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Happy End

Trama

  • Regia: Michael Haneke
  • Cast: Isabelle Huppert, Mathieu Kassovitz, Jean-Louis Trintignant, Fantine Harduin, Dominique Besnehard, Nabiha Akkari, Jack Claudany, Hassam Ghancy, Jackee Toto, Franck Andrieux
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 110 minuti
  • Produzione: Francia, 2017
  • Distribuzione: CINEMA
  • Data di uscita: 30 novembre 2017

 

Happy End Poster ufficiale“Happy End” segue le vicende di una famiglia dell’alta borghesia nella cittadina del Nord della Francia, Calais. Il capo famiglia ha fondato un’azienda di cui ora sono a capo sua figlia e il nipote ribelle. I due componenti dovranno risolvere dei problemi sorti dopo un incidente verificatosi sul posto di lavoro, che ha causato la morte di una persona. Nel frattempo il fratello della donna si risposa per la seconda volta e inizia ad avere problemi con la figlia avuta dal primo matrimonio che viene affidata al padre dopo che la madre viene ricoverata.

Il regista, Michael Haneke, presenta questo progetto dopo soli cinque anni dal suo ultimo lavoro, “Amour”, in cui ha raccontato la dolorosa e triste storia di una coppia anziana. Il suo modo di vedere il mondo con occhi da pessimista avvolge anche “Happy End”, che si potrebbe definire addirittura un paradosso leggendo il titolo.

Happy End: un film che fa riflettere

Questo progetto di Haneke è un film che va dritto al sodo, senza girare troppo intorno agli eventi, il messaggio arriva chiaro e tondo allo spettatore. Il regista racconta di come “Happy End” faccia sparire ogni speranza riguardo al futuro, come se volesse istigare l’atto di ribellione di ogni individuo nei confronti del proprio destino.

I personaggi sono succubi della loro vita all’interno della città di Calais, distanti gli uni dagli altri attraverso le barriere che ci si pone ogni giorno per poter mascherarsi meglio davanti all’altro. Tutti sono accomunati dallo stesso senso di vuoto e solitudine che li affligge e li consuma dall’interno.

“Happy End” esamina come il distacco emotivo possa ripercuotersi sulla vita di tutti i giorni. L’attaccamento al passato e la distanza dalla realtà sono elementi ben definiti che caratterizzano lo stile inconfondibile del regista e sceneggiatore austriaco.

Trailer

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