetica della madre di Braibanti, una notevole Anna Caterina Antonacci, per la prima volta attrice dopo una lunga carriera nella lirica.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Gianni Amelio
  • Cast: Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco, Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci, Rita Bosello, Davide Vecchi, Maria Caleffi, Roberto Infurna, Valerio Binasco, Alberto Cracco, Jacopo Relucenti, Giuseppe Aiello, Emma Bonino, Ferruccio Braibanti, Gina Rovere, Elia Schilton, Giovanni Visentin, Mateo Zoni
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 130 minuti
  • Produzione: Italia, 2022
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita 8 settembre 2022

Il Signore delle formiche poster“Il signore delle formiche” è un film diretto da Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio protagonista, presentato in Concorso al Festival di Venezia 2022. Il film segue la storia del caso Braibanti. poeta e drammaturgo, interpretato da Luigi Lo Cascio.

Il signore delle formiche: la trama

Alla fine degli anni Sessanta il poeta e drammaturgo Aldo Braibanti fu processato a Roma con l’accusa di plagio, e con tale accusa venne condannano a nove anni di reclusione per aver sottomesso alla sua volontà, fisicamente e psicologicamente, un suo studente e amico da poco maggiorenne.

Il giovane “sottomesso” subì un destino ancora più atroce: la famiglia lo fece sottoporre, in un ospedale psichiatrico, a una serie di devastanti elettroshock, per farlo ‘guarire’ da quell’influsso ‘diabolico’.

Dopo alcuni anni, il reato di plagio – usato a lungo per mettere sotto accusa i “diversi” e tutti coloro che uscivano dai binari – venne cancellato dal codice penale.

Il film – partendo da fatti reali – racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i familiari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica tragicamente distratta o indifferente. Solo un giornalista cercò di ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

Note di regia

Un film sulla violenza e l’ottusità della discriminazione. L’amore sottomesso al conformismo e alla malafede. Uno spaccato della provincia italiana nei cruciali anni Sessanta, quando il benessere economico non andò di pari passo con l’intelligenza delle cose, con l’apertura dei sentimenti. La famiglia come luogo chiuso, dove i contrasti tra le generazioni restano accesi e conflittuali. Già la vicenda così com’è accaduta mostra aspetti inquietanti a oltre mezzo secolo di distanza. Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea del ‘signore delle formiche’ è di quelle che sanno di inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Perché nella sostanza non è cambiato molto. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esistono e resistono ancora, generando odio e disprezzo per ogni ‘irregolare’. Ma non è più tempo di subire né di tollerare nessuna forma di sopruso verso gli individui meno protetti.
E questo film vuole infondere il coraggio di ribellarsi.

Trailer

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